Scuola: domani sciopero generale

9 Dicembre 2021
1 Commento


Il Coordinamento per la Democrazia Costituzionale appoggia pienamente le ragioni dello sciopero generale della scuola del prossimo 10 dicembre. Ecco l’appello.

Siamo al fianco dei lavoratori della scuola e degli studenti nella lotta a sostegno della richiesta di investimenti da inserire nella legge di bilancio per rilanciare il fondamentale compito del sistema pubblico dell’istruzione di ogni ordine e grado verso le nuove generazioni, a cui il nostro paese deve fornire le condizioni previste dalla nostra Costituzione di garantire a tutti i cittadini meritevoli di accedere ai più alti livelli di studio, mentre oggi si è di nuovo allargata la fascia di chi abbandona gli studi per ragioni economiche, per disagio sociale, per la quasi assenza di una politica inclusiva adeguata.
Eppure i giovani dovrebbero essere al centro delle politiche per la scuola.
Così verso il personale scolastico, che insieme al personale sanitario, ha retto uno dei fronti più difficili per reagire alla pandemia da Covid 19, occorre garantire che le risorse necessarie siano volte a superare i ritardi inaccettabili delle strutture scolastiche, in troppi casi fatiscenti, e per valorizzare tutto il personale scolastico, così disattendendo anche il Patto per la scuola sottoscritto solo nello scorso maggio con il Governo.
A queste ragioni si aggiungono le gravi preoccupazioni per il tentativo di manomettere il sistema scolastico nazionale attraverso l’autonomia regionale differenziata come richiesta in primo luogo dalle regioni Lombardia, Emilia Romagna, Veneto che ove realizzata frantumerebbe il sistema scolastico nazionale e di conseguenza l’eguaglianza del diritto all’istruzione per tutti i cittadini, in qualunque parte del nostro paese. Il governo non solo ha inserito tra le leggi collegate alla legge di bilancio anche l’autonomia regionale differenziata ma sta conducendo una trattativa sottobanco, con le Regioni interessate senza trasparenza e senza chiarezza, senza coinvolgere il parlamento e tanto meno l’opinione pubblica nazionale.

Scheda
Il 10 dicembre la scuola si ferma in tutta Italia: perché?

Nel mirino dei lavoratori della scuola questa volta c’è la Manovra 2022 (qui tutti i nodi ancora da sciogliere e cosa può cambiare): una Legge di Bilancio stanzia 33 miliardi, ma destina “solo” lo 0,6% al fondo che dovrebbe premiare la professionalità dei docenti. Una percentuale che i sindacati trovano “inadeguata” rispetto all’”effettiva necessità di rendere merito al lavoro della classe insegnante”.

Poi c’è la questione degli aumenti: 87 euro in più in busta paga, cifra che le sigle sindacali bollano come “decisamente troppi pochi” (tutti gli aumenti per gli insegnanti con i nuovi importi li trovate qui). 350 euro, poi, è la differenza attuale tra la Pubblica amministrazione e il personale scolastico.

Altro tema caldo l’organico Covid, su cui il Governo avrebbe “fatto ben poco”: 300 milioni sono stati trovati per gli insegnanti, ma zero risorse, invece, per il personale Ata, spiegano Flc Cgil, Uil Scuola, Gilda e Snals.
Cosa chiedono i sindacati con lo sciopero

Ancora, “serve dare stabilità al lavoro di migliaia di precari valorizzando di più il lavoro che si fa in classe. Aumento dei posti dei collaboratori scolastici, presidi sanitari e sistemi di sanificazione nelle scuole. E poi basta con le reggenze, un dirigente e un Dsga per ogni scuola” lamentano i sindacati.

Secondo le confederazioni le misure da adottare immediatamente sono:

concorso Dsga Facenti Funzioni anche se privi del titolo di studio
riduzione del numero di alunni per classe
abolizione dei vincoli sui trasferimenti del personale
fine delle incursioni legislative in materia di contratto
snellimento delle procedure e meno burocrazia
rispetto degli impegni sottoscritti con le organizzazioni sindacali nel Patto per la Scuola
risorse per un aumento salariale a 3 cifre nel rinnovo del contratto
proroga dei contratti Covid anche per il personale ATA
risorse per la valorizzazione professionale e non per un premio alla “dedizione”
percorsi riservati per la stabilizzazione dei precari con 3 anni di servizio
sblocco della norma di legge del vincolo sulla mobilità per i neo immessi in ruolo dal 2020/21
intervento strutturale sulle classi numerose non a costo zero.

Intanto sale la rabbia delle famiglie, che oltre a tutte le difficoltà legate all’emergenza sanitaria e ai continui “stop&go”, con quarantene e Dad affannate ed estremamente difficoltose (qui tutte le regole Covid appena approvate), ora si trovano a dover anche gestire una nuova sospensione, per di più in una settimana “calda” che ha già un giorno festivo, l’8 dicembre, e a ridosso delle oltre 2 settimane di vacanze di Natale che le attendono.

Ecco nel dettaglio le sigle che aderiscono allo sciopero della scuola di venerdì 10 dicembre:

Flc Cgil, Uil Scuola Rua, Snals Confsal e Federazione Gilda Unams: tutto il personale docente, Ata ed educativo
Flc Cgil, Uil Scuola Rua e Snals Confsal: personale Dirigente Scolastico
AND: tutto il personale docente ed educativo
Cobas – Comitati di base della scuola: personale docente, educativo ed Ata delle scuole di ogni ordine e grado
Cub Sur: personale docente, Ata, educatore e dirigente, a tempo determinato, indeterminato e con contratto atipico
Fisi: tutto il comparto istruzione e ricerca – settore scuola
Sisa – Sindacato Indipendente Scuola e Ambiente: personale docente, dirigente ed Ata, di ruolo e precario
ANIEF: personale docente, Ata ed educativo a tempo indeterminato e determinato.

1 commento

Lascia un commento