Per la destra italiana “i sedicenti europeisti di sinistra” starebbero macchinando una vera e propria “imboscata dei socialisti” contro Giorgia Meloni. Lo afferma Il Giornale sostenendo che alla grave emorragia di consensi del PSE si sarebbe ora aggiunta l’ossessione antifascista contro il governo di Roma, in quanto esso costituirebbe un grave “rischio di contagio” verso l’egemonia delle sinistre in Europa…
di Andrea Ermano - Avvenire dei lavoratori
Secondo la destra italiana la presenza a Palazzo Chigi della attuale premier evidenzierebbe che “un’altra Europa è possibile”, un’Europa apertamente postfascista. E questo spaventerebbe i governi di Parigi, Berlino e Madrid a tal punto da indurli a inaugurare una vera e propria congiura anti-meloniana.
Cospirazione, complotto, attacco vigliacco. Ancora una volta il vittimismo reazionario dipinge un intero continente come fosse posseduto da perfido malanimo contro Roma. Stavolta il casus belli nascerebbe dal fatto che, come ci raccontano, gli straordinari successi del governo italiano (quali?) infrangerebbero la «narrazione progressista che vuole che tutto ciò che si muove al di fuori della sua zona a traffico limitato sia impresentabile».
Queste e altre espressioni, esemplari a modo loro, utilizza oggi Del Vigo sul fondo di prima pagina del Giornale recante il titolo L’imboscata dei socialisti. E di fronte al tradimento-congiura-imboscata come potrebbe non scattare un riflesso automatico tipo braccio del dottor Stranamore che tenta continuamente di strangolare il suo proprietario ed eseguire il saluto romano?
Imboscata socialista europea è la formula magica con cui normali differenze di vedute vengono trasformate e deformate in oscure manovre internazionali contro il “nostro” governo. I propagandisti della destra ricorrono alla teoria del complotto atta a delegittimare l’avversario e a trasformarne l’immagine in una tipica “figura del nemico”. E allora tutti in coro:Fratelli d’Italia!
Stringiamoci a coorte,
siam pronti alla morte,
l’Italia chiamò…
Povero Inno di Mameli, strumentalizzato per interessi di partito… In realtà, molta retorica neo-populista contemporanea può essere ricondotta a questo unico argomento: le sinistre tradiscono gli interessi nazionali del popolo italiano in quanto sono dedite a un cosmopolitismo “pro domo sua”.
È lo slogan fondamentale dei meloniani, appartenente a residuati retorici del tempo che fu. Ma proprio qui le nuove generazioni potrebbero scoprirsi abbastanza indifese. Mai erano state esposte, finora, a forme di propaganda così apertamente ispirata agli anni Venti e Trenta del XX secolo. Perciò – ovunque possibile – occorrerebbe esortare i giovani a un minimo raffronto tra gli xenofobi dell’oggi con gli antisemiti di un secolo fa. Basta consultare un manuale di storia: le similitudini saltano all’occhio.
Al di là della faccetta da brava ragazza in camicetta (nera), in singolar tenzone con la Costituzione, le tesi destrorse – secondo cui una sinistra cosmopolita avrebbe tradito gli interessi popolari e cioè nazionali – vanno respinte nel merito. La cosiddetta “difesa degli interessi nazionali” punta, infatti, a disarticolare l’Unione Europea. Ma noi, di grazia, perché mai dovremmo difenderla?
Risposta semplice: dobbiamo difendere l’UE perché essa rappresenta l’unico nostro baluardo di autonomia politica nell’epoca della globalizzazione. Laddove la questione politica fondamentale sta in fin dei conti nel rischio bellico di cui il neo-nazionalismo contemporaneo alimenta molti fattori di probabilità già presenti nel nostro continente.
Sul piano storico, il fenomeno non costituisce di certo una novità, avendo esso già prodotto la deflagrazione sia della Prima sia della Seconda Guerra mondiale – e giudicate voi se vi par poco: perché per ben due volte i nazionalismi, mostrando ingannevolmente di voler tutelare gli “spazi vitali” dei popoli, avevano scatenato immani conflitti bellici e circa ottanta milioni di morti.
Ora, tornando al tempo presente, è purtroppo chiaro che l’incremento della popolazione mondiale e la dinamica delle risorse naturali continueranno ad alimentare tensioni e focolai ovunque. A maggior ragione, però, i giovani saranno ben consigliati a ripudiare ogni suggestione di odio e risentimento tramite cui le “nostre” destre, irresponsabilmente, puntano invece a ramazzare consensi.
Dopodiché, il per ora misurato “crescendo” mimetico di retorica nazionalista, ove non incontrasse ostacoli, finirà prima o poi per sfociare in aperto razzismo (la xenofobia è già diffusa in modo smisurato). Questo ammaestramento, con bruciante ambascia, ci somministrano le dure lezioni della Storia.
1 commento
1 Aladin
13 Maggio 2023 - 00:51
Anche su aladinpensiero online: http://www.aladinpensiero.it/?p=143922
Lascia un commento