Draghi li ha aspettati. Chissà senza il Movimento Cinquestelle non avrebbe formato il governo. O forse sì e sarebbe stata un’altra cosa. In fondo i musi gialli - bisogna ammetterlo - fanno novità, danno alle compagini a cui prtecipano un tocco di alternatività. Insomma, c’è poco da fare, si dice che stanno tradendo le loro origini, che non sono più gli stessi, che si stanno omologando agli altri, eppure non son come gli altri. Hanno in questi ultimi tempi seguito lo stesso percorso del PD, ma chi è che da questo partito si aspetta un colpo di genio, una iniziativa originale, un pizzico di fantasia? Nessuno, proprio nessuno. Solo mosse scontate e sempre in una direzione: il potere e la conservazione, ammantata da buon senso e ragionevolezza.
E così dai 5 Stelle non ti aspetti il malaffare, sembra poco ma in Italia (e non solo) è di per sé una condotta indiscutibilmente e permanentemente rivoluzionaria; vuoi che la giustizia sia giusta e funzioni? Stai pretendendo l’impossibile! Vuoi che la povertà, in una fase di pauperismo dilagante, sia temperata da massicci intervemti pubblici, loro lo impongono, e gli altri ti parlano di tanti che vogliono stare sul divano a far nulla. Sono fuori d mondo! E non ditemi che non è un colpo di genio il ministero della transizione ambientale? Una bella trovata di Grillo che mette sul tavolo una domanda, anzi una pretesa, gradita all’area democratica e ambirntalista, ma che sposta gli equilibri nella consultazione Rousseau e spiana la strada ad un appoggio a Draghi.
Grillo riesce in imprese in cui molti falliscono o a cui i più non sono neanche in grado di accedere: fa apparire come un grande avanzamento un’operazione, il governo Draghi appunto, che di per sé è un’entità nata dalla pochezza del quadro politico italiano. Volete mettere la fantasia di Beppe e la pesantezza di entrambi i Matteo o la ovvietà di tutto ciò che dice e fa Zinga!
Ora l’oggetto misterioso si svelerà: sapremo chi saranno i ministri e quali i programmi. Ci sarà chi sale e chi scende. Ognuno vorrà marcare il territorio e inizieranno le trame, i mal di pancia, le trappole e le vedette. Non è Di Battista da temere. Lui parla chiaro e alla luce del sole. Da temere son quelli (entrambi i Matteo, innanzitutto) che senza condizioni hanno detto entusiasticamente sì a Supermario. A scatola chiusa. Ora finiscono i voli della fantasia indotti da media privi di fantasia e dignità. Inizia la dura realtà. Si salvi chi può!
4 commenti
1 Aladinpensiero
12 Febbraio 2021 - 08:56
Anche su aladinpensiero online: http://www.aladinpensiero.it/?p=118747
2 aldo Lobina
12 Febbraio 2021 - 09:11
Sinceramente la realtà dura non è mai finita. Ed è proprio vero: i 5 Stelle sono molto geniali (sic), ma ormai anche molto prevedibili. Far apparire grandi imprese “piccole”, obtorto collo.
Risposta
Non e’ una grande impresa. E’ un modo per giustificare una scelta difficile e discutibile con un risultato sostanziale, il niovo ministero, gradito a molti. I due Mattei e Zinga neanche questo. Qualche domanda viene positivamente da Leu.
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3 Franco Meloni
12 Febbraio 2021 - 13:58
Condivido quanto scrive Beppe Grillo nel post che ha pubblicato sul suo blog [Un Super-Ministero per la Transizione Ecologica
Febbraio 10, 2021]. Penso che lo condividiamo in tanti a prescindere dalle appartenenze politiche. Per me un buon programma politico sulle cose da fare deve perseguire la realizzazione degli obbiettivi dell’Agenda Onu 2030. Il Next Generation Eu (Recovery Plan) è modellato sull’Agenda Onu 2030 e i Piani nazionali e regionali di attuazione delle linee stabilite a livello comunitario devono esserne conformi. Ecco: quanto sostiene/auspica Grillo è sostanzialmente coerente rispetto a quanto prevede l’Agenda Onu 2030 e la sua declinazione europea. Così penso. Ovviamente discutiamone.
http://www.aladinpensiero.it/?p=118767
4 Aladin
12 Febbraio 2021 - 16:40
In argomento. Interessante e attualissima intervista al prof. Stefano Zamagni: https://m.youtube.com/watch?v=r7sPJS1EvkU&feature=youtu.be
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