Comunicato dell’ANPI sarda contro il mantenimento e l’ampliamento delle basi militari in Sardegna
L’ANPI apprende con viva preoccupazione che il ministro della difesa Guido Crosetto, a nome del governo, vuole mantenere e rafforzare le basi militari in Sardegna, ritenuta un territorio chiave “per il sistema di difesa dell’Italia”, e quindi del fronte occidentale. Questa dell’esponente del cartello dei produttori di armi è una dichiarazione grave perché indica la Sardegna come obiettivo militare principale nel caso di estensione della guerra che investe ormai l’Europa e il nostro paese come cobelligeranti a fianco dell’Ucraina. Crosetto dice non solo ai pacifisti isolani, ma a tutti i sardi che la militarizzazione dell’isola crescerà, nonostante la continua e robusta diffusione del dissenso popolare.
Questa irresponsabile presa di posizione del ministro italiano avviene mentre è in corso un’escalation bellicista. Gli USA, dopo un periodo di moderazione sarebbero decisi - secondo il New York Times - a garantire all’Ucraina una maggiore potenza di fuoco per darle la possibilità di riprendere il pieno controllo della Crimea. Si prospetta, dunque, una recrudescenza della guerra, che vede l’Italia sempre più schierata fra gli oltranzisti.
La conferma viene dalla Germania, dove si e’ svolto presso la base americana di Ramstein l’ottavo incontro del gruppo di contatto per l’Ucraina a guida Usa, che raccoglie circa 50 Paesi, tra alleati Nato e altri partner.
La lega per l’Ucraina, come è stata definita da Austin, ha discusso un nuovo pacchetto di aiuti militari a Kiev, in vista della probabile offensiva russa della primavera. Una gruppo di nove Paesi europei - Estonia, Regno Unito, Polonia, Lettonia, Lituania, Danimarca, Repubblica Ceca, Paesi Bassi e Slovacchia - hanno emesso un comunicato congiunto in cui si dicono disposti a fornire all’Ucraina mezzi pesanti, inclusi i carri armati. La Germania per ora si mostra cauta; si mostra cauto anche Biden, perché sa che una vittoria sulla Russia è impossibile. Si parla però solo di armi. Non si parla di trattative, la prospettiva rimane molto pericolosa. In questo contesto la dichiarazione di Crosetto sulle basi militari nella nostra Isola acquista un carattere di estrema gravità, cui finora la Regione non ha risposto. L’ANPI sollecita dunque il Presidente della Regione Solinas ad una ferma presa di posizione in favore di un ridimensionamento della presenza militare nell’Isola nella prospetiva di una completo smantellamento. Fa appello a tutti i sardi perhè rispondano con una diffusa mobilitazione popolare contro la guerra e l’utilizzo del territorio della Sardegna a fini bellici.
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