Grillo/Conte: un confronto complicato, ma tutto è nato da Grillo

29 Giugno 2021
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Andrea Pubusa

Il confronto fra Grillo e Conte non è solo frutto di temperamenti diversi. Anche di questo. Ma la questione è più complessa, riguarda nel profondo la storia del M5S e la vicenda politica dei due protagonisti.
Grillo ha compiuto un’opera straordinaria, per molti versi unica, nella storia della politica in regime parlamentare. Ha in pochi anni raccolto la maggioranza relativa dei voti, partendo dal nulla. Un risultato che neanche il PCI,  pur con la sua diffusa struttura, aveva raggiunto. Direte che anche B. ha fatto altrettanto. Sì, però, con la differenza che l’ex cavaliere aveva potenti mezzi suoi e altrettanti appoggi di ben forniti paperoni. Grillo aveva con sé un blog e tanta fantasia e irriverenza. Ha, insomma, combattuto a mani nude, con proposte avveniristiche mutuate dalla migliore cultura economica e politica (reddito di cittadinanza, questione ecologica etc.), da quella istituzionale (critica delle istituzioni e rilancio della democrazia diretta) e poi, senza sconti, ponendo al centro la questione morale, una vera bomba atomica lanciata in questo mondo malavitoso.
A Grillo si deve anche la scoperta e il lancio di Giuseppe Conte. E qui cogliamo un altro elemento eccezionale dell’azione di Grillo. Non ha rivendicato niente per sé, potendo pretendere perfino la presidenza del Consiglio. Un gesto inusuale di generosità e disinteresse.
Bene. Che un personaggio così originale e dirompente debba ora farsi da parte è una vera idiozia e un danno non per i pentastellati, ma per il paese. Esaminando la situazione senza pregiudizi, Grillo è oggi un soggetto essenziale per opporre un argine alle destre e per uno sviluppo progressista del Paese.
E Conte? Conte ha anch’egli l’indubbio merito di aver saputo intepretare con dignità e autorevolezza il ruolo di presidente capace di unire innovazione e moderazione, ottenendo vasti consensi nell’elettorato che vuole un paese pulito e ordinato saldamente proteso ad un recupero democratico.
Grillo e Conte evocano due momenti, spesso inconciliabili, della politica. La critica irriverente e la proposta fantasiosa, da un lato, la costruzione tenace, faticosa e poco appariscente dall’altro.
Dire - come fanno molti - che Grillo deve fare un passo indietro significa optare per soluzioni “moderate”, per un ritorno a pratiche virtuose, ma ordinarie. Proprio per questo bisogna ribaltare lo schema. Grillo deve restare e rivendicare tutto il suo spazio. Di garante, appunto, mentre a Conte spetta la gestione. Un po’ come Mao con Chou En-lai. Lui faceva la rivoluzione culturale, il buon Chou, con sapienza e con moderazione, gestiva da par suo gli affari del governo. Loro ci sono riusciti in una vicenda molto più complessa e importante perché erano due grandi. In piccolo potrebbero farcela anche i nostri due eroi. A condizione che ognuno sappia cosa è successo prima, come è nata questa originalissima storia dei pentastellati, e voglia fare la sua parte con ragionevolezza.

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