- Andrea Pubusa
Vi siete chiesti perché Francesco ha detto con forza che vuole andare a Mosca da Putin e non a Kiev da Zelensky? Forse perché, per far smettere la Nato di abbaiare contro la Russia, bisogna parlare con chi è parte sostanziale nella partita, ossia la Russia e gli USA. Insomma, non va a fare la passerella propagandistica e inutile dei tanti leaders europei a Kiev per sentirsi dire cose ben note, ma va da chi può far cessare il fuoco perché lo ha fatto partire. E siccome la cessazione dipende poi dagli USA e non dall’Ucraina e probabile che poi Francesco vada a parlare con Biden.
La Chiesa ha una diplomazia sperimentata, non deve fare propaganda elettorale, e, dunque, va al sodo, senza accelerazioni e forzature. Non solo, il Papa sa che se vuol mediare seriamente non può dar segni di appoggio politico all’uno o all’altro: vicinanza fraterna al popolo uraino sì, sostegno politico al governo e ai governi no. Il Pontefice sa anche che il mondo ha fiducia in lui e non nei diversi leaders mondiali, generalmente mezze calzette, non statisti come si è visto finora, e non vuole compiere azioni velleitarie e inconsistenti, destinate al fallimento a alla delusione. Andrà quando avrà elementi per ottenere un risultato utile.
E’ sorprendente, comunque, come pochi dei militaristi abbiano colto il messaggio: Francesco pensa che quella in corso sia una guerra per procura e parla coi domini dell situazione, con chi comanda e decide.
Ma, variando sul tema, avete visto come sono divertenti in questi giorni i talk show? Non c’è programma comico che li batta! Volete una prova? A Carta Bianca incontro Orsini/Salvini. Il prof. lancia le sue ben note teorie, fondate sul buon senso, e difende i pacifisti e la libertà di manifestazione del pensiero. Salvini assente e si erge a mentore del pluralismo, difende Orsini dagli attacchi vili di cui è stato oggetto, e dice che non è tempo di incrementare l’invio di armi: pone al centro - come Orsini - l’interesse nazionale degli italiani e della nostra economia. Evidentemente sente il fiato sul collo degli imprenditori del Centro-Nord puniti dalla sanzioni più di quanto non lo siano i russi. E così con molto garbo e gentilezza i due proseguono fino alla fine tranquillamente senza stress della conduttrice.
Morale della favola. All’estrema destra oggi in Italia c’è Letta e Meloni. Salvini si smarca al centro con B. e si avvicina a Conte. Non è divertente tutto questo? Chi l’avrebbe nmai detto? A ben vedere sono finiti a destra di Salvini anche alcuni ex pacifisti che hanno messo l’elmetto.
Ohibo’! C’è una lunga pubblicità, giro canale, vado da Floris. Qui lo sport preferito degli atlantisti duri e puri è prender per i fondelli la giornalista russa ospite della trasmissione. Ridacchiando i nostri eroi lanciano frecciate contro la bella signora sul fatto che lei è dipendente dalla TV statale russa. Ma - di grazia - i nostri giornalisti Rai non sono dipendenti della emittente pubblica? Che differenza c’è? E gli altri - come Floris - non sono dipendenti o pagati dai padroni delle rispettive TV? Che differenza c’è? Se pensiamo che i nostri eroi abbiano sposato le posizioni filoucraine per libero pensiero o per interesse nazionale, perché non ammettere che, allo stesso modo, la giornalista russa condivida la politica del suo paese come dice? Vedere dei giornalisti, che hanno trasformato i nostri tg in notiziari ucraini, dare lezioni di libertà d’informazione alla simpatica giornalista russa, a me più che il sorriso mi suscita la risata.
La verità è che ognuno vede le cose a modo suo e, a parte i disonesti che pure ci sono, molti da ambo le parti vedono una realtà modificata dal loro pre-giudizio.
