Perché i pacifisti vengono chiamati “furiosi” o peggio, quando sono miti e tranquilli?

3 Maggio 2022
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A.P.

Leggo sempre con interesse gli scritti di Furio Colombo anche quando, come in questo momento, non condivido le sue opinioni. E’ onesto intellettualmente, sempre chiaro e garbato. Le sue argomentazioni sono ogni volta  appuntite e insegnano qualcosa.
Ecco perche’ mi ha sorpreso il suo ultimo articolo sul Fatto dal titolo “Il furore del pacifista sulle armi agli ucraini“. Sorpreso perche’, da persona contraria all’invio di armi all’Ucraina, non vedo in questo campo furore ne’ animosità. Sono iscritto all’Anpi e seguo la sua attivita’, vedo un ragionamento che mette al centro la necessita’ di trattative nelle sedi adeguate, ma non vedo furore anzi vedo pacatezza e voglia di dialogo con l’area democratica. Leggo nei suoi documenti un ancoraggio rigoroso alla Costituzione e al suo articolo 11, ma non vedo rabbia, anzi vedo mitezza, desiderio di convincere sul fatto che il riarmo porta - come la storia insegna - immancabilmente alla guerra, ossia al peggiore dei mali.
Si obietta che cosi’ si predica la resa verso i prepotenti, ma a parte il fatto che in queste vicende prepotenze ce ne son tante e ammesso che la invasione le supera tutte, non si puo’ negare che, se i 40 di Ramstein avessero avanzato una proposta di pace, l’Ucraina non sarebbe stata sola ne’ indotta alla resa. La verita’ e che di pace non si parla ed e’ vietato parlare. Hanno ragione Vauro e Santoro quando parlano di “pace proibita” e lanciano una mobilitazione per il cessate il fuoco e la trattativa.
Tendiamo la mano con animo sereno e tranquillo per scongiurare a noi tutti gli orrori e i dolori che il popolo ucraino sta tragicamente e ingiustamente vivendo.
In fondo abbiamo lo stesso spirito di Francesco e siamo in tanti.
Insomma,  sarebbe meglio un dibattito normale, lasciando da parte gli aggettivi  come vergognoso, furioso, rabbioso, immorale, banale e simili. Àl piu’ mostrano i problemi interni di chi li lancia, ma non aiutano la discussione e la ricerca di soluzioni.

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