No al G8 ovunque e comunque

11 Maggio 2009
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Antonello Tiddia
RSU Carbosulcis – Rete 28 aprile CGIL

Se si vuole uscire dalla stasi politica attuale occorre rilanciare il movimento No Global. Se questo movimento riprende e si amplia, consentirà a centinaia, forse migliaia di giovani, di fare una esperienza indispensabile per la formazione di una nuova leva rivoluzionaria. L’occasione? Il G8 di luglio, La Maddalena o L’Aquila non fa differenza. Non è difficile rilevare ciò che questo movimento ha prodotto in passato: tutti i governi dei paesi capitalistici avanzati devono ormai fare i conti con questo movimento che può tornare in ascesa di qui a luglio, come avenne dalle prove durissime di Goteborg e, soprattutto, di Genova. Di colpo, per centinaia di migliaia, milioni di individui, è divenuto e deve divenire socialmente inaccettabile ciò che per anni ha prodotto il supercapitalismo: i tagli al welfare, i lavori precari,
Le pensioni incerte, il diritto ai profitti sulla pelle di chi muore di malattie o di lavoro, il diritto a speculare; vedi l’Albergo fortezza de La Maddalena dove con i soldi pubblici si crea un hotel di gran lusso e lo si da in gestione alla Mita Resort della ditta Marcegaglia.
In questa situazione di crisi drammatica mondiale e italiana è possibile creare una contestazione che ha mille motivi quotidiani per manifestarsi. I quotidiani licenziamenti che avvengono in tutto il mondo (fra l’altro, in multinazionali che nel mondo hanno lo stesso nome), al lavoro che si tende a rendere ogni giorno più precario, ai salari insufficienti, al generale attacco allo stato sociale e via dicendo. Il nostro problema oggi in vista del G8 di luglio è quello di far di tutto perché entrino a far parte di questo movimento tutte le forme organizzate del moderno proletariato nella consapevolezza che l’avvenire del movimento non si gioca chiudendosi in se stesso. Si gioca in tutti i luoghi di lavoro dove sta a noi convincere che la condizione per riaprire una prospettiva di superamento di questo sistema passa per una adesione cosciente, a pieno titolo, a questo movimento internazionale. Speriamo che l’evento del G8 in Abruzzo rilanci il movimento sui temi dell’antiliberismo in una fase in cui il neoliberismo incomincia a conoscere le parole incertezza e crisi e si schieri nettamente contro il capitale.

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