Si dice che la prima vittima della guerra è la verità. Ma la falsità riguarda i grandi obiettivi. Dalla lotta di Atene contro i parsiani, a Roma, a Napoleone, fino agli USA e all’URSS tutti i liberatori si sono trasformati in potenti abbastanza poco rispettosi dei meno forti, sono sempre stati attratti dal domini0, specie dei territori ricchi di risorse; vi risparmio l’elenco tanto vi è noto e chiaro. C’è comunque un delizioso libretto di Canfora, che fa uno schizzo veloce percorrendo 25 secoli e dimostrando che le parole “democrazia” e “libertà” usate con enfasi talora danno buoni risultati nell’immediato, ma poi si trasformano in egemonia o peggio in comando. Cosa bisogna sapere allora? Bisogna capire le mire delle potenze per stabilire come schierarsi, il resto va da sé. Le guerre sono sempre criminali e atroci, chi ce la fa massacra i nemici, la false notizie sui singoli fatti sono all’ordine del giorno e vengono a galla solo dopo molto tempo, e, manco a dirlo, assumono i caratteri che loro assegna il vincitore. Che Dresda sia stato un crimine di guerra è evidente, ma lo hanno pepetrato gli inglesi, anche Hiroshima e Nagasaki non sono state azioni encomiabili, ma le atomiche le hanno sganciate gli USA e così via. Se si perverrà ad un accordo anche i crimini di guerra di cui oggi si parla in questa guerra saranno dimenticati dagli stati e conservati solo dalle famiglie, dagli amici, dai concittadini e da qualche storico. Per l’Ucraina il quesito è se, per mantenere l’indipendenza da Mosca, era necessario non trattare preventivamente con l’ausilio dei molti e potenti alleati e farsi massacrare, se è necessario continuare o se è bene fermarsi subito. Ma questo lo decidono gli ucraini o chi li ha incoraggiati a non trovare una soluzione prima? Pensate che, se gli USA avessero favorito negli anni scorsi questa strada, gli ucraini sarebbero nella situazione in cui si trovano oggi? Putin è un macellaio dei nemici in divisa e non, Biden difende, sacrificadoli, gli amici in divisa e non. Ognuno dei due per nobili fini, s’intende. E noi? Noi ci battiamo perché la smettano subito, che questa orrenda carneficina e devastazione cessino, perché in fondo a farne le spese sono sempre i popoli, la gente normale e quella umile.
3 commenti
1 Aladinpensiero
5 Maggio 2022 - 09:35
Anche su aladinpensiero online: http://www.aladinpensiero.it/?p=133028
2 Aladin
5 Maggio 2022 - 12:44
Ostinatamente per la Pace
AL PAPA: “MANDI UN’AMBASCERIA, PER ESEMPIO LA MERKEL
Santità, Papa e Pastore, Padre e Fratello nostro Francesco o come ognuno di noi preferisce chiamarla da diverse sponde culturali e religiose, conoscendo i suoi strenui sforzi per la pace e uniti all’ansia di milioni di persone che anelano a costruire un mondo di giustizia concordia e diritto, desideriamo esprimerle la nostra angoscia per la cattiva e letale forma di convivenza che si sta stabilendo a livello globale, non solo per la guerra in corso, contro le speranze di un mondo più prospero e sicuro che erano nate sul finire del secolo scorso. [segue] Metà di quel secolo lo abbiamo vissuto col terrore della bomba atomica e delle sue ulteriori degenerazioni, ma se il terrore era un cattivo sentimento il suo effetto positivo è stato di prevenire e impedire una guerra nucleare, essendo diventata cultura comune la novità enunciata dal suo predecessore Giovanni XXIII che la guerra stessa, per questa ragione, fosse diventata del tutto irragionevole. Tuttavia la ragione non è l’unico movente dell’agire umano, e talvolta fallisce o può essere tradita, sicché oggi quell’impedimento alla guerra, e tanto più alla guerra totale, sembra non più cogente e affidabile. Una guerra in più, oltre alle molte già patite, si è oggi scatenata con effetti imprevisti e gravissimi, e se provoca un inedito spavento, suscita il pianto alla vista di ogni singola persona o casa o opera travolta dalla devastazione e dalla morte.
Il sentimento impellente è che il mondo debba essere salvato, ma nonostante le buone volontà che pure sono presenti, non sembra che ve ne siano oggi le premesse, anzi il pericolo per la condizione umana va di giorno in giorno crescendo. Noi sentiamo che per uscirne ci vorrebbe una grande conversione di culture e di politiche che coinvolgesse grandi moltitudini, ma siamo pure convinti che, grazie alla infinita dignità e alle potenzialità di ogni singolo essere umano, anche una sola persona, in date circostanze, può essere lo strumento perché il mondo sia salvato.
