Andrea Pubusa
Saro’ un semplicista e, meglio, un sempliciotto, ma chiedo perche’ centrosinistra e sinistra non si incontrano? Sara’ per prendere atto di una incompatibilita’, di una rottuta insanabile, ma almeno la divisione e’ conseguenza di un civile confronto con esito negativo. I sardi capiranno meglio e saranno messi in condizione di decidere. Ci puo’ essere anche un avvicinamento o addirittura un’alleanza tecnica o altra formula che la politica sa talvolta inventare.
Invece, che si fa? Il PD, ma anche gli alleati, denunciano un insopportabile settarismo della sinistra e rispondono con un analogo arroccamento, senza neanche l’inizio di una discussione. Che centrosinistra e sinistra non si parlino e’ ormai unn dato assodato, ovvio e naturale. Anche nel tavolo del centrosinistra di venerdi’ (il secondo da luglio!) la questione non e’ stata neanche posta, neppure da qualcuna delle tante associazioni presenti. Non e’ un tema all’ordine del giorno! Eppure ci sono molte ragioni evidenti per fare il contrario. Intanto la legge elettorale truffa regionale (voluta a suo tempo anche dal PD), distorce la volonta’ popolare, premia i raggruppamenti maggiori e punisce i minori, mandando al macero i voti di minoranze anche corpose. Cosi’ e’ stato per la lista di Michela Murgia. Nonostante gli 80.000 voti ricevuti, nessun seggio!
In queste condizioni i voti della sinistra (speriamo di no) potrebbero essere inutili, persi per mancanza di quorum. E questo esito potrebbe determinare la sconfitta del centrosinistra e la vittoria della destra. Ora, a parte il disastro per la Sardegna, questo risultato rafforzerebbe la striscia positiva deĺla destra in sede nazionale, e anche questo sarebbe un segnale grave. Bisogna convincersi che la scadenza elettorale sarda ha un rilievo nazionale. Un giudizio negativo per la destra al governo e’ un obiettivo che non possiamo lasciarci sfuggire. Ma, esaminanando, senza pregiudizi, il programma della sinistra, e ‘ innegabile ch’esso pone problemi reali della nostra isola e avanza soluzioni interessanti per un governo di alternariva alle destre. Insomma, sono temi su cui si puo’, anzi e’ utile e necessario il confronto. Possibile che nessuno dei tanti esponenti degli schieramenti, delle numerose associazioni partecipanti ai vari tavoli, avverta questa necessita’. Eppure questo e’ il momento della responsabilita’. Se non ora, quando?
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