Per essere credibili i deputati PD si riducano l’indennità. Subito!

3 Giugno 2009
2 Commenti


Rita Carboni Boy

Via mail gira questa interessante proposta di efficace lotta ai privilegi della casta, per ridare credibilità alla politica del centrosinistra. La pubblichiamo volentieri.

Ricevo quotidianamente da parlamentari a me vicini comunicazioni di iniziative sulla crisi che attraversiamo, spesso apprezzabili.
Mi capita invariabilmente di trovare – spesso nelle stesse persone – un totale rifiuto della politica ed un parallelo entusiasmo alle stelle per le più varie iniziative di volontariato.
Mi capita sempre più spesso di essere vituperata e guardata con occhi iniettati di sangue se tento di parlare di politica o, peggio, di politici perché “ sono dalla parte di QUELLI LI’ “ che “ SONO TUTTI UGUALI “.Per non essere tutti uguali, è ovvio, occorre fare qualcosa di diverso, di giusto, di sentito di richiesto: IMMEDIATAMENTE, sfuggendo alle lungaggini procedurali di tutti i tipi.
Una delle cose che dimostrerebbe immediatamente la differenza sarebbe la autolimitazione delle pingui indennità dei nostri rappresentanti politici. Ma una modifica di legge comporterebbe notevoli ritardi procedurali e infinite discussioni in parlamento. Per questo propongo una via totalmente diversa:
Si riuniscano i Gruppi Parlamentari del PD (Camera e Senato) ponendo al primo punto dell’o.d.g. un taglio percentuale pelle proprie indennità ( il 10% ?)
Deliberino sulla creazione di un FONDO di SOLIDARIETA’ da destinare a fini specifici ( a studenti bisognosi e meritevoli, a neolaureati in specifiche discipline per il primo anno post laurea, alle madri per il primo anno di vita dei bimbi…..
Affidino la gestione del fondo NON A POLITICI ma a magistrati (della Corte dei Conti, della Avvocatura di Stato, altri eventuali).
Raccomandino agli altri livelli istituzionali di fare altrettanto (penso soprattutto ai consiglieri regionali),
Se una iniziativa di questo genere venisse accolta e proposta nelle sedi adatte i cittadini si sentirebbero più vicini alla politica e soprattutto i politici riacquisterebbero il rispetto che hanno totalmente perduto.
Chiedo perciò a tutte le persone in indirizzo di far girare le proposta, di sottoporla ai rappresentanti nazionali e regionali affinché diventi una reale pubblica iniziativa della sinistra, di tutta la sinistra.

2 commenti

  • 1 Massimo Marini
    3 Giugno 2009 - 07:33

    Quando ho letto il titolo ho pensato alla solita solfa demagogica sul costo della politica e sugli stipendi dei parlamentari. Poi invece, leggendo il pezzo, mi son reso conto che trattasi di una proposta veramente innovativa e che potrebbe rappresentare il primo tassello (solo il primo, per carità, ce ne vorrebbero tanti) per una nuova credibilità della classe politica di centrosinistra, del PD. Difficilmente verrà accolta.

  • 2 francesco cocco
    3 Giugno 2009 - 07:41

    La proposta è di quelle che invitano alla coerenza nella quale la sinistra non ha sempre brillato negli ultimi decenni. Il problema per essere risolto richiede un’azione politica che faccia delle indennità parlamentari uno strumento che consenta anche ai meno abbienti la partecipazione alla vita istituzionale. E’ però neccessario evitare livelli remunerativi che sanno di ingiustificato arricchimento. In ogni caso la propsta di Rita Carboni- Boy potrebbe essere l’inizio per avviare a soluzione un problema complesso. Occorre un movimento di popolo, segnatamente di giovani, per darle il giusto sostegno. Anche su questo piano emerge una delle vergogne della “legge statutaria” che autoblindando la casta nostrana vietava il referendum sullo status giuridico dei consigleri regionali, e quindi delle loro remunerazioni: era uno strumento per bloccare le iniziative referendarie in campo su questo problema. Voglio ricordare che un trentennio fa il PCI, al congresso di Firenze, avanzò con forza la proposta di ridurre a 300 il numero dei parlamentari: è una proposta da riprendere con attenzione al di là delle sparate demagogiche berlusconiane.

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