La CGIL - Coord. Democrazia e Lavoro - aderisce alla battaglia NO ARMI - Trattativa subito

6 Luglio 2022
2 Commenti


Andrea Pubusa

Con grande piacere diffondiamo questa nota della CGIL sarda - Coordinamento Democrazia e Lavoro - di adesione alla battaglia contro l’invio di armi in Ucraina per la trattativa subito.
Per il Comitato NO ARMI TRATTATIVA SUBITO  e per tutti i democratici sardi e’ un’adesione e un incoraggiamento fondanentale.

Ecco il documento della CGIL coordinamento Democrazia e Lavoro

COORDINAMENTO REGIONALE SARDEGNA
Cagliari, 6 luglio 2022
Al Comitato Regionale
No Armi – Trattativa subito
Marcomameli51@gmail.com
Alla Segreteria CGIL Sarda
segreteria@cgilsarda.it
Alla Segreteria CGIL Cagliari
cagliari@sardegna.cgil.it
Alla Segreteria CGIL Sardegna Sud Occidentale
cgilsso@cgilsarda.it
Alla Segreteria CGIL Oristano
oristano@sardegna.cgil.it
Alla Segreteria CGIL Nuoro – Ogliastra
nuoro@sardegna.cgil.it
cgilogliastra@gmail.com
Alla Segreteria CGIL Gallura
gallura@sardegna.cgil.it
Alla Segreteria CGIL Sassari
segreteria@cgilsassari.it

Care amiche e cari amici del Comitato Regionale No Armi – Trattativa Subito, compagne e compagni delle
segreterie regionale e territoriali della CGIL, oggi, nel mondo, sono 59 i conflitti armati in corso, e purtuttavia l’unico di cui si parla è quello che si sta  svolgendo in Ucraina.
Siamo convinti, come Area programmatica, che questo conflitto rappresenti uno spartiacque, che ridisegna aree economiche, alleanze politiche e blocchi militari contrapposti intorno ai principali poli imperialisti del mondo. Una dinamica che accelera i nazionalismi, il riarmo generalizzato e politiche economiche, e non solo, di guerra.
Le conseguenze della guerra sono pagate amaramente dalle popolazioni, a cominciare da quella Ucraina, colpita direttamente. La ferma condanna dell’invasione russa è imprescindibile, ma non basta. La guerra e le sanzioni, nel quadro della competizione mondiale e delle speculazioni sui mercati, hanno finito per colpire la popolazione, accentuando in Russia, in Europa e nel mondo disoccupazione, diseguaglianze e l’impoverimento dei salari. Conseguenze che sono già sotto gli occhi di tutti e che non possiamo permetterci di tollerare, perché ricadono sempre sulle spalle delle popolazioni incolpevoli, quella Ucraina in primis, che pagano prezzi altissimi per giochi di potere sui quali dobbiamo avere la forza ed il coraggio di esprimerci e dire, a gran voce, mai più.
Siamo convinti, e lo siamo talmente da averne ampiamente trattato nel nostro documento per il XIX Congresso che muove ora i primi passi, che la Cgil debba promuovere un movimento generale contro la guerra, in relazione e in supporto alle organizzazioni sindacali di ogni paese che lottano contro i  nazionalismi le logiche di questo conflitto. Siamo convinti che sia necessaria ed urgente una mobilitazione dell’Organizzazione cui apparteniamo contro le logiche che alimentano questo conflitto, contro l’invio di armi che non rappresenta una soluzione al conflitto ma lo prolunga.
Siamo convinti che l’unica via percorribile per interrompere il conflitto sia quella della trattativa, della diplomazia: questo dobbiamo chiedere, questo deve chiedere la CGIL sarda, senza timori reverenziali e in appoggio al Comitato Regionale No Armi – Trattativa Subito. Una mobilitazione che utilizzi tutti gli  strumenti che abbiamo a disposizione, se necessario anche la proclamazione dello sciopero generale.
Una mobilitazione di cui dobbiamo farci promotori, invitando ad aderire tutte le altre Organizzazioni sindacali, senza nessuna preclusione, tutto il mondo del lavoro, e tutta la società che ci proponiamo di rappresentare.
Un fraterno saluto a tutte e tutti.
Per il Coordinamento regionale Sardegna di
Democrazia e Lavoro CGIL
Danilo Cocco

2 commenti

  • 1 Aladinpensiero
    7 Luglio 2022 - 07:32

    Anche su aladinpensiero online: http://www.aladinpensiero.it/?p=134813

  • 2 Fabio Chiapperini.
    7 Luglio 2022 - 15:31

    Apprendo con entusiasmo che la Cgil sarda si renda promotrice di una iniziativa che mi trova concorde su tutta la linea.
    La narrazione comune dei media sulla giustezza dell’invio di armi all’Ucraina, è, a mio avviso, al limite dell’insensatezza perché capace solamente di prolungare l’agonia del popolo ucraino e di alimentare l’inaccettabile sequela di interessi geopolitici degli Usa (dei quali, ritengo, siamo solo dei piccoli vassalli da quattro soldi).

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