Meno male! Silvio non vende! Ma, da sardo, ho ancora un cruccio

22 Giugno 2009
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Amsicora

“Non vendo Villa Certosa”. Lo ha detto Silvio Berlusconi, dopo aver votato, replicando alla domanda se corrisponda al vero la notizia sull’ipotesi della vendita della villa in Sardegna.
Meno male! Ieri, ho vissuto una giornata d’inferno, a pensare che quel cenacolo di intelligenze femminili che il Cavaliere ha regalato alla Sardegna potesse trasferirsi altrove. Quale impoverimento per noi tutti! Certo, di sarde agli incontri con Berlusconi ce n’è poche. Ma soltanto sapere che decine e decine di queste giovani donne, con voli privati o di Stato poco importa, mettono piede in Sardegna per me è fonte di intima soddisfazione. Che onore per tutti i sardi!
Mi provocano dolore solo due cose ancora, dopo la buona notizia di ieri su Villa Certosa. La prima è che il pm barese Giuseppe Scelsi veda nelle riunioni del cenacolo berlusconiano ‘diversi episodi di induzione alla prostituzione’. Ma come? L’imprenditore barese Gianpaolo Tarantini si prodiga a individuare le migliori e promettenti intelligenze femminili italiane per poi convogliarle a Villa Certosa o a palazzo Grazioli, e lui, il PM Scelsi, lo indaga per induzione alla prostituzione. Non sà Scelsi che le vere avventure intellettuali spesso portano anche all’incontro sessuale? Il secondo cruccio nasce dal fatto che l’unica donna che ha rivelato di aver avuto un rapporto sessuale con il premier, la quarantaduenne barese Patrizia D’Addario, non ha mai messo piede nella nostra isola. L’alta intesa filosofica, che ha portato alla fusione dei corpi, come in tanti storici episodi di sublime convergenza spirituale, è avvenuto nel letto grande di Palazzo Grazioli e non in quello di Villa Certosa. E’ proprio vero noi sardi siamo sfigati, sempre e comunque. Pensate, il replay dell’immortale vicenda di Ebelardo ed Eloisa è avvenuto a Roma e non nella nostra isola! Che jella!

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