A.P.
Le molte associazioni presenti al tavolo del centrosinistra son li’ per far da corona al Pd e ai progressisti, cui si devono i disastri recenti e la vittoria della destra a Cagliari e in regione, oppure vogliono giocare un ruolo? Non si capisce, ad esempio, perche’ abbiano accettato la chiusura pregiudiziale al polo della sinistra. Eppure questa ha un programma interessante. Su pace e guerra siamo per le basi militari come presidio atlantico o ne vogliamo il ridimensionamento e lo smantellamento? E’ una questione dirimente su cui non si puo’ tacere. Star zitti significa essere comunque complici. Significa far la politica della destra, quella del governo Meloni, per intenderci.
C’e’ poi la partita della revisione dello Statuto speciale. L’Assemblea costituente e la Consulta regionale hanno approvato un testo che accorda allo Stato le decisioni fondamentali, col semplice concorso della Regione, secondo lo schema dell’art. 13. In tante materie si tratta di ribaltare il modello. Assegnare alla Regione il potere decisionale e’ un obiettivo giusto sui trasporti, sull’energia, sul territorio, la cultura, la lingua. Chi se non noi dobbiamo tutelare la lingua sarda? E il lavoro? Bisogna stare coi lavoratori in lotta per l’occupazione e migliori condizioni di vita. Come si vede, si apre un’ampia prospettiva di elaborazione e riforma che ci ricollega ai grandi pensatori del passato da Angioy a Lussu, passando per Asproni, Tuveri, Gramsci e Bellieni.
Poi ci sono da individuare gli obiettivi concreti sui temi caldi, sanita’, trasporti, cultura e via dicendo. Basta leggere le cronache locali per capire le urgenze improrogabili. Non c’e’ giorno senza manifestazioni e proteste dalla sanita’ all’ambiente, al lavoro.
Insomma, c’e’ molto da fare, e occorre farlo insieme. Le associazioni al tavolo del centrosinistra facciano sentire la loro voce. Questo e’ il momento giusto.
1 commento
1 Aladin
19 Settembre 2023 - 07:42
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