Ma che campagna elettorale del cavolo!

22 Agosto 2022
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Andrea Pubusa

Che campagna elettirale del cavolo!  Al centro della polemica le dichiarazioni di Medvev sul voto degli italiani,  che il russo vorrebbe non ostile al suo paese. Ma cosa puo’ auspicare un alto dirigente russo? Un voto ostile? E che influenza puo’ esercitare sugli elettori italiani?  Semmai sono le forze politiche nostrane a dover dire come intendono rapportarsi alla Russia. Ora il quadro e’ a dir poco stravagante, vogliamlo il gas, ma concorriamo a spararle addosso per interposto Zelensky. Ci siamo dimenticati che la Russia e’ un grande paese europeo e qui dobbiamo far di tutto per portarla? Non era questo il sogno dei padri fondatori dell’Europa? Ed anche di Gorbaciov. Che c’entra la politica di oggi, ispirata piu’ dall’atlantismo subalterno agli Usa che agli interessi del vecchio continente?
E che dire delle candidature? Un “si salvi chi puo’” disperato, con drammi personali miserevoli. Ognuno pensa a se stesso e misura tutto sul proprio ego. Progetto? Niente. Prospettiva? Men che meno.
L’unico che si sforza di presentare buoni candidati  e’ Conte, che sembra anche sviluppare un progetto collettivo partendo dai 9 punti che aveva presentato a Draghi.  Questione istituzionale, temi sociali e impegno per la pace. E’ stata coraggiosa la presa di distanza decisa sul no all’invio di armi in Ucraina, il no all’atlantismo subalterno agli USA per una prospettiva di soluzione diplomatica. Non a caso il M5S cresce e il PD cala. Potremmo avere anche delle sorprese, come dicono alcuni commentatori Certo e ‘ che tutto il vasto mondo che si oppone alle armi non e’ con la destra e neppure col PD.
E Di Maio? Se ne deve ancora parlare? Che pena! Da leader di un movimento che decideva sulle candidature si riduce a lesinare un seggio, lasciando  nella piu’ nera disperazione i suoi improvvidi seguaci alla caccia di un seggio dopo aver criticato i politicanti. E la baldanza della prima ora? I propositi di battere politicismo, mal costume e corruzione? Che delusione! Poi Di Maio ha tradito Grillo. Che dire altro?
E in Sardegna? Meno male che e’ tornato Michele Piras a difendere i nostri diritti!  Lui che e’ nato in Germania e bla’bla’ bla’. E giu’ lacrimoni! Meno male! Eravamo disperati. Lui ci rassicura, anche se in vita sua non ha fatto che parole.  Prima era barricadero, ora ha indossato il vestito buono PD e ci assicura che e’ pronto ad una difficile battaglia, tutta in nostro favore, sia ben chiaro. Meno male. Noi pero’ non gli diremo dove siamo nati e in quale sfavorevole contesto, ne’ che abbiamo fatto di tutto per affermare i diritti del lavoro. Michele, lassa perdi!  Candidati pure col PD in elmetto, pero’, suvvia! po’ di autocontrollo, un po’ di modestia. Suvvia!

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