Carbonia. Il mese della stampa comunista in città e le iniziative per i 32 anni della Rivoluzione sovietica. Al “compagno Dessalvi di Carbonia il primato per lo strillonaggio de L’Unità in Sardegna”

10 Settembre 2023
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Gianna Lai

Ecco il nuovo post domenicale, dal 1° settembre 2019, sulla storia di Carbonia.

E’ la stessa Nadia Gallico Spano a ricordare come L’Unità fosse il primo riferimento per i lavoratori, in termini di informazione e di conoscenza, ogni giorno presente nelle sezioni e nei Circoli giovanili e nella Scuola di partito, così come Rinascita. E presso i locali dell’Enal, l’Ente pubblico dopolavoristico, dove si riuniscono i lavoratori e i gruppi giovanili, sostanzialmente un dopolavoro in ogni quartiere, così come da lascito ereditario del fascismo.
Ancora Togliatti raccomanda la lettura dell’organo del partito in quanto strumento essenziale di formazione e di costruzione dei quadri futuri. L’Unità e la redazione di Cagliari, secondo la testimonianza di Paolo Branca, in seguito caporedattore del quotidiano, “sull’originalità, nella storia del PCI in Sardegna, del ruolo particolare assunto dalla stampa e dall’informazione comunista… L’Unità con le sue pagine sarde all’interno del quotidiano nazionale”. A fianco a Rinascita, “un giornalismo colto e di qualità, ma allo stesso tempo popolare, in sintonia con il programma togliattiano nella sfida del partito nuovo: fare de L’Unità il Corriere della sera dei lavoratori. E portare sulla scena una Sardegna più vera e problematica, la crisi sociale, il malessere delle zone interne”.
E nelle sezioni la stampa popolare dedicata ai giovani e ai ragazzi, Il Moschettiere, che esce nel settembre del 1946, nel 1949 Il Falco rosso ad opera dei giovani socialisti, fino a Il Pioniere dei ragazzi, sponsorizzato dall’Udi, in collaborazione col Fronte della Gioventù, nel 1950. Costituita insieme, in quei mesi, l’Associazione Pionieri d’Italia, ragazzi dagli 8 ai 13 anni, sotto la direzione di Gianni Rodari e Dina Rinaldi, “il rispetto del bambino, della sua fantasia e spontaneità”. Dice Patrizia Dogliani nella sua Storia dei giovani: “Nella concorrenza che si instaurò tra le forze politiche divise dalla guerra fredda, il movimento comunista internazionale rinverdì il modello associativo dei pionieri già presente dagli anni Venti nella Germania weimeriana e nell’Unione Sovietica”. E poi in Italia, dove “ l’Associazione Pionieri d’Italia, API, nacque alla fine degli anni Quaranta grazie alla confluenza di organizzazioni di ispirazione comunista e socialista, come i Giovani esploratori e i Falchi rossi”. Attivo per tutti gli anni Cinquanta, “le iniziative del movimento, sostenute da famiglie operaie e contadine di sinistra, erano volte all’organizzazione del tempo libero e all’educazione ai valori democratici e antifascisti dei giovanissimi”, grazie a campeggi, escursioni. feste e letture. “Intensa l’opera di educazione civica e di valorizzazione degli ideali di pace, libertà e solidarietà, giustizia sociale, la Resistenza spiegata ai bambini. E il 1 giugno 1950, manifestazioni unitarie nella Giornata internazionale dell’infanzia. Per questo fortemente osteggiata dalla Chiesa, che mirava al monopolio sulla gioventù, quella stampa e quella originale forma di associazionismo”. Anch’esso eredità della Resistenza e dei Gruppi in difesa della donna che, a fianco dei partigiani, promuovono l’azione per l’assistenza e per l’infanzia. Nasce la scuola dei partigiani, in tutte le città appena liberate e poi, durante la ricostruzione, l’Udi insieme all’Anpi mettono in piedi ben 60 scuole materne e asili del popolo autogestiti, secondo il metodo della “scuola per tutti” di Loris Malaguzzi, organizzando un vero movimento di ospitalità familiare all’infanzia.
A Carbonia, leghe e partiti, ispirandosi anche a quei movimenti, organizzano le manifestazioni per la pace e per il Primo Maggio, i bambini spesso ad aprire i cortei e, tra le feste che li coinvolgono, quelle “in onore degli scarcerati”, come annuncia L’Unità del 23 febbraio 1949, “al Cral n.1”. La stampa ancora strumento fondamentale per i dirigenti delle sezioni di Carbonia, inviati nei centri del basso Sulcis a coordinare il lavoro politico, e per le “lezioni di Scuola di partito”, presso la sezione Centro. Dove “il compagno Bandinelli, delegato dell’Unesco, parla de Gli intellettuali e la pace”. A fine 1949 lo svolgimento dei lavori in ricordo dei 32 anni della Rivoluzione di Ottobre, e poi Giovanni Lay a ricordare “il 70° compleanno di Stalin, nella sezione Centro”, come leggiamo su L’Unità del 7, del 16 novembre e del 20 dicembre 1949, mentre è “il compagno Dessalvi di Carbonia” a ottenere “il primato per lo strillonaggio de L’Unità in Sardegna”, in città il quotidiano più venduto.
Inviato dal Pci su richiesta precisa della direzione del Partito Comunista Cinese, in quei mesi Velio Spano è in Cina, come membro della direzione del Pci, “per raccontare in Occidente la realtà della Cina comunista”.

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