Gli alberi non si tagliano, si amano!

31 Maggio 2022
2 Commenti


Rosamaria Maggio

 

 

Si è svolta davanti al Palazzo di Giustizia di Cagliari, lo scorso 28 maggio, una manifestazione indetta da associazioni e cittadini preoccupati per il verde pubblico della città di Cagliari.

Hanno aderito, oltre a liberi cittadini, le associazioni Difensori della Natura, Sardegna pulita, Donne ambiente Sardegna, Green Stuff, Comitato globuli verdi, Amici della Bicicletta Cagliari, Critical Mass Cagliari, Ciclofficina Sella del Diavolo.

Le associazioni ed i cittadini sono preoccupati perché da qualche tempo vengono tagliati in citta’ alberi secolari, con la giustificazione che sono malati o a rischio caduta, vengono capitozzati in periodi impropri molti alberi, comprese le nostre care jacarande che rendono tipici i nostri viali primaverili ed autunnali e che si tingono di color lavanda. Quest’anno per la maggior parte di essi, assistiamo alla timida germogliatura di foglie e pochi fiori, che rendono palese la differenza rispetto solo a due anni fa, ad un semplice sguardo di qualche foto o video.

Al danno la beffa, se si aggiunge che l’amministrazione si bea del fatto che è stata accolta la candidatura di Cagliari capitale europea del verde 2024, ovvero la Direzione generale dell’ambiente della Commissione europea ha accolto la domanda proposta dalla nostra amministrazione. Dovremo dimostrare di mettere in pratica le migliori azioni nel campo dei rifiuti, acqua, qualità dell’aria, rumore, biodiversità, suolo!

Pare quantomeno contraddittorio che si proceda da circa due anni a mettere a rischio il nostro patrimonio verde. Ora ci si è messa anche la realizzazione del tratto della nuova metropolitana in via Dante, dove circa sei alberi sono stati già sacrificati e si teme per il resto di quelli che sono lungo la tratta.

Dopo un palleggiamento di responsabilità tra comune e ARST, il Comune fa sapere che gli alberi si trovano in un vivaio comunale in attesa di sistemazione.

La sensibilità dei cittadini al tema è comprovata dalla larga partecipazione sui social, dalla presenza alla manifestazione di diverse associazioni e di molti cittadini.

Negli interventi che si sono susseguiti sabato mattina, alcuni possono essere ricordati.

Quello del Dr. Antonino Pirellas, agronomo e ricercatore presso la Regione Sardegna, che ha sottolineato come gli alberi debbano essere rispettati per il grande valore non solo estetico ma anche indispensabile per la salubrità collettiva e dell’aria. Ha ricordato che la potatura è una fase traumatica che deve essere fatta in modi e tempi ben precisi. Che esistono modalità per salvaguardare le necessità della città di procedere nella realizzazione di lavori pubblici, in modifiche della viabilità, senza penalizzare gli alberi; che anche gli alberi malati si curano. Ha portato esempi significativi relativi alla cura del verde in città europee come Parigi, Londra, o a Tokyo e a New York.

E’ intervenuto anche Stefano Deliperi del Gruppo di Intervento Giuridico, per ricordare che gli alberi sono beni pubblici del patrimonio indisponibile delle amministrazioni e qualunque intervento deve essere autorizzato, pena la responsabilità penale dell’amministratore.

Ancora Pinella Depau, ha ricordato come anche in passato ci siano state difficoltà con amministrazioni dello stesso colore politico di quella attuale o di segno diverso e come col dialogo si siano evitati danni irreparabili. Come quando l’indimenticabile Andrea Olla, fondatore di Cagliari città ciclabile, riuscì a dialogare col sindaco Floris per impedire il taglio di metà degli alberi di Piazza Giovanni XXIII. O come con la mobilitazione, si sia ottenuto il salvataggio degli alberi di piazza Garibaldi durante la sindacatura Zedda. Si vuole quindi rivolgere un invito al dialogo anche a questa amministrazione.

Gli interventi dei due consiglieri comunali Cinzia Cilloccu e Guido Portoghese, non sono rassicuranti, in quanto lamentano che l’amministrazione fa ostruzionismo alle loro richieste di convocare la commissione. Si impegnano a seguire gli sviluppi della vicenda.

L’instancabile Valerio Piga, cittadino attento ai beni comuni, visibilmente soddisfatto, promette che è solo un primo passo.

Speriamo che l’amministrazione comunale si metta in ascolto dei cittadini.

 

 

 

2 commenti

  • 1 Aladinpensiero
    31 Maggio 2022 - 07:55

    Anche su aladinpensiero online: http://www.aladinpensiero.it/?p=133944

  • 2 Gianni Pisanu
    31 Maggio 2022 - 12:46

    Intervengo per aggiungere un tassello al quadro “verde pubblico” di Cagliari. Si tratta dello spazio ex Stallaggio Meloni/Caserma Trieste. Nel corso di una manifestazione alle scalette di S. Sepolcro recentemente organizzata dalla associazione che fa capo al consigliere comunale Polastri è stato illustrato il progetto di ricupero dell’area oggi in abbandono con l’obiettivo di renderla fruibile dai cittadini. Il progetto è stato redatto da una classe del liceo artistico. Tutto bene? A sentire i commenti degli intervenuti (tutti entusiastici) sì. Il problema (per me solo o quasi) nasceva dal fatto che il cosiddetto recupero non è riferito al verde ma all’area fabbricabile. Infatti di area verde ne resterebbe pochina ma tra vialetti con materiali avveniristici, cassoni rialzati al posto delle eventuali aiuole, panchine supertecnologiche, bagni con impianti degni della Nasa, centro informazioni, non manca il punto ristoro e un bel centro culturale a più piani con relativo ridimensionamento del verde superstite. Forse ho tralasciato qualcosa e me ne scuso.
    Dopo gli interventi programmati fra i quali quello del vice sindaco oltre che dell’organizzazione e dei soliti noti, ho chiesto di intervenire e ce l’ho fatta. Come tutti ho fatto i complimenti agli studenti che hanno eseguito il compito affidatogli, ma ho criticato “l’indirizzo” e l’esito che ha riscosso - ho saputo - l’approvazione all’unanimità del consiglio comunale. Nel brevissimo tempo concessomi ho accennato alla possibilità di ricavare centri culturali ove servissero utilizzando edifici esistenti o in abbandono e ho criticato decisamente una soluzione all’insegna del consumo del suolo. Aggiungendo che di suolo non se ne fabbrica più. Ho ricavato un grazioso commento da una consigliera comunale di minoranza. Pressappoco, la consigliera mi ha risposto che non sopporta che si parli contro la cultura. Così imparo.
    Gianni Pisanu

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