Elezioni e coalizioni. I conti senza l’oste

13 Agosto 2021
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 Tonino Dessì

Come riflessione politica agostana magari è troppo impegnativa e comprendo che ai più, in spiaggia o in villeggiatura montana o collinare, gliene freghi poco.
Tuttavia inevitabilmente leggo di quanto ferve in ambienti politici nazionali e regionali e delle elucubrazioni varie sulle prossime coalizioni elettorali italiane e sarde.
Per carità, io ammetto che pensare in Sardegna ad alleanze col PSd’Az, dopo questa Giunta sardoleghista, possa far venire l’orticaria, per esempio.
Aver fallito un’alleanza col Psd’Az alle scorse elezioni regionali, comunque, ha segnato la catastrofe minoritaria del csx post-soriano, post-pigliaresco e peggio, alla disperata, ben sapendo i più avvertiti che si sarebbe perso, zeddiano.
Non mi sfugge poi che anche aver formato un secondo Governo italiano Conte col M5S dopo il crack giallonero non è stato un passaggio del tutto limpido.
Aver fatto un Governo nazionale Draghi anche con la Lega, infine, non ne parliamo.
Il PD continua a bollire in ubi consistam confuso, ma se a livello nazionale qualcosa si può capire, a livello sardo è più difficile, con due minoranze regionali, csx e M5S, una più inconsistente e ambigua dell’altra.
Vorrò vedere chi voterà una coalizione con magari candidato nuovamente uno che per opportunismo prefigura la doppia tessera fra PD sardo e conventicola dei supposti progressisti isolani.
Roba da non crederci.
Detto questo, altri, in campi vari, specie indy, vagheggiano coalizioni pure e dure (pure di che, difficile capirlo, perchè molta destra c’è anche lì, mentre di altri ex sovranisti è difficile dimenticare i vari salti della quaglia).
Tuttavia, detto tutto ciò e anche a volerne prescindere, mi pare che troppi stiano facendo i conti senza l’oste (al solito della malora).
Il fatto è che se non cambiano le leggi elettorali italiana e peggio quella sarda, trippa per gatti “alternativi” non ce n’è.
Allo stato delle cose l’argomento, dopo le promesse mendaci successive al referendum sul taglio della rappresentanza, com’era prevedibile è scomparso da ogni agenda politica.
Io ho dubbi che vi rientrerà.
Lo scrivo a futura memoria, caso mai non capiti di tornarci sopra.

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