Libertà non è farsi i cavoli propri in danno degli altri

21 Luglio 2021
2 Commenti


A.P.

Si discute molto della liberta’ di non vaccinarsi. Secondo alcuni sarebbe un diritto come quello di fare la mitica puntura. Per i sostenitori di questa opinione le due liberta’ sarebbero da bilanciare. Quindi l’azione di chi favorisce la tutela della salute e quella di chi la mette a rischio starebbero sullo stesso piano. E gia’ questa asserzione suona male in un ordinamento che qualifica il diritto all salute come fondamentale. Ben stravagante appare ammettere condotte che mettono in pericolo la salute. Si obietta che l’art. 32 della Carta vieta i trattamenti sanitari obbligatori. Ma e’ cosi’? Non proprio. Li ammette, se previsti dalla legge. Quindi il Parlamento puo’ prevederli.
Del resto, la concezione del diritto e della liberta’ dei no vax e’ espressione del principio che ognuno puo’ farsi i cavoli propri. Ma non e’ cosi’. Dalla concezione liberale a quella marxista il diritto e’ inteso come una facolta’ consentita se non pregiudica i diritti altrui. E qui e’ proprio il diritto alla salute degli altri ad essere pregiudicato. Quindi, non ci sono due diritti, due liberta’, di fare o non fare il vaccino. L’importante e’ che il trattamento vaccinale sia imposto con legge.

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2 commenti

  • 1 Aladinpensiero
    21 Luglio 2021 - 08:03

    Anche su aladinpensiero online: http://www.aladinpensiero.it/?p=125278

  • 2 Tonino Dessì
    21 Luglio 2021 - 15:18

    Comunque, per un momento scendendo da ogni argomentazione giuridica, penso che per l’introduzione dell’obbligo vaccinale anticovid, col cinismo della politica, si stia aspettando qualcosa che si hanno buone ragioni di prevedere.
    Che cioè Salvini e Meloni (e Renzi) ad agosto, come hanno preannunciato, si vaccinino, dopo aver capitalizzato politicamente qualche consenso in queste loro settimane di reticenza e in tempo per non pagare dazio nel momento in cui i nuovi contagi avranno raggiunto il picco e l’opinione pubblica non ne potrà più.
    Una volta che le resistenze politicamente orientate e incoraggiate da questi influenti esponenti politici e dai loro partiti personali verranno meno anche simbolicamente (in concomitanza della proposta dei loro referenti confindustriali di sospendere da lavoro e salario chi non si vaccini), immagino ci si attenda una diffusione della vaccinazione tale da colmare i “buchi” e da ridurre statisticamente i novax irriducibili ai minimi termini.
    A quel punto l’obbligo vaccinale non sarà più necessario.
    Intanto si giochicchierà col greenpass, che è abbastanza prevedibile funzionerà poco, se non per l’accesso ai macroservizi estivi (cioè in pratica ai trasporti internazionali, nazionali interregionali).

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