Letta segretario del Pd per chiudere a Renzi e alla sinistra

11 Marzo 2021
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Andrea Pubusa

[Il caso] Franceschini tenta lo scacco matto: Letta segretario del Pd. Porte chiuse a Renzi e alla sinistra

Enrico Letta (Foto Ansa)

 Non sembra un salto nel tempo questo riemergere del nome di Enrico Letta alla segreteria del PD? E sembra di segno identico l’operazione. Allora occorreva far fuori il buon Bersani, non colpevle d’altro che d’aver professato sempre una fede di sinistra. Moderato e ragionevole, ma sempre - a suo dire - rivolto alle classi sociali meno forti. Non è un caso che quando iniziò la campagna elettorale delle politiche partì dal distributore di benzina del padre, a sottolineare le sue radici popolari, riproposte con orgoglio e a cui intendeva ispirarsi seguendo quel modello romagnolo-emiliano fatto di un originale comunismo riformista. Questa sua distanza dalle centrali economico-finanziarie europee gli costò l’incarico alla presidenza del Consiglio. Per le centrali europee delle banche e dell’economia anche un pacato signore socialdemocratico appariva un pericoloso eversore! L’iperliberismo non accettava aperture sociali. Keynes? Fuori e lontano dalla porta del potere! Anche il personale dev’essere tutto interno: Draghi e non Cpnte, Letta e non Zinga.

Poi sappiamo com’è andata. L’incarico a Letta anziché a chi le elezioni le aveva vinte, ossia il buon Bersani, e poi la trappola di Renzi e i disastri successivi, Napolitano officiante.
Oggi, la commedia ha una trama simile. Zinga al posto di Bersani e di nuovo Enrico Letta a blindare il centro.
L’operazione sembra chiara. Porte chiuse a Conte come possibile leader di un centrosinistra e porte sbarrate a Renzi. a cui Letta non perdonerà certo quell’invito alla serenità, prima del proditorio disarcionamento.
Si prospetta, dunque, una messa all’angolo dell’idea di dar vita ad uno schieramento di centrosinistra con una sterzata al centro in cui le forze della sinistra e i musi gialli siano del tutto marginali. Cade anche l’ipotesi Bonaccini con al centro il PD e senza preclusioni al pentastellati.
La vicenda mostra quanto siano forti e puntigliose le pretese dei gruppi economico-finaziari sovranazionali e quanto spaventi anche la minima e impercettibile eterodossia, se Zinga e Conte preoccupano lor signori.
Ma è presto per dire come andrà. Letta pone condizioni pesanti. Mandato pieno fino al 2023. Difficile da digerire per il PD di matrice DS. E infatti si levano alcune voci dissonanti. E’ vero che la sedicente sinistra ha una congenita vocazione al suicidio, tuttavia è possibile che un qualche segno di vita e una qualche reazione la dia, se non per dignità, almeno per salvare una sua presenza nel parlamento e nel paese. Perchè questa è la posta in gioco: neutralizzare ed eliminare ogni ipotesi di sviluppo del paese non in linea con le centrali economico-finanziarie europee e mondiali. E il progetto intorno a Conte, pur mantenendosi in un alveo moderato, fuoriesce dal completo appiattimento; ecco perché va contrastato ed espunto.

 

 

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