Tassa sul lusso: è idiota toglierla o lasciarla?

8 Maggio 2009
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Red

Di quel poco che Renato Soru aveva fatto non rimane niente. Pare che la Corte costituzionale abbia demolito la legge statutaria (ma attendiamo il deposito della sentenza prima di cantar vittoria). Ora cade sotto i colpi del voto consigliare quanto era rimasto della cosiddetta tassa sul lusso, l’imposta regionale su aerei e grosse barche. Le tasse, introdotte dall’esecutivo guidato da Renato Soru, come si ricorderà,avevano scatenato numerose polemiche anche a livello nazionale e la Corte Costituzionale aveva sancito l’illegittimità di una parte delle imposte che per questo erano state modificate. L’intenzione del legislatore - Soru governante - era quella di tassare l’attracco nei porti turistici di barche superiori ai 14 metri e l’atterraggio di aerei da turismo negli scali sardi per garantire un fondo perequativo per le zone interne della Sardegna. La nuova Finanziaria cancella tutti i balzelli.
La Spisa, rispondendo ai precedenti interventi, ha affermato che ”non ci si trova davanti nè ad una finanziaria tecnica, ne’ a una Finanziaria senz’anima. Questo documento non deve essere ridotto a mero strumento impositivo di nuove tasse, ma deve essere strumento efficace di politica finanziaria e fiscale. La conclusione della vertenza sulle nuove entrate contiene spunti interessanti, ma il problema della Sardegna non e’ soltanto quello di avere nuove entrate fiscali. Al contrario c’e’ la necessita’ di ridurre la pressione fiscale perche’ il problema centrale e’ quello dello sviluppo che tale riduzione favorisce. Quanto alle cosiddette tasse sul lusso non sono inique semmai sono ‘idiote”’.
Ma è proprio così? La tassa sul lusso è idiota? Sì e no. No, perchè negli ordinamenti democratici, la tassazione ha fondalmentalmente finalità perequative. Toglie ai ricchi per dare ai poveri. O meglio colpisce la ricchezza in modo progressivo - come dice anche la nostra Costituzione - sull’ovvio presupposto che quanto rimane al contribuente facoltoso è sempre tale da consentirgli una vita agiata. Del resto, in materia, La Spisa sembra fermo agli anni ‘80 e non pare essersi accorto che la leva fiscale e l’intervento pubblico stanno riprendendo piede per mettere riparo ai disastri del liberismo senza regole. Da questo punto di vista la tassa sul lusso è tutt’altro che idiota. Lo è invece nella parte in cui pretende d’imporre il prelievo solo ai non sardi, come se i sardi proprietari di costosi natanti non mostrino una capacità contributiva identica a quella degli omologhi “estranei”. Il carattere demagogico di queste imposizioni soriane stà tutto qui, nella disparità di trattamento tra sardi e non, che è quanto ha indotto la Corte costituzionale ad annullare la legge in relazione alle seconde case. Non è ragionevole, ha detto la Corte, imporre questa tassa solo alle seconde case dei non residenti. C’era poi un problema di competenza legislativa.
Che dire, dunque? Che la nuova Giunta butta via il bambino con l’acqua sporca. Ma v’immaginate una Giunta di centrodestra allargare questi prelievi a tutti, sardi e non? Questo avrebbe dovuto farlo la precedente Giunta, se non fosse stata preda più dei colpi ad effetto, intrisi di demagogia e populismo, anziché da ponderata e giusta propensione perequativa. Il risultato è che anche una buona idea, declinata senza ragionevolezza ed equilibrio, viene messa da parte, senza diffusa opposisione e senza rimpianti.

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