Red
L’avvocato inglese David Mills è stato condannato a Milano a 4 anni e 6 mesi per corruzione in atti giudiziari. Agì “da falso testimone” - si legge nelle motivazioni della sentenza di condanna -”per consentire a Silvio Berlusconi e al gruppo Fininvest l’impunità dalle accuse, o almeno, il mantenimento degli ingenti profitti realizzati”.
E’ vero. E’ solo una sentenza di primo grado. L’appello può modificarla. E questo è giusto dirlo. Ma non è questo che dicono i tifosi. Per loro i giudici possono dire qualsiasi cosa anche in decisioni definitive. Per loro neanche il giudicato prova alcunché, osannanti come sono non vedono conflitto d’interessi, rinvii a giudizio, o decisioni. Il loro idolo è immune passa sopra ogni cosa. E chi richiama alla realtò ai fatti, a Milano, come a Napoli, come a Cagliari è un invidioso, un impostore e un traditore.
Mills era accusato di aver preso 600mila dollari per fornire dichiarazioni false o reticenti in due datati processi milanesi: All Iberian e quello sulla corruzione nella Guardia di Finanza. La posizione di Silvio Berlusconi, coimputato di Mills, era stata stralciata in quanto i giudici della decima sezione del Tribunale di Milano avevano trasmesso gli atti del processo alla Consulta perche’ verificasse la corrispondenza alla Costituzione del cosiddetto Lodo Alfano, riguardante le quattro piu’ alte cariche dello Stato. Il dibattimento nei confronti di Berlusconi e’ quindi stato sospeso.
Ma poteva essere accusato anche di aver truccato gare o di aver falsificato bilanci o di aver dolosamente promulgato una disegno di legge mai approvato. Ma per loro, per i tifosi, pessimi sono coloro che dicono che non ci meritiamo governanti cosi impresentabili, pessimi sono i critici, non gli imputati o condannati per simili misfatti.
I giudici della decima sezione penale del Tribunale di Milano, presieduti da Nicoletta Gandus (ricusata senza esito dal premier) nello spiegare “il movente sotteso alle condotte di Mills”, condannato per corruzione in atti giudiziari, scrivono: “egli ha certamente agito da falso testimone, da un lato, per consentire a Silvio Berlusconi e al gruppo Fininvest l’impunità dalle accuse o, almeno, il mantenimento degli ingenti profitti realizzati attraverso il compimento delle operazioni societarie e finanziarie illecite compiute fino a quella data; dall’altro, ha contemporaneamente perseguito il proprio ingente vantaggio economico”. Nel determinare la pena inflitta a Mills i giudici rilevano “l’oggettiva gravità della condotta, di assoluta rilevanza nei procedimenti in cui è stata posta in essere, anche in ragione della qualità e del numero dei reati ivi giudicati; va poi considerato il ruolo istituzionale di alcuni dei soggetti imputati nei procedimenti penali in cui David Mills rendeva falsa testimonianza”.
La sentenza può essere così chiara e precisa nell’acclarare la colpevolezza e i nessi con i complici, ma loro, i tifosi, vi diranno che sono i giudici ad avere oscuri nessi con ambienti ostili al loro idolo, solo loro, i giudici, ad avere conflitti d’interessi e ad essere portatori di incofessabili e odiosi pregiudizi politici.
Tra le contestazioni all’avvocato inglese David Mills, per le quali e’ stato condannato dal Tribunale di Milano, vi e’ anche quella di aver dichiarato il falso su un milione e mezzo di sterline nel 1996 ”a seguito di accordi con Silvio Berlusconi” che il legale aveva qualificato come ”dividendi” di una plusvalenza di una societa’ off-shore (la Horizon ltd.) che i suoi clienti non avevano ritirato. ”Emerge in termini di certezza dagli elementi di prova - scrivono invece i giudici -… che l’attribuzione della somma a Mills rientrava nel complessivo disegno tendente a non far emergere, appunto, chi fosse il reale proprietario delle societa’ offshore del Gruppo Fininvest e difendersi dalle accuse di falso in bilancio e altro, cosi’ aggirando anche il fisco italiano e la normativa in tema di concentrazione di mezzi di comunicazione di massa”. ”Per distanziare il Gruppo Fininvest, o meglio la/le persone fisiche proprietarie, dai patrimoni delle societa’ offshore - proseguono i giudici - gli utili di una societa’, di cui a Mills era stata attribuita la proprieta’ solo per tenere celata l’identita’ degli effettivi beneficiari, erano stati trasformati in utili di Mills, e come tali egli li aveva sottoposti a tassazione, quale suo introito professionale, nel Regno Unito”.
Le sentenze possono dire questo ed altro ancora, ma loro, i tifosi, neppure le leggono, semplicemente se ne fregano. Anzi proprio perché le sentenze sono così scandalosamente ingiuste e i giudici così manifestamente parziali è bene che ci sia il lodo Alfano a preservare il loro idolo dai misfatti delle toghe. Anzi sentenze come quella di Milano contro Mills (e indirettamente contro Berlusconi) provano che il lodo Alfano è giusto e necessario. Amen.
1 commento
1 Meloni Giacomo /CSS
20 Maggio 2009 - 16:22
Se noi poveri mortali e cittadini comuni avessimo commesso uno solo di questi crimini,ci avrebbero già messo in galera e buttata la chiave a mare.Ma nei nostri tribunali ancora si legge:
“LA LEGGE E’ UGUALE PER TUTTI ”
Amen.
Lascia un commento