A.P.
Non ho mai provato entusiasmo per il principio di continuita’ territoriale in Costituzione. Non perche’ neghi rilievo ai principi. Anzi, essi imprimono una direzione alla politica del governo e degli altri organi pubblici.
Il risultato indicato nei principi deve essere persegjito e raggiunto, tanto piu’ se il principio e’ contenuto nella Costituzione, che come legge fondamentale dell’ordinamento imprime al principio una forza particolare.
Tuttavia, i principi, se non sono seguiti da leggi o provvedimenti attuativi, rimangono delle proclamazioni nel deserto. E proprio nel deserto siamo oggi. Non solo il principio non e’ sviluppato, ma si assiste a decisioni di segno esattamente contrario di organi pubblici e delle compagnie aeree. Ci sono poi in Costituzione altre norme utilizzabili allo scopo. In generale il principio di eguaglianza e poi l’art. 13 dello Statuto speciale, che prevede misure di piano per assicurare lo sviluppo dell’Isola, e fra queste non possono mancare disposizioni sui trasporti e i collegamenti esterni.
Siamo in presenza di mancanze dei governi regionale e centrale e di una manifesta cancellazione della Carta costituzionale. L’iperliberismo imperante toglie poteri agli organi pubblici e vanifica i principi costituzionali, compreso quello della continuita’ territoriale. Come si vede, occorre un’azione molto decisa e complessa di riaffermazione del dettato costituzionale e di prevalenza nelle materie fondamentali, come sono certamente i trasporti, delle decisioni pubblicbe. Un tema da inserire in un programma regionale di alternativa. O no?
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