Clara Murtas
Era il 2002 quando proposi al Maestro Morricone di creare un suo arrangiamento della Ave Maria sarda. Avevo già lavorato negli anni settanta ad una sua produzione “Vi scrivo da un carcere in Grecia” su poesie di Alssandro Panagulis e in quell’occasione avevo potuto apprezzare il suo impegno civile, la semplicità dei suoi modi ed avevo anche potuto guadagnare la sua stima e la sua amicizia La versione dell’Ave Maria che scelsi per quel progetto era la mia preferita: il modo di Santu Lussurgiu e feci sentire al maestro la versione cantata da Su cuncordu’e su Rosariu. Morricone realizzò liberamente con l’orchestra la sua interpretazione ed io mi trovai a cantare nel fantastico bosco incantato di una Sardegna immaginata da uno dei grandi della musica della nostra epoca; il disco venne alla luce grazie alla sensibilità del produttore discografico siciliano Francesco Giunta e si intitolò De sa terra a su xelu (dalla terra al cielo).
Dopo l’esperienza dell’Ave Maria, quello religioso divenne per me un tema ricorrente e il risultato delle mie ricerche mi portò nel 2006 a realizzare il progetto Boghes e coros – canto sacro polare in Sardegna – proprio insieme a Su cuncordu ‘e su Rosariu e al suonatore di Launeddas Andrea Pisu.
Debuttammo nel cartellone dei concerti del Quirinale di Rai tre e dalla registrazione live, Rai trade pubblicò il disco omonimo purtroppo ormai esaurito. Ma con grande emozione il giorno di Pasqua di quest’anno abbiamo avuto la sorpresa di risentire il concerto trasmesso alla radio sempre nell’ambito dei Concerti del Quirinale. E’ stato un momento di gioia e in quell’occasione ci sentimmo al telefono con Giovanni Ardu, il “Bassu”de Su Cuncordu, per congratularci a vicenda felici, sperando che il nostro concerto potesse essere stato un momento di sollievo spirituale anche per gli ascoltatori della radio in quel momento di isolamento.
Per tutto ciò, mi addolora profondamente il lutto che con incredibile fatalità ci ha colpito due volte in pochi giorni. A qualcuno potrà sembrare sproporzionato l’accostamento tra il grande maestro Morricone e Giovanni Ardu, il cantore sardo de su Cuncordu ‘e Santu Lussurgiu, ma nel mio cuore, De sa terra a su xelu con Morricone e Boghes e coros con su Cuncordu sono due esperienze unite al livello più alto e spirituale della mia carriera musicale e della mia vita personale. La voce di Giovanni Ardu faceva vibrare le corde più profonde del sentimento religioso e il suo Miserere era una meditazione musicale di altissimo valore.
Per questo ora, ricordando un discorso che Ennio mi fece parlando di un passaggio del suo arrangiamento dell’Ave Maria, un passaggio che lui diceva – trascolorava- dalla tonalità maggiore a quella minore, ho visto Ennio e Giovanni trascolorare insieme… dal nostro mondo minore a quello maggiore delle sfere celesti, una visione del mio cuore questa, ma non solo. Giovanni Ardu era un grande artista una persona affettuosa e umile ma era sapiente e consapevole del valore della sua arte e della funzione culturale e religiosa del canto a Cuncordu. Mancherà ai suoi figli, ai maestri suoi confratelli, a noi amici e alla Sardegna intera.
2 commenti
1 Aladinpensiero Online
13 Agosto 2020 - 07:53
Anche su aladinpensiero online: http://www.aladinpensiero.it/?p=111241
2 MARIA ELISABETTA GOVERNATORI
13 Agosto 2020 - 20:09
Complimenti Clara un pezzo davvero sentito, molto profondo che riesce ad andare oltre…..
Un abbraccio affettuoso
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