Briatore: la sua condotta è solo sconsiderata e ridicola o anche sanzionabile?

28 Agosto 2020
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Andrea Pubusa

Da uomo del foro non ho mai avuto pulsioni giustizialiste. Sono sempre stato per le garanzie e mai, nel dibattito pubblico, ho chiesto condanne, anche qundo i fatti lo giustificavano. Non cambio atteggiamento oggi, ma il caso Briatore merita qualche considerazione. Questo vecchio, con ridicoli atteggiamenti giovanilistici, ha cavalcato la tigre negazionista in nome della liberazione delle energie, a suo dire, sempre positive del capitalismo, dell’iniziativa imprenditoriale senza limiti, dimenticando l’art. 41 Cost. che la pospone ai diritti della persona e all’interesse punbblico. Nel suo locale in Costa Smeralda, seguendo questo indirizzo, ha permesso e incoraggiato, con parole, opere ed omissioni, la più totale violazione delle regole di prudenza e le norme giuridiche contro il contagio. Il risultato è noto a tutti. Su 90 dipendenti, più di 60 contagiati e contagiato lui stesso. Per di più, quando i sintomi erano manifesti, siccome lui è di specie superiore a quella umana, ha negato il contagio e ha tirato fuori corbellerie così stravaganti, da far dubitare della sua salute mentale.
Ora, poveraccio, come un pollo giace per mano propria in ospedale. Gli auguriamo pronta guarigione, anche perché possa godersi la ridicolaggine in cui si è infilato, ma ci chiediamo, questa condotta ha anche riflessi giuridici? Sia ben chiaro, non si può pensare alla procurata epidemia, poiché l’art.  438 c.p. punisce chi “cagiona l’epidemia mediante la diffusione dei germi patogeni” e certo questo non è il caso di Briatore. Tuttavia, l’inosservaznza dei provvedimenti dell’autorità, sancito dall’art. 650 c.p. pare possa intravardersi nella condotta sconsiderata del vecchio e presuntuoso imprenditore, il quale non solo ha violato quei provvedimenti, ma anche sostanzialmente stimolato altri a farlo. La sanzione prevista dal’art. 650 è lieve, quasi solo simbolica, ma, in fondo, è ciò che ci vuole per un uomo un po’ fuori di testa per ricondurlo alla realtà. La difesa proprio su questo dovrebbe puntare: sul fatto che l’uomo ha perso o sta perdendo la capacità di ragionare.

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