Euro 2021: Uefa “non ci saranno gare senza tifosi”. Più che gioco del calcio, un gioco al massacro

15 Aprile 2021
1 Commento


 

 Amsicora


Avete visto? Ormai sulla pandemia decide la Uefa! Vuole che ogni partita degli Europei di calcio venga giocata di fronte ai tifosi. E così sarà, Amen!
Udite! Udite! Lo Stadio Olimpico di Roma sarà aperto per Euro 2021, con il 25% del pubblico sugli spalti. E sentite cosa dice il Sottosegretario al Governo con delega allo sport Valentina Vezzali: “Abbiamo lavorato tanto per ottenere questo risultato che non riguarda solo il calcio, ma tutto lo sport italiano”. Non basta! Soggiunge: “Non si tratta solo di riaprire uno stadio, ma di un momento simbolo. Quel giorno – è l’auspicio di tutti sarà il momento culmine di un percorso di ripartenza di tutto il movimento sportivo. Un segnale per il paese intero, mica scherzi! “E’ un segnale che spero venga colto nel giusto modo: è la luce in fondo al tunnel”.
La luce in fondo al tunnel?! Ma dov’era la sottosegretaria quando si giocò Atalanta/Siviglia a S. Siro? E dov’era dopo che se ne son viste le conseguenze nella bergamasca? E dov’era quando in Costa Smeralda sono state aperte le discoteche? Roba da matti! Si può fare un calcolo statistico su quanti morti comporterà questa decisione “sportiva”.
Sono quattro le gare  in programma a Roma a partire dall’11 giugno. I vaccini? Possono aspettare ancora…..Non c’è connessione, la decisione di aprire vien presa a prescindere.
L’Uefa decide, minaccia e offre ogni ben di dio: tagliare e cambiare le sedi se una città ospitante insiste nella volontà di far disputare le partite a porte chiuse. O prendere o lasciare. “Se una città propone uno scenario senza tifosi” le partite da tenere lì “potrebbero” essere spostate “in città in grado di accogliere i tifosi”, diktat l’Uefa.
Il presidente della federazione, Aleksander Ceferin dev’essere un negazionista, visto che ha assicurato che il campionato, dall’11 giugno all’11 luglio, non sarà “organizzato davanti a tribune vuote”. “Ogni città ospitante garantisce la presenza dei tifosi”. E come la mettiamo col diffondersi di varianti ultra-contagiose del Covid-19? Lui se ne frega, il criterio “tifosi obbligatori” è intangibile, anche a costo di vedere il torneo ridotto da tenersi in “10 o 11 paesi”.
Poteva il successo di Ceferin presso il governo lasciare indifferente Franceschini? Quandomai! Eccolo subito a dettare un messaggio: “In una lettera al Comitato tecnico scientifico ho precisato che qualora venisse prevista la riapertura degli stadi per partite di calcio, se nello stesso luogo si svolge un concerto le regole devono essere identiche, non ci possono essere differenze perché non si va in base all’importanza dell’evento ma in base a regole che devono essere uguali per tutti”. Quindi, o tutti o nessuno! Porte aperte anche negli spettacoli dal vivo. E quanti altri diranno: “o tutti o nessuno!”? Anche le discoteche? Come nella folle estate scorsa in Sardegna?
Spero di sbagliare, sento odore di mattanza da covid prossima ventura. Ci hanno detto che Supermario è il massimo della razionalità e del decisionismo. Il non plus ultra dell’indipendenza da interessi particolari o di settore. Ma perché tace? China il capo anche lui? Siamo fritti o morti! In quale mondo viviamo?

1 commento

Lascia un commento