Finanziaria-bis regionale: dov’è finita la trasparenza?

30 Giugno 2009
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Maria Grazia Caligaris - Presidente Socialismo Diritti Riforme

La Commissione Bilancio che da oggi, con l’audizione dell’assessore Giorgio La Spisa, avvia l’esame del disegno di legge sulle disposizioni urgenti nei settori economico e sociosanitario dovrà fare i conti, in realtà, con una nuova Finanziaria. E’ necessario, quindi, prima dell’approdo in Aula, un esame dettagliato nelle singole Commissioni altrimenti la tanto decantata trasparenza risulterebbe ancora una volta solo una parola vuota”. Si fa osservare che non può essere considerato un “provvedimento urgente” un testo che ha “tutte le caratteristiche, per ampiezza di tematiche e modifiche di norme esistenti, di una manovra intesa nel senso classico del termine.
Il testo, approdato peraltro in Consiglio con una serie di imperfezioni nell’organizzazione del disposto (evidenti le discrasie tra la relazione e i singoli articoli), si sviluppa in 76 pagine con dieci articoli e 120 commi nell’ambito dei quali si delinea anche una ‘nuova’ Regione. Vengono infatti modificati numerosi articoli di norme, aldilà degli aspetti finanziari, che possono incidere sull’assetto organizzativo.
Non si può infatti trascurare che vengono proposte norme che introducono nuove figure nell’amministrazione che avrebbero bisogno di un approfondimento e di una riflessione in modo da non procedere emotivamente o solo per contrapporsi a quanto è stato fatto nella precedente legislatura. A maggior ragione quindi diventa ineludibile il coinvolgimento delle forze sociali e del Consiglio delle Autonomie Locali.
Un governo regionale che intende promuovere la cultura della trasparenza e disegnare un futuro all’isola non può andare avanti secondo un disegno noto a pochi intimi ma deve opportunamente rendere partecipi i sardi e quindi tutti i consiglieri, compresi quelli dell’opposizione, e possibilmente offrire un diritto di tribuna anche per le forze politiche non rappresentate in Consiglio, attraverso gli organismi preposti e le relative audizioni. Evitare di cadere nell’arroganza dell’autoreferenzialità di parte è una finalità da perseguire in quanto garanzia per tutti i sardi.

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