Nel centrosinistra si autocandidano Soru e Zedda fuori dal Tavolo di coalizione. Si torna a su connottu?

14 Ottobre 2023
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A.P.

 

Zedda con tempismo ha giocato la sua carta. Vuole essere candidato a sindaco di Cagliari. Vuole cioè entrare nella partita grossa delle candidature importanti prima che i giochi siano chiusi. Dopo il sondaggio sembra rafforzarsi la posizione della Todde (la più votata),  e lui lancia un messaggio: non  la ostacolerà se, a sua volta, non verrà ostacolato in questa sua richiesta. Essendo i progressisti una entità marginale, fanno magistralmente la mossa che può dar loro il massimo, spostando il consenso su chi accetta le loro pretese. Un modo poco corretto di procedere, posto che c’è un tavolo ad hoc ed è nel suo seno che devono essere fatte le proposte e definite le scelte. 
Si è giunti così al paradosso che nel centrosinistra c’è un autocandidato per la regione (Soru) e uno per il comune di Cagliari (Zedda), e c’e un Tavolo creato proprio per dibattere e deliberare queste cose senza unilaterali incursioni esterne. Da questo punto di vista è innegabile che Milia si mette a disposizione con miglior garbo. Come andra
nno le cose non si sa, essendo evidente che Soru non si fa avanti per soggiacere ad una bocciatura del tavolo del centrosinistra, ed anche Zedda si propone più come un avente diritto che come un semplice possibile  candidato.
Ora il dato emergente, dopo queste due autocandidature, è un ritorno a su connottu, ad una situazione del passato. Ma questo sarebbe auspicabile se le esperienze di Soru e Zedda fossero state limpidamente positive. Ma è così? Non pare proprio. Soru è stato battuto da un modesto  Cappellacci dopo una presidenza largamente divisiva, che gli ha alienato non solo l’appoggio di settori importanti del centrosinistra, ma sopratutto ha perso il consenso di una parte consistente del mondo progressista. Perchè costoro dovrebbero oggi rivotare mister Tiscali? E’ un mistero. Ed infatti nel tavolo del centrosinistra nessuno lo propone.
Zedda si è dimesso con largo anticipo senza finire il mandato, mostrando scarso rispetto per gli elettori cagliaritani, un atto, il suo, adottato per logiche di schieramento, in contrasto con la tradizione della sinistra. E poi ha fatto così bene da meritare senz’altro conferma? Sarò severo, ma a me pare non abbia introdotto alcuna visibile novità nel modo di amministrare, a partire dalle buone pratiche partecipative. Insomma, si può trovar di meglio.
In conclusione, è eccessivo affermare che Soru e Zedda creano più problemi di quanti ne risolvano?

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