A.P.

Sconcertano molte delle reazioni favorevoli ai propositi del governo di Israele di attaccare la striscia di Gaza. Israele è uno stato, Hamas un’organizzazìne politica. C’e una bella differenza! E questa deve anche differenziare le azioni, le decisioni, i comportamenti.  

Proprio la tragedia della seconda guerra mondiale, che ha visto l’olocausto, ci ha fatto comprendere che uno stato, che s’ispiri a principi democratici, non può compiere atti contro la persona. Questa - come dice la nostra Costituzione - è inviolabile, non è nella disponibilità del potere. E pertanto anche quando singoli o organizzazioni compiono atti efferati, lo stato non reagisce ponendone in essere altri simili. Uno stato democratico si difende, ha reazioni ferme, ma civili. Non è questo che ci ha insegnato Beccaria, bandendo la pena di morte? Lo stato punisce anche severamente, non uccide, non dispone della vita dei cittadini.

Hamas ha compiuto un efferato attacco colpendo vittime innocenti, ma può lo stato di Israele reagire ponendo in essere gli stessi atti? Può vendicarsi? La risposta non può che essere negativa perchè uno stato democratico e civile non può comportarsi come un’organizzazione terroristica. Alcuni mettono in luce il preavviso israeliano alla rappresaglia in modo che i civili si mettano in salvo e ordina lo sgombero da Gaza. Molti considerano questa una misura civile. Ma dove vanno migliaia e migliaia di uomini, donne e bambini? Come possomo lasciare lo loro case? Che tragedia immane è questa?  Israele, compiendo questi atti, svilisce la sua qualità di stato e perde il riconoscimento delle forze veramente democratiche e dei democratici. 

Così Israele si difende, obiettano molti. Ma è così? Israele è più sicura? In realtà in Israele si è sempre in guerra. La pace e la tranquillità non ci sono mai state, non arrivano mai.

Non appaia ingenuo, ma il vero coraggio per gli israeliani, per i suoi governanti non è fare la guerra, è far la pace. E’ ora di cercare e fare veramente la pace.