Ancora un’interessante analisi del voto

6 Ottobre 2022
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Rosamaria Maggio

Relazione al Caffè politico della Scuola di cultura politica Francesco Cocco

Partiamo dall’ ”Art. 1 Cost.: L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione “e dall’ “Art. 48 Cost. :  Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età.
Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico.”
Omissis
Ricordiamo cosi’ che la legge elettorale limita la sovranita’ popolare ma cio’ nonostante occorre rispettare il voto espresso.

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Da subito abbiamo visto che la partecipazione al voto sarebbe stata inferiore anche alle politiche del 2018, attestandosi a 10 punti percentuali al di sotto degli ultimi dati e cioè al 63, 9% dei voti espressi, che conferma il trend in discesa. Si parla di circa16/18milioni di voti.
Vince il centro dx con il 44% dei voti con questa legge elettorale, con 12,3 milioni di votanti in termini assoluti. Il centro sx, PD e piu’, con 7,3 milioni di voti pari al 26,5%
I 5 s con 4,3 milioni di voti pari al 15,42%.
Contando anche le forze minori si vede che in termini di voti il centro dx non è maggioritario nel paese, ma è maggioranza in Parlamento con questa legge elettorale.
Alla CAMERA i seggi sono così ripartiti tra i partiti maggiori: Cdx 235, Csx 80, 5S 21, Azione -Italia viva  10 .
Al SENATO: Cdx 112, Csx   39, 5S 28,  Azione-Italia viva  5.
La prima cosa positiva che possiamo notare è che difficilmente potranno modificare la Costituzione da soli anche con l’appoggio di Azione e Italia viva.
D’altra parte 12 milioni di elettori dalla parte dei vincitori ed altrettanti dai perdenti renderà eventualmente necessario una condivisione di un processo riformatore.
Preoccupa la posizione di un Lollobrigida e della stessa Meloni, che affermano che la Costituzione è bella ma vecchia.
Avendo studiato il Diritto Costituzionale col Prof. Allegretti, seguito Zagrebelsky, Dogliani ecc. ho imparato che le Costituzioni non sono un feticcio e per essere osservate devono essere conosciute e metabolizzate nel tempo. Non a caso quella americana del 1789 ha 233 anni, emendata 17 volte.
Il pericolo è che si sta cercando di fare della Costituzione un qualcosa di tecnico che puo’ cedere il passo a questo o quel progetto politico, come dice Zagrebelsky nel suo La virtu’ del dubbio.
E’ evidente che comunque il paese difficilmente consentirebbe questo passaggio con facilità, anche se in questo Parlamento sono presenti molte insidie.
Sicuramente saranno in molti a doversi interrogare su questi risultati, compresi FdI. Il partito della Meloni infatti non guadagna voti se non dalla Lega, da FI, quindi dagli alleati e da quella parte dx dei 5 S.  IL 60% dalla Lega ed il 30% da quella parte dx dei 5S. Un partito che si definiva nè di dx né di sx portava in sé questa contraddizione. Ora ha assunto aspetti chiari ed è in questa chiarezza che il partito ha mantenuto una presenza significativa nel paese. In particolare al sud dove ha raggiunto quasi il 25%.
Ogni partito poi farà le sue analisi. Non solo evidentemente il PD ma credo sia il primo a doverlo fare.  Ho letto solo le dichiarazioni di Francesca Puglisi nella direzione di un vero atto di responsabilità. Per il resto, Letta c accusa Conte, Rossi che fa il pesce in barile. Bonaccini trova normale andare verso una riflessione che possa durare 4 mesi. Devono pensare a lungo…ma l’opposizione dovrà iniziare subito. Penso debbano ancora lavorarci.
Unione popolare dice di aver avuto poco tempo per costruire una efficace campagna elettorale e di essere stato silenziato dalla stampa. Ma in verità all’interno ci sono partiti che hanno storia, e anche De Magistris, che lo ha personalizzato, lavorava con Dema da un po’. Forse queste spiegazioni non bastano.
Ma non è di questo che voglio parlare.
Mi preoccupa ciò che ci aspetta.
Si delinea sempre di più quanto emergeva dalle ultime settimane.
La Meloni pretenderà giustamente l’incarico.
Ma nel paese in cui ormai da anni sono in vigore i Governi del presidente, nel bene e nel male, penso che la sovranità popolare sia sotto tutela.
