Calderoli porta a Cagliari parole vuote. La mobilitazione deve continuare

23 Maggio 2023
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A.P.

Avete sentito Calderoli a Cagliari? Ha farfugliato due cose generiche e discutibili, credendo in questo modo di aver dato risposta alle richieste dei sardi.
Cos’ha detto il ministro? “La specialità sarda deve trovare attuazione e sviluppo come le altre regioni autonome”. Bontà sua! Che scoperta! “E’ una specialità particolare sia sotto l’aspetto delle competenze esclusive che ricordano quelle delle regioni a statuto ordinario, su un’autonomia impositiva molto inferiore rispetto a quelle delle altre e problemi particolari che vanno affrontati con un piano strategico ad hoc sulla Sardegna”. Insomma Calderoli ammette che non siamo per nulla speciali! E il suo piano strategico dov’e'?
Per il ministro “l’insularità è un punto di partenza, ma dei principi generali se ne fa poco se non si traducono in fatti concreti”. A chi lo sta dicendo? A Cossa che si è lasciato incantare dall’inserimento del principio di insularità nella proposta Calderoli? Poi il leghista ci promette dei doni. “Io oggi porto delle risposte rispetto all’applicazione dell’autonomia differenziata e dei fondi che sono reperibili - ha proseguito Calderoli - in modo che questa insularità trovi risposte non solo nei termini di servizi da erogare ma anche delle infrastrutture da realizzare perché questa realtà sia attrattiva per le imprese e per i cittadini”.
Aria fritta. Le solite parole generiche;  la attribuzione di competenze e risorse alle regioni Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna comporta necessariamente un aggravarsi della carenza di servizi in Sardegna e al Sud. La proposta viola dunque la lettera e lo spirito della Costisuzione che mira a ricucire il divario storico esistente fra Settentrione e Meridione.
Ora, le forze cha hanno manifestato davanti al Consiglio regionale, devono rinsaldare le fila ed elaborare una piattaforma generale di rilancio dell’autonomia speciale, senza farsi incantare dalle vuote parole del ministro.

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