Giacomo Meloni, a domanda di Andrea Pubusa, risponde
D. “Prepariamo la pace” ha fatto una riunione in vista della manifestazione pacifista internazionale del 25 febbraio.
R. Si’, nell’incontro di giovedì 26 gennaio abbiamo deciso di partecipare in videoconferenza all’assemblea dei portuali di Genova, ore 18 appuntamento in Via Marche 9 a Cagliari, sede nazionale della Confederazione Sindacale Sarda.
D. E poi?
R. Di tenere a Cagliari sabato 25 febbraio una manifestazione con corteo su: pace, disarmo, contro le fabbriche di armi, il commercio il traffico di armi; contro le servitù militari e industriali; contro le basi e i poligoni militari, contro la NATO; contro la politica guerrafondaia dell’Europa…
D. Bel programma! Ambizioso. Ma come ci arrivate?
R. Abbiamo deciso di stampare un volantino, una locandina e un manifesto di chiamata alla mobilitazione di sabato 25 febbraio.
D. Servono fondi.
R. Beh, si’. Abbiamo aperto una sottoscrizione a sostegno delle spese, sottoscrizione di almeno 50 euro per ogni organizzazione aderente e partecipante alla mobilitazione.
D. Ma dovete rincontrarvi?
R. Certo. Abbiamo stabilito di tenere il prossimo martedì alle 18 00 un incontro organizzativo di un rappresentante per ciascuna associazione, per la preparazione dei materiali per la stampa, divulgazione, la conferenza stampa.
D. La manifestazione del 25 non è solo sarda, è nazionale, anzi internazionale, avete contatti fuori dall’isola?
R. Si’, la manifestazione con il corteo del 25 febbraio si terrà in contemporanea con la manifestazione dei portuali di Genova.
D. Bene! Come si svolgera?
R. Ci sarà un corteo. Seguirà il seguente itinerario: appuntamento in Piazza Garibaldi ad ora da definire, poi Via Garibaldi, piazza Costituzione, Via Mannu, conclusione Piazza Yenne con interventi, sabato concordiamo con i portuali di Genova l’orario.
D. Ci vuole molto impegno e unita’. Siamo troppo “sparpagliati”.
R. Bisogna ritrovarci sulle cose importanti. No all’invio di armi - trattativa subito, No alle basi militari sarde, basta esercitazioni. Le altre cose non ci devono dividere. Ci vuole responsabilità, abbiamo la guerra alle porte…
D. … Vengono mandate nuove armi, ora i più potenti carri armati, il massacro continua, l’Ucraima è devastata. Si profila l’uso di atomiche tattiche. A quali altri orrori dobbiamo assistere prima che si apra uno spiraglio per la trattativa!
R. Si, sono angosciato. Comandano le destre in Italia e nell’occidente e noi continuiamo a spaccare il capello in quattro dividendoci.
D. Bisogna unire le forze, creare un grande movimento che stoppi la follia bellicista dei governi e dei media…
R. Sì, ci vuole molto spirito unitario, molta voglia di impegno per coinvolgere la gente, che in larghissima misura è spaventata ed è contro l’escalation, il popolo vuole la pace.
D. Proprio così, l’unità e il coinvolgimento dei lavoratori e dei cittadini sono gli obiettivi prioritari.
R. Ne abbiamo molto bisogno, come l’aria.