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Superate le 50mila firme necessarie per presentare la legge di iniziativa popolare contro l’autonomia differenziata
Il Coordinamento per la democrazia costituzionale (Cdc), presieduto dal professore Massimo Villone, esprime grande soddisfazione per avere raggiunto e largamente superato le firme necessarie (ne bastano 50mila, ne sono giunte oltre 65mila e altre sono in arrivo), in anticipo rispetto alla conclusione della campagna per la presentazione della legge costituzionale di iniziativa popolare - per la modifica in particolare degli articoli 116, terzo comma, e 117, primo, secondo e terzo comma del Titolo V della Costituzione - contro l’autonomia differenziata voluta dal governo e da alcune regioni del Nord.
Il Cdc desidera ringraziare tutte le cittadine e i cittadini che hanno contribuito al successo della campagna, i comitati locali del Cdc, le associazioni sorte in questi anni sul territorio a difesa della democrazia e della Costituzione, le organizzazioni sindacali della scuola Flc Cgil, Uil scuola Rua, La Federazione Gilda Unams, lo Snadir, il cui contributo è stato convinto ed importante, le tante strutture confederali che, soprattutto al sud, si sono attivate, le associazioni Anpi, Arci, la Filef, la Rete Salute Welfare e Territorio, la rete dei Sindaci che hanno aderito, gli operatori in campo sanitario che hanno condiviso la campagna, i Consigli comunali che, con propri ordini del giorno, hanno sostenuto la raccolta delle firme.
Nei prossimi giorni comunicheremo il numero esatto delle firme pervenute e la data del deposito della legge in Senato, dove verrà presa in esame secondo le procedure e i tempi previsti dall’articolo 74 del regolamento del Senato.
Questo il comunicato della presidenza del CDC.
C’è da aggiungere che l’esito positivo della raccolta delle firme mostra una vitalità del tessuto democratico del paese, perchè ha visto mobilitati sul territorio nazionale un ampio gruppo di associazioni e di cittadini, che hanno compreso il senso della legge Calderoli e vogliono contrastarla e batterla.
Al di là delle analisi del testo, molte volte fatta e illustrata, è l’insanabile contrasto con lo spirito e i principi fondmentali della Costtituzione che colpisce. Tutte il tessuto costituzionale è ispirato al principio di eguagianza (art, 3), ed è volto a superare il dualismo Nord/Sud, su cui si è formata l’unità d’Italia. Questa finalità è alla base anche dell’autoomia, del regionalismo ordinario e speciale. Le regioni sono state viste dal costituente come uno strumento democratico per far crescere il paese in modo uniforme e solidale. La legge Calderoli va in direzione esattamente opposta: tende ad accentuare le diseguaglianze e dividere e distanziare ancor di più le regioni ricche da quelle povere. Viene mandata al macero la “questione meridionale”, sulla quale hanno riflettuto e combattuto gli intellettuali democratici meridionali e non solo a partire da Gramsci.
Si tratta dunque di una battaglia che investe i fondamenti della comunità nazionale, sulla quale non si può avere esitazioi o titubanze. Il successo della raccolta delle firme è la migliore prova che la posta in gioco è ben compresa.
Anche in Sardegna la raccolta delle firme ha avuto un buon risultato ed ora il Comitato regionle per il No sta preparando “l’accoglienza” al Ministro Calderoli, invitato dai governanti sardi genuflessi, il 19 prossimo, con un sit-in davanto al Consiglio regionale. In vista di questa scadenza sarà indetta una conferenzaa stampa, aperta a tutti, presso l?ordine dei giornalisti merccoledì 17 prossio alle ore 10,30.
1 commento
1 Aladin
11 Maggio 2023 - 08:07
Anche su aladinpensiero online: http://www.aladinpensiero.it/?p=143868
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