Marina Piccola o Betoniera Grande?

7 Maggio 2008
1 Commento


Antonello Murgia

Cagliari ha una serie di caratteristiche invidiabili: una zona umida fra le più importanti d’Europa (la più importante fra quelle inserite in area urbana), un paesaggio movimentato da colli alcuni dei quali preservati dalla cementificazione (in qualche caso grazie a servitù militari o sanitarie), un mare cristallino, reperti archeologici di pregio, ancorché maltrattati (v. manufatti in legno sulle scalinate dell’Anfiteatro Romano) etc. I nostri amministratori cittadini sembrano guardare queste caratteristiche con l’occhio dell’imprenditore gretto, più che dell’amministratore pubblico illuminato e con un progetto di sviluppo compatibile e condiviso.
I giorni scorsi i quotidiani hanno dato conto di una delle ultime esternazioni del sindaco Floris: i parcheggi multipiano cittadini gestiti da privati sono sottoutilizzati, mentre le strade sono sovraffollate di auto. La cura proposta sa di beffa: il Comune si prenda in gestione i parcheggi multipiano praticandovi tariffe “politiche”. Le perdite di gestione vengano coperte triplicando le tariffe dei parcheggi di superficie. Nessuna autocritica rispetto alla politica del traffico e dei parcheggi, fortemente voluta nonostante un’opposizione talora strenua della popolazione (v. il multipiano di via Manzoni).
Ora la vicenda si è arricchita di una nuova idea: il parcheggio multipiano a Marina Piccola: dovrebbe sorgere nello spiazzo sterrato fra Marina Piccola e caserma Monfenera e dovrebbe avere una capienza di 1500 posti auto e 300 posti moto. Se fosse realizzato verso l’alto avrebbe un notevole impatto ambientale, se invece fosse interrato avrebbe costi notevoli, perché in quella sede il sottosuolo è inzuppato d’acqua salmastra. Il provvedimento è stato già approvato dalla Giunta comunale ed è in attesa della discussione in Consiglio. E’ vero che la creazione dell’isola pedonale sul lungomare ha ridotto i parcheggi, ma ci si chiede se questa è la risposta giusta, in quanto un parcheggio di tale capienza attrae molto traffico e quindi congestionerebbe ulteriormente la zona con le inevitabili ricadute anche in termini di inquinamento.
L’allarme è stato lanciato da cittadini e associazioni che hanno provato anche a fare proposte alternative: navetta che colleghi il Poetto con un parcheggio di scambio (per es. quello dello stadio S. Elia), potenziamento delle linee d’autobus che collegano la città con il mare, incentivazione della bicicletta (piste ciclabili). Il 24 aprile il sito PisteCiclabili.com ha pubblicato un articolo sull’argomento ed invitato i lettori a scrivere al sindaco di Cagliari all’indirizzo http://web.comune.cagliari.it/pls/portal/cagliari.urp.show per chiedere il ritiro della proposta. Da circa 1 settimana il giornalista Chicco Gallus ed il surfista Pietro Porcella hanno deciso di lanciare una petizione on line il cui testo si può leggere e firmare agli indirizzi http://petizioni.tiscali.it/noalmultipianoalpoetto e http://lapisinfabula.blog.tiscali.it/. La raccolta di firme sta andando molto bene e, al momento in cui scrivo è arrivata a circa 1100.
Con motivazioni igieniche circa 30 anni fa vennero eliminati dalla spiaggia i casotti che, oltre a costituire un tratto distintivo della fisionomia e della cultura della città, trattenevano la sabbia che fra di essi era così abbondante da disporsi in dune. E’ venuto poi il ripascimento dell’arenile con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti e sono così recenti che non è necessario ricordarli. La petizione è un’opportunità per invertire la tendenza al degrado del Poetto facendo presente all’amministrazione comunale che esistono altre idee di sviluppo oltre a quella di riempire di cemento ogni spazio disponibile.

1 commento

  • 1 marilisa zaccheddu
    8 Maggio 2008 - 09:23

    Errare è umano, perseverare diabolico e asinino …..

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