Chi armi invia dove una guerra è in corso getta benzina sul fuoco

26 Marzo 2022
1 Commento


 Benito D’Ippolito

Il “Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera” di Viterbo  ci  invia questo testo che volentieri pubbichiamo.

BENITO D’IPPOLITO: PREPARANDO UN ESPOSTO CONTRO IL GOVERNO ITALIANO PER VIOLAZIONE DELLA COSTITUZIONE

Chi armi invia dove una guerra e’ in corso

benzina sul fuoco gettando

vuole che altri esseri umani muoiano

servendo le armi le persone a uccidere

e’ quindi un assassino e uno stragista

complice della guerra e dei massacri

e sulla guerra e sui massacri specula

per fini sordidi di servitu’ e potere.

Il governo italiano ha gia’ commesso la follia

delle sanzioni che ci affameranno tutti

(ma non i ricchi e i potenti cui i denari

escono dalle orecchie e con le guerre

fanno golosi succulenti affari)

sapendo bene che quelle sanzioni

la guerra non avrebbero fermata

ma estesa inferocita e rafforzata.

Inviando armi ci si fa partecipi

dell’uccisione di altri esseri umani

della prosecuzione delle stragi

e degli orrori. Ci si rende complici

della guerra che continuando

l’intera umanita’ piu’ sterminare.

Non si contrasta la guerra e la barbarie

non si salvano le vite in pericolo

fornendo armi alla guerra e alla barbarie.

Non si contrasta la guerra e la barbarie

non si salvano le vite in pericolo

se non ci s’impegna per la pace

se non ci s’impegna per il disarmo immediato

se non ci s’impegna per la smilitarizzazione dei conflitti

se non ci s’impegna per la gestione nonviolenta dei conflitti

se non ci s’impegna per la difesa popolare nonviolenta.

Non si contrasta la guerra e la barbarie

non si salvano le vite in pericolo

se non inviando aiuti umanitari

se non soccorrendo accogliendo assistendo tutte le vittime

se non riconoscendo l’umanita’ di ogni essere umano.

Non si aiuta il popolo ucraino

mandando strumenti di morte

non si aiuta il “cessate il fuoco”

mandando strumenti di morte

non si aiuta il negoziato necessario a porre fine alla guerra

mandando strumenti di morte

non si salvano le vite

mandando strumenti di morte.

Non si ferma la folle scellerata guerra dal governo russo scatenata

mandando strumenti di morte

non si ottiene la fine delle stragi e delle distruzioni

mandando strumenti di morte

non si aiuta l’opposizione del popolo russo alla guerra

mandando strumenti di morte

non si salvano le vite

mandando strumenti di morte.

Ogni fucile spezzato e’ una vita salvata

Ogni arma in meno e’ una persona viva in piu’

solo facendo il bene si contrasta il male

solo la nonviolenza puo’ sconfiggere la violenza.

Chi ama il popolo ucraino

mandi pane coperte medicine

non mandi armi assassine

chi ama il popolo ucraino

apra le case a chi fugge dalla guerra

non mandi armi assassine

chi ama il popolo ucraino

e con esso l’umanita’ intera

non mandi armi assassine

ma si adoperi per il bene comune

per la fine di tutte le guerre

per salvare tutte le vite.

Ogni vittima ha il volto di Abele

solo la pace salva le vite

salvare le vite e’ il primo dovere.

Nota diffusa a cura del “Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera” di Viterbo

Viterbo, marzo 2022

1 commento

Lascia un commento