Ai virusvacanzieri “continentali” che c’infettano sapete cosa farei?

26 Agosto 2020
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Amsicora


Cari compagni ed amici, vi ricordate, quando nella nostra isola calarono in massa i virusvacanzieri la primavera scorsa? Scappavano dalle loro città infette del Nord e venivano nell’isola felice, nelle loro seconde case, a cercare scampo. Allegri e felici, sopratutto furbi. A noi poveri indigeni nenche un pensiero. Li infetteremo, porteremo fra loro un virus che non c’è? Niente di niente. Nessuna domanda nella loro testolina. I sardi per lor signori non esistono, loro sono interessati ai luoghi (mare, spiagge, ecc.), amano la Sardegna, non gli abitanti, che - per loro - non sono neanche persone. Come per i conquistadores chissà se i nativi hanno l’anima! Più no che sì! Perché allora preoccuparsi di loro, della loro incolumità, della loro salute? Ecco perché allora, nel marzo scorso, proposi per loro alcune sanzioni “sarde”, ad esempio quelle della Carta de Logu, che per i traditori degli amici o degli ospiti prevedeva pene severe dall’impiccagione al taglio della mano. Poi, qualcuno mi disse ch’erano castighi troppo severi e passai al contrappasso dantesco che i traditori li mette in ghiacciaia. Io mitigai la pena proponendo di tenerli fuori casa anche d’inverno fino a mezzanotte. Qualcuno ritenne queste afflizioni troppo datate, medievali o giù di lì, e suggerì di cercare qualcosa di meno risalente. Non mi rimaneva che il codice barbaricino, che però, adattato al caso, non era tenero: immergere i virusvacanzieri nell’acqua del mare fino a notte. Il balente però, per un superiore senso morale, non per debolezza, può anche perdonare ed io per non apparire eccessivo, aprii il mio cuore anche a questa eventualità.
Ma ora, a distanza di mesi, quando i virus vacanzieri, cercando la loro falsa spensieratezza e libertà in terre a loro dire di nessuno, ci hanno infettato e ci infettano impietosamente, ora, sardobuomisti, cosa dite? Avevo ragione o no, io allora? Meritavano o no le pene più severe? I divieti più rigorosi. Quel pollastro di Solinas ci ha provato, forse in modo nominalmente maldestro, parlando di passaporto sanitario, ma sostanzialmente giusto: era sacrosanto chiedere una attestazione sanitaria per chi volesse venire in Sardegna, ma tutti gli saltarono addosso. Come si permettono i sardi! Ce la pagheranno, tuona il sindaco di Milano Sala! Oppure, violazione della Costituzione (ministro Boccia ed altri)! Art. 120 Cost., che vieta alle regioni di imporre limiti al transito di persone e cose, ma non inibisce allo Stato con legge, di limitare la libertà di circolazione e soggiorno proprio per motivi di sanità e di sicurezza pubblica. Art. 16, che era quello che Solinas invocava. Fatto sta che Christian ha ceduto proprio quando aveva ragione da vendere, sul piano giuridico e dell’opportunità. I lombardo-veneto-emiliani hanno dettato la loro legge: noi andiamo dove vogliamo e infettiamo chi vogliamo. E non rompete. Prendetevi quei quattro soldi che vi portiamo, scansafatiche morti di fame! Ed ora anche a Nuxis, Nurri, Masainas, S. Anna Arresi, Carloforte, S. Antioco, Porto Rotondo e Stintino, da Cab’è susu a Cab”e basciu, dal Capo di sopra al Capo di sotto, e in ogni dove compaiono gli infetti, colpiti dall’arroganza e irresponsabilità dei virusvacanzieri continentali. E - colmo dei colmi - sono anche incazzati con noi perché il virus se lo tirano dietro i vacanzieri di ritorno.
Ricordate la favola dell’agnello e del lupo? “Un lupo e un agnello, spinti dalla sete, si ritrovarono a bere nello stesso ruscello. Il lupo era più a monte, mentre l’agnello beveva a una certa distanza, verso valle. L’arroganza però spinse il lupo ad attaccar briga e allora disse: “Perché osi intorbidarmi l’acqua?”
L’agnello tremando rispose: “Come posso fare questo se l’acqua scorre da te a me?”
“E’ vero, ma tu sei mesi fa mi hai insultato con brutte parole”.
“Impossibile, sei mesi fa non ero ancora nato”.
“Allora” riprese il lupo “fu certamente tuo padre a rivolgermi tutte quelle villanie”. Quindi saltò addosso all’agnello e se lo mangiò”.

Questo racconto è rivolto a tutti coloro che opprimono i giusti nascondendosi dietro falsi pretesti.
Proprio come i virusvacanzieri e i loro sostenitori con la Sardegna.
Con loro sapete cosa farei? Riserverei l’antica usanza dei carlofortini, che quando o’ paise venivano persone che si comportavano male, senza complimenti, li buttavano in mare. Troppo?

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