Per battere il Covid niente brevetti, parola di Biden. E Draghi?

7 Maggio 2021
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            Illustrazione di Giorgio De Marinis/Il Sole 24 Ore

L’amministrazione Biden ha preso posizione a favore di una sospensione straordinaria delle protezioni alla proprietà intellettuale quando in gioco sono i vaccini contro il Covid-19. Uno “strappo” deciso e a sorpresa con Big Pharma sui brevetti. Che, se avrà seguito concreto, costituirà una svolta: un cambio di passo politico, con gli Stati Uniti che abbandonano una tradizionale posizione pro-business. E ancor più un enorme rafforzamento della lotta per la salute globale, al cospetto della grave emergenza del coronavirus, perseguendo l’obiettivo di potenziare enormemente la produzione e diffusione mondiale dei vaccini aprendola ad un crescente numero di aziende e paesi.
L’annuncio è stato dato dal Rappresentante commerciale statunitense, Katherine Tai, che ha aperto così la strada a negoziati nell’ambito della World Trade Organization dove una prima proposta in questo senso è già stata presentata da India e Sudafrica. Anche se si preannunciano colloqui tesi in cerca di un’indispensabile unanimità per modificare le regole nell’ambito dell’organizzazione multilaterale, tra le opposizioni dei colossi dell’industria farmaceutica e le resistenze finora mostrate da altri grandi potenze, comprese l’Unione Europea e la Gran Bretagna. Quel che è certo è che Joe Biden ha effettuato una nuova virata verso posizioni progressiste e ha candidato Washington alla leadership su un’altra grande sfida mondiale, come già ha cercato di fare sul clima. Il direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha salutato apertamente la scelta americana come “un atto monumentale nella lotta al Covid-19”.
Veemente la protesta dell’associazione americana di settore, che ha dipinto un quadro poco meno che apocalittico di gravi danni al settore e alla salute. A nome della Pharmaceutical Research and Manufacturers of America, Stephen Ubl ha parlato di “un passo senza precedenti che minerà la nostra risposta globale alla pandemia e comprometterà la sicurezza. Questa decisione genererà confusione tra partner pubblici e privati, indebolirà già fragili catene di forniture e alimenterà la proliferazione di vaccini contraffatti”. Cosa fa dire la sete di profitto!
In favore della sospensione dei brevetti giocano i drammi tuttora in corso in vaste regioni del mondo. Senza le restrizioni sulla intellectual property, avvertono i fautori della decisione di Biden, diventa possibile moltiplicare la produzione dei vaccini su scala internazionale e raggiungere anche la gran parte dei paesi poveri oggi ai margini delle campagne vaccinali, rimaste concentrate nelle nazioni più sviluppate. Tutto ciò nonostante le promesse - e a volte gli sforzi - di organizzazioni multilaterali, governi e case farmaceutiche di allargare l’accesso alle dosi. L’urgenza di spezzare la morsa dei brevetti è stata invocata da un crescente numero di voci, davanti alle tragedie da pandemia che si stanno consumando, giorno dopo giorno, dall’India al Sudamerica.
Di questo tenore è la campagna in Italia del Comitato Italiano petizione ICE Right2cure – No profit on pandemic Diritto alla Cura OMC, che da tempo propugna la sospensione dei brevetti. Ecco un suo comunicaato sul tema. Primi segnali  di speranza - afferma - per uno stop temporaneo ai brevetti dei vaccini arrivano dalla riunione in corso del Consiglio Generale WTO l’Organizzazione Mondiale del Commercio: sia il Belgio che l’Irlanda starebbero cercando costituire “una coalizione di volenterosi” per opporsi alla Commissione Europea che, insieme alla Svizzera, mantiene la posizione più rigida, di chiusura totale verso la proposta di moratoria avanzate da India e Sudafrica, le quali hanno annunciato a breve una seconda versione del loro piano, anche alla luce della tragedia in atto. “La nostra campagna europea per la raccolta di un milione di firme per la sospensione temporanea dei brevetti- ha dichiarato Vittorio Agnoletto, portavoce della campagna “Diritto alla cura. Nessun profitto sulla pandemia”- combinata con quella di innumerevoli altre voci nel mondo, sta dando i primi risultati: durante il consiglio formale TRIPs della scorsa settimana, è stato raggiunto un accordo per iniziare i negoziati testuali sulla rinuncia ai diritti sulla proprietà intellettuale previsti appunto dal TRIPs. E’ un primo passo cruciale e oggi, questo tema sarà ulteriormente discusso durante la riunione dell’OMC. Come mostrano i rapporti filtrati dalla riunione, gli Stati Uniti starebbero iniziando a dubitare della posizione assunta fino ad ora, non hanno indicato se l’amministrazione Biden intenda sostenere i negoziati basati sul testo presentato da India e Sudafrica, ma hanno sostenuto che Washington lavorerà per una soluzione globale” La struttura COVAX gestita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dalla GAVI (Global Vaccine Alliance) di Ginevra non è stata in grado di affrontare adeguatamente l’enorme domanda di vaccini per una grande maggioranza delle persone nei paesi in via di sviluppo, secondo le osservazioni fatte dal direttore generale dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus. Per questo è vitale trovare soluzioni alternative come la sospensione temporanea dei brevetti. . ” Si stanno aprendo spazi positivi per affrontare la questione dei vaccini in maniera decisamente più adeguata- ha aggiunto Vittorio Agnoletto- e non comprendiamo il silenzio del governo italiano: perché il presidente del Consiglio Draghi non risponde all’appello che gli hanno rivolto oltre 100 organizzazioni nazionali aderenti alla campagna europea, chiedendogli di appoggiare la proposta di moratoria di India e Sudafrica? Siamo fortemente preoccupati di fronte al fatto che il nostro governo appoggi la linea più oltranzista e di chiusura, foriera come vediamo di altri innumerevoli decessi”.
Dopo Biden, attendiamo in casa nostra la presa di posizione di Draghi.

 

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