Perche’ centrosinistra e sinistra non s’incontrano?

25 Agosto 2023
2 Commenti


Andrea Pubusa


Immaginate quale attenzione avrebbe un incontro a settembre  fra una rappresentanza del centrosonistra e una della sinistra. Sarebbe un segnale inequivocabile e  forte  che lo schieramento alternativo a Solinas & C. fa sul serio, vuol vincere le elezioni e imprimere una svolta all politica regionale. Se tutto il mondo democratico venisse investito di questa scommessa, sarebbe una spinta formidabile a noi tutti a partecipare al dibattito e ad impegnarci al meglio. Ci sarebbe una inversione di clima perche’, dobbiamo ammetterlo, oggi il morale e’ sotto i piedi e si affaccia perfino la piu’ pessimistica e perdente delle idee, la tentazione dell’astensione. Non se ne puo’ piu’: il cs accusa pregiudizialmente la sinistra di rottura e di massimalismo astratto e inconcludente, a sinistra rispondono pan per focaccia, rìchiamando i tradimenti e le deludentj perfomance del centrosinistra al governo dell’isola e la sciagurata politica nazionale che ha regalato il governo alle destre.
Non volendo parlare in astratto e super partes, diro’ subito che sono molto vicino al programma e al m
odo di ragionare della sinistra. Poche chiacchiere, il PD ha rotto dapprima col M5S e si  e’ dato l’obiettivo di non farsi superare nel voto, poi ha dato uno strappo in favore del neotlantismo piu’ becero, votando con le destre ogni diktat americano. Anche per il piu’ aperto uomo di sinistra il limite e’ superato. Dire che il PD e’ un partito  della sinistra e’ una avventatezza, uno sproposito. E tuttavia questo non giustifica una pregiudiziale rottura sul piano elettorale. Anzi richiede da parte della sinistra uno sforzo per spostare a favore dei lavoratori la politica regionale. Ad esempio, cosa proporre sullo Statuto speciale. E’ pensato sulla prevalenza dello Stato, anche nel tanto lodato art. 13 la Regione partecipa alla elaborazione del piano di sviluppo ma  chi lo decide e’ lo stato. E cosi’ nella revisione statutaria, in materia di governo del territorio, energia, trasporti e simili. Si puo’ lavorare ad una proposta unitaria di revisione sulla base del principio  ”alla regione tutto cio’  che non travalica l’ambito regionale”. E’ una battaglia di respiro che riannoda il dibattito con le prospettazioni di Lussu e poi di Cardia, Lilliu e altri, e alle suggestioni di Simon Mossa. Qui c’e il grande tema delle servitu’ militari, che comporta una presa di posizione seria sulla guerra e sulla politica internazionale. Ci sono poi i temi concreti di cui ci parlano tutti i giorni le cronache: vien fuori un’isola in piena emergenza sui trasporti, sulla sanita’, sull’occupazione, per l’assalto delle multinazionali dell’energia ad aree ed ambienti pregiati. Insomma un ampio campo di elaborazione ed azione.
Aspettiamo un segnale, siamo pronti, come saremo severi con chi non corrisponda a questa nostra sollecitazione.

2 commenti

  • 1 Aladin
    25 Agosto 2023 - 09:19

    Anche su aladinpensiero online: http://www.aladinpensiero.it/?p=146757

  • 2 Adriano Salis
    25 Agosto 2023 - 11:14

    Sono totalmente d’accordo con la proposta e le considerazioni svolte da Andrea Pubusa nel suo articolo.
    Se non bastasse il richiamo al risultato disastroso - per il Paese, non solo per la sinistra - delle elezioni politiche del 25 Settembre 2022, frutto della ricerca quasi scientifica della divisione del fronte progressista operata dal PD, allora con “gli occhi di tigre”, mi permetto di ricordare a quanti apparecchiano il tavolo della costituenda coalizione progressista anche i risultati delle elezioni amministrative parziali tenutesi in Sardegna il 28 e 29 Maggio di quest’anno, pochi mesi fa.
    In particolare invito ad esaminare con attenzione i risultati ottenuti in 2 dei Comuni più importanti interessati da questa tornata elettorale, quelli di Assemini e Iglesias.
    Ebbene, nel centro dell’Area metropolitana, e industriale, di Cagliari ha prevalso il centrodestra solo perché la coalizione progressista ha “regalato” al centrodestra, pur diviso, l’ex Sindaco del Movimento 5 Stelle, Mario Puddu, che con il 21% dei voti conquistati dalla sua lista personale, ha portato il centrodestra al ballottaggio e alla vittoria.
    Risultato opposto, invece, a Iglesias; dove è stata ricercata l’unità dei progressisti nella coalizione, o quantomeno l’assenza di contrapposizioni nei partiti della coalizione che ha sostenuto la candidatura di Mauro Usai a Sindaco e lo ha portato alla vittoria, al primo turno, con il 73,5% dei voti.
    Ora la domanda a PD, M5S, Sinistra e Movimenti civici è: Si vuole seguire l’esempio vittorioso di Iglesias o quello, rovinoso, di Assemini?

Lascia un commento