Pacchetto sicurezza e respingimenti: l’opposizione all’attacco in difesa di diritti umani e libertà costituzionali

13 Maggio 2009
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Red

Finalmente iniziative contro il decreto sulla sicurezza e contro la politica razzista del governo sulla immigrazione. Oggi Sinistra e Libertà ha organizzato una maratona oratoria davanti alla Camera con politici ed esponenti del mondo dello spettacolo come Dario Vergassola e Moni Ovadia, contro il ‘pacchetto sicurezza’, mentre l’Arci, sempre davanti a Montecitorio, darà il via con i suoi dirigenti e operatori, a uno sciopero della fame contro i respingimenti. In effetti, anche dopo il richiamo dell’Onu a “riammettere i respinti”, non accenna a placarsi la polemica sul rimpatrio dei clandestini diretti dalla Libia alle nostre coste. L’opposizione é tutta schierata sulla linea espressa ieri anche da Fini: non fare entrare i clandestini ma garantire il diritto d’asilo.
Bel garante in pectore della Costituzione la seconda carica dello stato! Il presidente del Senato, Renato Schifani, rivendica “i respingimenti” come “un diritto del nostro Paese”. Che bizzarria questo diritto contro i diritti umani!  E il ministro della Difesa? Poteva non cimentarsi in questa bella gara di civiltà?  In tuta mimetica, La Russa è sbrigativo: bolla come “chiacchiere” le critiche sulla questione. Da grande statista, il premier Berlusconi sottolinea invece che “su questi barconi, come dicono le statistiche, persone che hanno diritto d’asilo non ce n’é praticamente nessuna. Solo casi eccezionalissimi”. Non solo, il premier accusa: vi sono “persone reclutate in maniera scientifica dalle organizzazioni criminali” sui barconi. Parole alle quali replica secco Dario Franceschini. “Sui 36 mila sbarcati nel 2008 - dice carte alla mano - circa 31 mila hanno fatto richiesta di asilo politico, metà dei quali hanno avuto, in base alle procedure, riconosciuta la protezione umanitaria”. E l’intera opposizione, in Senato, chiede che il governo riferisca in Aula sulla questione.
Sotto tiro anche dell’Onu e dell’Europa per i respingimenti dei clandestini provenienti dalle coste libiche, la maggioranza si blinda e pone, come annunciato, la fiducia sul pacchetto sicurezza. Un triplo voto che si terrà domani alla Camera con l’opposizione finalmente all’attacco: “Queste tre fiducie - dice il presidente dei deputati del Pd Antonello Soro - disattendono le sollecitazioni del capo dello Stato e del presidente della Camera e violano la logica su cui in quest’Aula si basa il voto segreto”. Ma da parte del partito di Franceschini ce n’é anche per il primo inquilino di Montecitorio al quale il centrosinistra si era appellato per chiedere uno stralcio delle norme più contestate del provvedimento, quelle sul reato di ingresso clandestino nel nostro Paese e le ronde. “Privando il Parlamento della possibilità di votare separatamente e con voto segreto quelle parti del provvedimento che incidono sulle libertà e sui diritti fondamentali - attacca Donatella Ferranti - Fini ha di fatto avallato norme razziste e xenofobe e contribuito a mettere in sicurezza la maggioranza”. Sul centrodestra piovono anche le critiche dell’Udc, per cui, tre fiducie “trasformano la Camera in un supermarket ‘paghi uno e prendi tre’” e impediscono il dibattito. Mentre l’Idv, dopo la richiesta di fiducia fatta in Aula dal ministro Elio Vito, diserta i lavori del comitato dei nove, preparatorio alla discussione, sottolineando che il governo “impedisce il dibattito e le votazioni libere su tante parti del provvedimento che violano la Costituzione e altamente lesive della dignità della persona e della maestà dello Stato”.
In conclusione, finalmente l’opposizione parlamentare ed extraparlamentare, in tutte le sue componenti, è mobilitata contro le misure liberticide del governo. Va in ordine sparso. Manca ancora un disegno organico di azione unitaria. Ma questa mobilitazione è già un bel passo avanti.

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