FdI non ha classe dirigente e quindi, vista la giravolta Meloniana rispetto ad atlantismo, europeismo, aiuti all’Ukraina e PNRR su cui fare bagordi, Giorgia accetterà di attribuire i Ministeri di peso secondo i suggerimenti di Draghi e Mattarella. Oggi fra i maggiori quotidiani serpeggiava la notizia di un filo diretto con Draghi, al punto da ipotizzare che fra i due si discuta gia’ dei più delicati Dossier. Palazzo Chigi si è affrettato a smentire. Se fosse vero saremo di fronte ad una violazione dei piu’ basilari principi costituzionali, di totale mancanza di senso delle istituzioni a cominciare dal Primo ministro uscente per approdare a quello possibile, ma non ancora incaricato.
Ci sono i passaggi istituzionali: dalle consultazioni e la scelta del Primo Ministro da parte Presidente della Repubblica, ad un mandato esplorativo oppure ad uno pieno per la formazione del nuovo Governo.
Ma chi minaccia da tempo di scassare la Costituzione non va troppo per il sottile. C’è poi chi la scassa di fatto da tempo; forse non c’è poi cosi’ tanta differenza.
Qualche giorno fa si parlava addirittura di una conferma del ministro Franco all’economia. Quindi Esteri, Difesa, Interno saranno decisi secondo desiderata atlantisti ed europeisti. Se avessi votato Meloni sarei furibonda.
Per il resto li lasceranno giocare.
All’istruzione se mettono Ricolfi, marito di Mastrocola, a favore delle scuole private, a chi importa?
E all’ambiente, che ormai è aggredito da centrali a carbone, rigassificatori e nucleare, se non fosse che per realizzare le Centrali ci vuole più di una legislatura, a chi interessa?
E potrei andare avanti.
Mi preoccupa invece l’attacco ai diritti che verrà fatto a costo zero.
Il diritto all’aborto, i diritti dei lgbt, la libertà d’insegnamento, il diritto all’istruzione, il diritto all’informazione, l’immigrazione, la libertà di manifestazione del pensiero, il fine vita. Tutte cose che si possono toccare con semplici circolari ministeriali.
Abbiamo avuto già un assaggio.
La Lamorgese che permette le manganellate a seguito di una telefonata di Giorgia.
L’invito a non trasmettere i cartoni di Peppa Pig.
L’astensione di FdI e l’assenza dal voto della dx in Liguria, sull’odg proposto dal PD per garantire il diritto all’aborto alle donne.
Non può tacersi sulla incapacità del fronte democratico in questi anni su questi temi.
Penso allo ius soli barattato con lo ius scholae che non ha visto la luce.
Il DDL Zan rimasto al palo, le riforme del Ministro Bianchi che pretendono di risolvere il problema della dispersione scolastica col terzo settore e la qualità dell’istruzione col docente esperto.
Una legge sulla stampa che non impedisce la concentrazione della proprietà, il tema del conflitto di interessi rimasti al palo. E qui la cosiddetta sx ha grandi responsabilità.
Ora io credo che poco cambierà dal punto di vista economico. Chi ha avuto manterrà, chi non, rimarrà ai margini.
Nè mi aspetto cambiamenti dal punto di vista geopolitico. La scelta pro armamenti e guerra, senza una qualsiasi azione diplomatica, europea e americana, forse ci spiegano le scelte interne circa le coalizioni.
Ancorche’ suicide per il PD.
Ma sul piano dei diritti fondamentali sarà una carneficina.
Hanno i numeri per completare la legislatura.
Ma la composizione della dx mi fa pensare che anche loro abbiano un Renzi che potrebbe ad un certo punto, a seconda delle convenienze, sfilarsi. E non dimentichiamo che il vero Renzi è sempre in agguato con 10 deputati e 5 senatori.
Quindi credo che dovremo vigilare e lavorare intensamente per la tutela dei diritti costituzionali fondamentali.
Infine alcune considerazioni sul voto in Sardegna
Intanto in Sardegna si registra un astensionismo fra i piu’ alti al Sud.  In pratica ha votato uno su 2 sardi, quindi astensionisti e votanti pari a circa il 50%. (53% votanti).
Con questa legge elettorale e la diminuzione del numero dei parlamentari, in Sardegna si eleggono 16 parlamentari, di cui 11 a Montecitorio, 7 al cdx e 2 al csx 2 ed ai 5 s e 5 al Senato, ripartiti 3 senatori al cdx ,1 al Pd e 1 ai 5 S, che diventa secondo partito con il 22 % dei voti.
A Cagliari vince il csx
Tutti segnali positivi che potrebbero farci sperare per la prossima tornata elettorale del 2024. Ma sappiamo che l’elettorato e’ volatile, smemorato e quindi abbiamo davanti a noi molto lavoro da fare.

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