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Che strani attivisti pro-life ci sono in America! Per battere gli avversari, li ammazzano! George Tiller, il medico del Kansas, diventato il bersaglio nazionale nelle polemiche sul diritto alla vita, è stato ucciso domenica mentre entrava in un tempio luterano per il servizio domenicale. Tiller aveva 67 anni ed era uno dei pochi ginecologi negli Usa che ancora praticavano l’aborto tardivo: è stato ucciso a Wichita mentre prendeva posto nei banchi della George Reformation Lutheran Church. La poliziapare abbia catturato il killer, un uomo bianco di circa 50 anni.
Il movimento per la vita ci aveva già provato. Nell’agosto 1993 il medico era stato ferito a pistolettate ad entrambe le braccia da un attivista ‘pro-life’: erano i giorni in cui il movimento anti-aborto si era fatto violento e i medici che praticavano l’interruzione di gravidanza si erano abituati a girare con i giubbotti anti-proiettile. Nella stessa settimana dell’attentato a Tiller, George Patterson, un altro medico degli aborti, era stato ucciso a Mobile in Alabama. Nel marzo dello stesso anno un destino analogo era toccato al loro collega David Gunn, assassinato a pistolettate davanti alla sua clinica di Pensacola in Florida.
In marzo Tiller era stato assolto dall’accusa di aver praticato nel 2003 aborti tardivi con una procedura illegale. In Kansas la legge autorizza gli aborti tardivi solo se due medici indipendenti certificano che la procedura sarebbe servita a salvare la vita della donna o prevenire “danni sostanziali e irreversibili” a una importante “funzione corporea” e Tiller era stato accusato di aver comprato questi pareri. Il verdetto non aveva fatto cessare le polemiche: per il reverendo Patrick Mahoney, direttore della Christian Defense Coalition, se la giuria avesse accolto le accuse, Tiller “sarebbe stato messo nell’impossibilità di operare”.
Non tutti gli attivisti pro-life condividono gli ammazzamenti. Per fortuna,il portavoce di un’altra organizzazione anti-aborto, Priests for Life, ha condannato l’assassinio: “Quale che siano stati i motivi, la violenza non deve essere mai ammessa”.
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