Regionali: nel centrosinistra nessuna inversioni di rotta

20 Luglio 2023
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 Aldo Lobina

 

Personalmente sono molto pessimista a riguardo. Come il clima vero quello politico  è sempre il risultato di tante variabili che lo influenzano, gli elementi climatici, i fattori climatici e quelli geografici. Per instaurare un clima a varie scale spaziali, in questo caso regionale, dovranno   passare molti anni. Siamo di fronte purtroppo ad un cambiamento climatico anche nella nostra regione, che ha visto i Sardi affidarsi alla destra rediviva sardo-leghista. Un buon “climatizzatore” in seno alla vagheggiata alleanza “tecnica” al più potrebbe mitigare il tempo metereologico di qualche  riunione, mancando un contesto messianico (tipo effetto Soru) che tempo fa indusse molte illusioni di cambiamento ( alias effetto serra).
Spese male le istanze social democratiche, tradite quelle sardiste perché supportate da persone evidentemente dalla schiena storta, succubi di altri poteri. la scadenza elettorale difficilmente sarà in grado di modificare “il clima”  della Regione. Perché i cittadini sono delusi e non si aspettano niente di buono da una classe politica che è sempre uguale a se stessa. Ma ha visto i profeti seduti ai tavoli di un confronto che si è tenuto qualche giorno fa? Tutti chiusi in un loro mondo autoreferenziale, che non sa guardare lontano e al quale uno come Maninchedda per esempio purtroppo può parlare solo “con delicatezza e cortesia” (sono sue parole). Mentre noi sappiamo che lo stesso sa parlare con determinazione meno diplomatica. Che è quello che servirebbe soprattutto in  contesti preparatori come quelli. Mi pare che non ci siano molte forze che possano esibire eserciti al seguito pronti alla pugna elettorale. E’ una questione di credibilità che è venuta progressivamente meno nel tempo. Il PD non si è affatto rinnovato (e la scelta della segreteria nazionale è troppo radicale per un elettorato impreparato ad accettarne tutte le istanze nel campo di nuovi diritti, mentre si sono fatti troppo passi indietro rispetto alle pregresse conquiste.Temo che il PD regionale con i suoi stessi alleati sedicenti progressisti, ridotti a mal partito (non inganni l’elezione di una deputata) non ispiri la fiducia necessaria nella opinione pubblica per rappresentare quell’elemento di alterità dal deprimente contesto che ci sovrasta. Soprattutto quando nelle realtà locali si toccano con mano “le personalità” che si intendono mettere in campo, decisamente deludenti e per di più affiancate da soldati di ventura pronti a cambiare campo a seconda delle convenienze.

Quella dei direttori dell’esecuzione del contratto mi sembra una stravaganza. Non serve un direttorio per garantire la genuinità di un comportamento politico dei contraenti:in politica tutto si giustifica e - come ora - si rischia di far passare per nuovo un progetto che è solo gattopardescamente egemonico. Senza vere inversioni di rotta.
Ha fatto bene il professore Pubusa a mettere l’accento sui punti programmatici. Ma le loro gambe si muovono con la testa delle persone.

Qui Sinnai… a voi la linea!


 

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