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E’ morto nei giorni scorsi all’età di 103 anni il comandante partigiano Mario Fiorentini figura centrale della Resistenza e di quella romana in particolare, dove concorse a formare i Gap, nuclei di opposizione armata alle forze di occupazione tedesche.
Mario Fiorentini deve essere ricordato e onorato per la sua vita straordinaria e perché a uomini come lui si deve la trasformazione democratica dell’Italia, dalla conquista della Repubblica alla approvazione della Costituzione. E’ uno dei Padri della nostra democrazia, anche se ha vissuto questa sua condizione con modestia e senza protagonismi. Mario Fiorentini ha ritenuto soltanto di aver fatto il suo dovere.
Così lo ricorda il Presidente nazionale #ANPI Gianfranco Pagliarulo al funerale:
“Mario Fiorentini fu uomo di grande umanità e di straordinaria volontà. Di lui ci rimane un importante deposito della memoria, la memoria collettiva, del popolo, delle istituzioni, dei romani, cioè la memoria della Repubblica. E Mario fu effettivamente un uomo della Repubblica. Per onorare il debito di riconoscenza che abbiamo verso di lui, verso sua moglie, la partigiana Lucia Ottobrini, verso tutta la comuEccconità partigiana, dobbiamo contrastare e sconfiggere i 4 moderni cavalieri dell’apocalisse: la pandemia, la grave crisi sociale, la guerra, il riscaldamento globale”.
Ecco una nota dell’ANPI di Roma: morto Mario Fiorentini, il partigiano più decorato d’Italia
“Con grande dolore informiamo che ci ha lasciati un grande uomo, un grande amico, un grande esempio. Mario Fiorentini, il partigiano più decorato d’Italia, il grande matematico, è morto stanotte”. Lo ha reso noto la presidenza dell’Anpi provinciale di Roma. Fiorentini, aveva 103 anni, ed era stato “l’uomo che comandò il Gruppo di Azione Patriottica “Antonio Gramsci”, operante nel centro di Roma, che durante i nove mesi di occupazione nazista della capitale sbaragliò, con le sue compagne e i suoi compagni, tre battaglioni nemici in pieno centro in pieno giorno, conquistando al mondo l’ammirazione per il combattente italiano e per la Resistenza antifascista italiana”.
Il matematico e accademico italiano è stato anche “l’uomo delle quattro evasioni da altrettante carceri nazifasciste”, e dopo la Liberazione di Roma “l’agente dell’Oss (l’Office of strategic services, uno dei servizi segreti statunitensi, ndr) decorato dagli alleati e lo scienziato autodidatta che fu professore nei licei della periferia romana lasciando anche li tanti ricordi della sua potente e straordinaria umanità, e quindi professore universitario, che innovò la matematica e la geometria”.
“Fu sempre a fianco della sua Lucia, la valorosa partigiana che fu sua moglie, che conobbe durante la Resistenza e che restò la donna della sua vita”.
1 commento
1 Aladinpensiero
12 Agosto 2022 - 08:43
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