Sardara. Affari, summit o assolutismo di lor signori?

14 Aprile 2021
3 Commenti


Amsicora

Bah! Chissà cosa mi è venuto in mente…vorrei dare qualche dritta ai PM che indagano sull’adunata di Sardara. Senza supponenza, sia ben chiaro, e senza pretesa di verità, solo speranza di ascolto.
Dovete ammettere, amici,  i convenuti in quel di Sardara non avevano cose troppo segrete da discutere; un pranzo non è un pubblico dibattito, ma c’è tanta gente, non è ambiente idoneo ad assicurare la riservatezza che richiedono le grandi e le piccole porcherie. Un summit? Ma forse neppure; nei summit ci sono i boss, e qui, a parte uno, lo sciancato, non ce n’erano altri. Sembra una riunione di seconde e terze file, volta più a fraternizzare che a decidere questioni specifiche. E allora porcherie niente? No, porcherie sì, ma da impostare, da programmare più che da decidere immantinenti. Che so io? incarichi alle viste da prenotare o ancor prima da creare, figure da delineare per le diverse postazioni da coprire. Lavoro preparatorio, signori miei!, solo ideazione, apparentemente inutile, ma fontamentale. Per il buon esito ci vuole una esplorazione completa, attenta, senza lacune. E lì questo esame si voleva iniziare, o almeno così pare.
E allora quale azione della Procura e delle forze dell’ordine? Lasciar perdere, perdonare, solo ammonire. Beh, di più si può e si deve fare. Multare, ad esempio. Perché sanzionare il giovane che furtivamente va dalla fidanzata e non costoro? Questi hanno infranto le regole senza giustificazione reale o morale. Sanzione solo pecuniaria? Beh! Chi fa parte dell’amministrazione e deve far rispettare le regole può stare al suo posto? Non voglio essere giustizialista, ma giusto sì. Credo debbano lasciare o essere lasciati (licenziati?). Come si fa a chiedere una lotta rigorosa alla pandemia, se chi la deve guidare viola le regole e le direttive?
Il paese e il mondo vanno verso uno sconquasso, che è solo agli inizi. La lotta dovrà essere dura e decisa. Se il polso non è fermo, siamo fritti, anzi morti!
Sapete cosa bisogna sradicare anche in Sardegna? Nientemeno l’idea che lor signori hanno di essere sciolti dalle regole, come nell’Ancien Régime, dove chi comandava si dava anche le regole, volta per volta. Se ci pensate bene in Sardegna siamo ancora all’epoca dei feudi, nonostante i moti antifeudali, la Resistenza, la Costituzione e lo Statuto speciale. Possiamo entrare finalmente nel costituzionalismo e nella divisione dei poteri?

3 commenti

  • 1 Aladinpensiero
    14 Aprile 2021 - 07:27

    Anche su aladinpensiero online: http://www.aladinpensiero.it/?p=121323

  • 2 Tonino Dessì
    14 Aprile 2021 - 13:15

    L’Unione Sarda oggi pubblica i nomi degli identificati dalla Guardia di Finanza al pranzo di Sardara.
    La curiosità sul motivo del raduno conviviale resta persino più viva.
    Non c’erano assessori regionali nè consiglieri regionali.
    Politici però ce n’erano, anche di csx e nonostante il tentativo, un po’ penoso, di minimizzare la propria presenza in un’intervista all’altro quotidiano sardo, un ex assessore regionale della trascorsa legislatura non mi pare proprio convincente, non tanto perché non parli degli altri commensali (una quarantina), bensì proprio perché non parla del motivo del convivio.
    C’erano militari, dirigenti della sanità, amministratori di enti, direttori generali di assessorati regionali e i vertici di entrambi i rami dell’amministrazione forestale, più altro.
    Se devo essere sincero -ma ovviamente posso sbagliare- la variegata composizione della tavolata sa molto di grembiuleria.

  • 3 Giorgio
    14 Aprile 2021 - 21:15

    Il comportamento tenuto da queste persone è incommentabile. Ancor più in questi tempi quando a molte categorie viene impedito di lavorare.
    Oltre a questo desta perplessità l’atteggiamento tenuto dai vertici politici regionali. La vice presidente Zedda ha dichiarato che è necessario attendere i risultati della magistratura. Ciò non è ammissibile. Una è la responsabilità giuridica, e su questo indagherà la magistratura. Altra è la responsabilità politica, e su questa è preciso dovere del Presidente prendere le opportune iniziative

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