Le chiediamo di essere Lei a prendere l’iniziativa di un tale tentativo. Siamo ammirati per la Sua disponibilità a recarsi perfino a Mosca per fermare la guerra, Ma già prima che ciò possa realizzarsi, pensiamo che si possa stabilire, anche fuori dei circuiti istituzionali, un rapporto tra persone che per la loro responsabilità in ordine alla situazione attuale potrebbero fermare subito la guerra e rovesciare, anche per il futuro, il corso oggi nefasto e fatale delle cose. Tutti conosciamo le cause e le responsabilità vicine e lontane della guerra, tutti sappiamo che in molti modi abbiamo sbagliato. Ma oggi non è il momento di giudicare, il problema oggi non è di avere o non avere ragione nell’assolvere o nel condannare. C’è un tempo per giudicare e c’è un tempo per capire, c’è un tempo per intimare e un tempo per interrogare e interrogarsi, c’è un tempo per la certezza e c’è un tempo per il dubbio, c’è un tempo per la severità e c’è un tempo per la misericordia. Le chiediamo di voler umilmente attivare questo processo, dando mandato per esercitarlo a una persona di sua fiducia. Si tratterebbe di mandare al presidente Biden e al presidente Putin, che sicuramente hanno in mano, per la forza e le idee che mettono in campo, l’avvenire del mondo, un’ambasceria informale in cui si chieda loro, accantonata ogni ragione di anche legittimo risentimento, di stipulare un patto di non negoziabile e irrevocabile coesistenza nel pianeta che è a tutti comune; un patto che garantisca la vita da vivere insieme e lo sviluppo dei loro popoli e con loro di tutti i popoli, arrestando istantaneamente, a cominciare da una cessazione del fuoco, l’attuale concatenazione di offese e minacce per ogni possibile e diverso agire e destino futuro.
In un mondo poliedrico e complesso come l’attuale non tutti i rapporti devono essere eguali, possono essere improntati a maggiore o minore amicizia o corrispondenza di interessi, ma comunque devono essere compatibili e vitali.
Siamo certi che Lei deciderà per il meglio riguardo a questa proposta e alla persona che potrebbe esserne investita; per parte nostra ci permettiamo di suggerire che quella più indicata per adempiere a questa missione nelle due capitali possa essere la ex Cancelliera tedesca Angela Merkel, una donna che condivide i pensieri e i sentimenti di molti, che ha una grande esperienza e conoscenza di persone, di eventi e di politiche, un grande prestigio internazionale per il servizio a lungo prestato nelle responsabilità di potere nel suo Paese e in Europa, e oltre tutto è una sua sorella di fede. Ella, non certo solo per questo, ma anche per il suo essere donna è particolarmente indicata per questo incarico, se non altro per la circostanza da Lei, Francesco, ricordata, che fu una donna, secondo i Vangeli, a farsi portatrice di quel grande annuncio di un nuovo inizio e di una nuova pace che doveva cambiare la storia del mondo. Forse da alcuni luoghi in cui oggi sono maggiori gli stridori delle armi e di guerre apparentemente inevitabili, da una donna potrebbe venire il barlume di una notizia di pace e di riconciliazione. Nello stesso tempo il popolo della pace, che è diffuso in tutto il mondo, potrebbe ovunque riunirsi in molteplici forme e manifestazioni, nell’attesa della buona notizia e nella volontà di promuovere una realtà migliore e un altro mondo possibile.
Ci scusi per averle esposto questa singolare idea, ma ci pare che in un tempo così difficile come questo si debba pensare e tentare l’impensabile.
Con gratitudine per quanto sta facendo e ha fatto per procurare al mondo la pace, per la sua opera e con vera amicizia.
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Chi vuole può firmare tramite change:
https://www.change.org/p/lettera-aperta-a-papa-francesco-per-un-ambasceria -di-pace-affidata-ad-angela-merkel?redirect=false
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Fonte: http://www.aladinpensiero.it/?p=133058
3 Aladinpensiero
5 Maggio 2022 - 12:47
Lettera aperta a Papa Francesco per un’Ambasceria di pace affidata ad Angela Merkel.
Per chi vuole firmare: https://www.change.org/p/lettera-aperta-a-papa-francesco-per-un-ambasceria-di-pace-affidata-ad-angela-merkel?redirect=false
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