Soru, Dettori e gli altri davanti al GUP. Il PM chiede il rinvio a giudizio

11 Giugno 2009
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Red

Soru è comparso davanti al G.U.P., silenzioso ha ascoltato le conclusioni del P.M. Marchetti, che ha confermato per tutti le richieste di rinvio a giudizio per l’affaire Saatchi. Un appalto multimilionario per il quale ci fu un giudizio negativo bipartisan della Commissione del Consiglio regionale. L’accusa principale è turbativa d’asta. L’udienza, a parte l’intervento del P.M., è stata utile per delineare le future fasi del processo: il 17 luglio ci sarà l’interrogatorio Caprara e poi le eventuali dichiarazioni degli imputati. Corre voce che Soru voglia rendere delle dichiarazioni spontanee. Il 20 e il 24 luglio ci sarà la discussione per chi sceglierà il rito abbreviato allo stato degli atti e col beneficio dello sconto di 1/3 della pena. Nulla di certo esiste in proposito, anche se Dettori, Brigaglia, Filindeu e la dr.ssa Sanna hanno, tramite i loro avvocati, manifestato interesse per questa soluzione. Intanto, il processo è documentale e non ci sono testi da sentire o altro atti da depositare. Pare invece escluso che Soru e Benoni chiedano questo rito alternativo. Sarà cioè il GUP, dr. Altieri, a decidere se rinviarli o no a giudizio.
Anche se si è alle prime battute si iniziano a comprendere le linee difensive. Soru, Benoni e Caprara, estranei alla Commissione di gara, pur avendo delle opinioni sulla materia, diranno di non aver influito sulla Commissione. In proposito il P.M. non ha detto molto, ha dato per scontato il fatto, ma senza portare a supporto prove specifiche. Gli altri tenderanno a ricondurre nella normale attività della Commissione la vicenda. Una vicenda indubbiamente contorta, come spesso accade quando un organo amministrativo deve assumere decisioni importanti e di forte sostanza economica. Ma nulla più. Ergo, normale turbolenza amministrativa, senza illeciti.
Morale della favola:  una cosa è la responsabilità politica, già appurata all’unanimità dalla Commissione del Consiglio regionale, altra cosa è la responsabilità penale, che deve essere fondata su prove precise di colpevolezza e non su supposizioni e congetture. E qui, certamente, le difese degli imputati, a partire da quella di Soru, hanno molte carte da giocare. Chi vivrà, vedrà.

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