Vado via … mi dimetto dall’Italia

4 Maggio 2009
10 Commenti


Salvatore Tedde

Salvatore Tedde  ci trasmette questa lettera “disperata”, già inviata a L’Unità e al PD nazionale, che volentieri pubblichiamo perché manifesta uno stato d’animo diffuso. Tanti cittadini si astengono dalla politica e dal voto. Il lettore, invece, si astiene dall’Italia berlusconiana.

Sono sardo; vivo nella provincia di Nuoro. E’ semplicemente pazzesco ciò a cui assisto da un paio d’anni a questa parte; ho 52 anni e dall’età di 14, iscrivendomi alla F.G.C.I del PCI di Berlinguer ho sempre contribuito alla vita democratica di questo paese; con impegno, dedizione, sacrifici ed entusiasmo, nell’ordine, nel PCI, PDS, CGIL, DS, PROGRESSISTI, ULIVI 1° e 2°, PD, per dare un’idea, fino a pochi giorni prima delle dimissioni di Veltroni. Alla marea del Berlusconismo ed ai suoi corsi e ricorsi, ho cercato di resistere e di contrattaccare con ogni mezzo condiviso con chiunque avesse la mia stessa sensibilità politica e civile.
La battaglia e l’esperienza sarda fatta con Renato SORU, ha rappresentato l’ultima nella quale spendere passione, speranze, idealità e desiderio di una SARDEGNA MIGLIORE IN UNA ITALIA MIGLIORE.
E’ andata com’è andata e, tutto sommato, nemmeno troppo male; e infatti ci si organizzva con Sardegna Democratica per ripartire da quello zoccolo duro del 38% circa dei Sardi che hanno detto no al Berlusconi più potente che si sia mai visto.
SCUSATE, CARI EX-CONCITTADINI ITALIANI, ORA NON CE LA FACCIO PIU’. NON VOGLIO E NON POSSO PIU’ STARE IN QUESTA ITALIA. VOGLIO L’INDIPENDENZA DELLA MIA ISOLA PER ME E PER COLORO CHE SONO DISPOSTI A METTERSI IN GIOCO PER QUESTO.
Vi assicuro che non è una sparata e non sono diventato matto;è proverbiale per chi mi conosce il mio equilibrio, il raziocinio, la calma e la pazienza unite alla diplomazia e disponibilità.
Però, oggi, ho sentito con le mie orecchie Berlusconi che in quattro e quattrotto annunciava il trasferimento del G8 da La Maddalena a L’Aquila per le ragioni che ha elencato (fra le quali il risparmio di 250 milioni di euro quando ne ha buttato via il doppio rinunciando al’Election Day) e, successivamente, ho visto, nell’ordine:
1) il Ministro Matteoli dire che è molto difficile;
2) il Governatore della Sardegna Capellacci (informato, dicono, a cose fatte; bah!) che ammutolisce, e in un paio d’ore arriva anche a “capire” la scelta;
3) Il Segretario del mio (ex da nemmeno 4 mesi) PD, Franceschini che abbozza e “insomma (è chiaro che è messo all’angolo), a mezze frasi ammette che sì, noo, ma in effetti” Si, insomma, si può fare;
4) Il Segretario della mia CGIL Epifani che manca poco si spelli le mani nell’applauso e quanti e quali dovrò ascoltare ancora?
Dall’altra parte, dalla mia parte del mare, è rimasto solo il povero Sindaco di La Maddalena Angelo Comiti a presidiare i cantieri conclusi al 60% e l’idea che - con questo G8 - veniva restituita alla sua isoletta ed al suo Comune, quanto la presenza della base Militare Nucleare NATO, aveva “sequestrato” per 40 anni;
Mi resta solo la legittima difesa.
Concludo: a me personalmente del G8 in Sardegna o in qualsiasi altra parte del mondo NON me può fregare di meno; potevano farli tutti dal primo all’ultimo in una nave da Crociera alla fonda al centro dell’Oceano Indiano e fottersi beatamente ed allegramente tra di loro, per ciò che vale quanto hanno sinora concluso in quel genere di assise! Chiudo perchè ho finito lo spazio a disposizione: IO, DA OGGI, GIURO SOLENNEMENTE CHE MI BATTERO’ PER UNA SARDEGNA INDIPENDENTE, LIBERA, SOVRANA. Faremo da soli, finalmente;
anche il male che ci faremo, certo, e i tanti errori che non mancheranno, ma almeno vedrò più da vicino da dove arrivano gli sputi.
Non ho nulla, da chiedere più, nè da aspettarmi, da chi, di qua dal Tirreno e sull’altra sponda, non ha conservato almeno la dignità ed un briciolo di amor proprio per la storia ed il vissuto politico da cui proviene.
Non abbia a riaccadere mai, ma se fosse necessario, andremo a portare aiuti e solidarietà in tutti gli Abruzzi del mondo, offrendoli come può offrirli un popolo, uno Stato ed una Nazione amica e solidale. E così, non abbia ad accadere mai, accetteremo che facciano gli altri con noi. Basta elemosine pelose e pacche sulle spalle di nani e imbonitori di popolo e dei loro servi sciocchi e cortigiani.
Abbiate cura di voi, cari ormai per me ex-concittadini italiani; e auguri; di cuore da un aspirante ma deciso neo-cittadino di un popolo ed una terra da sempre e per sempre, vostra amica e sorella; ne avrete bisogno. Arrivederci; fra 20, 30 o fossero anche 100 anni, magari a Bruxelles (se nel frattempo qualcuno non si è “incistato” anche là); noi, fra l’altro - io (Deus cherzat), o mio figlio o mio nipote - avremo anche un’altra bandiera; non ci riconoscerete dai 4 mori.

10 commenti

  • 1 Enea Dessì
    4 Maggio 2009 - 09:41

    Caro Todde, anch’io ho seguito più o meno il tuo percorso e anch’io credo che ci sono, oggi, le condizioni per cominciare a costruire un nuovo modo di pensare una Sardegna Indipendente. La globalizzazione dei mercati, delle tecnologie e dei prodotti innescherà processi di riappropriazione dei territori e forti spinte verso la ricerca di nuova identità. Di sicuro non sarà una strada breve ma se concepita nell’ambito di una forte spinta europeista credo proprio che i tempi siano maturi per incominciare.

  • 2 Elio Pillai
    4 Maggio 2009 - 10:40

    Ma veramente una persona va via dall’Italia perche’ hanno spostato i G8 dalla sardegna in Abruzzo?Io pensavo di andare via quando Prodi e Soru, con tutta la sinistra nazionale e regionale, avevano deciso di fare i G8 in italia e precisamente in sardegna,e che sarebbe stata una bella vetrina della sardegna nel mondo.Altro che balle.Siamo agli antipodi caro Todde eppure anch’io ho fatto piu’ o meno la tua esperienza.Ti dico che a me BERLUSCONI NON MI STUPISCE,invece mi meraviglia che tu ti stupisci di Berlusconi e non della sinistra che ha consegnato, con le sue politiche liberiste le chiavi dell’Italia a Berlusconi.

  • 3 Efis Pilleri
    4 Maggio 2009 - 12:08

    Il dato positivo che emerge dalla lettera di Todde è che era veramente ora che si incazzasse pure lui. Quest’uomo nel suo onesto percorso politico ne ha sopportato davvero troppe ed ha, per quello che vale, la mia solidarietà.
    Per il resto io penso che i potenti il loro fottutissimo G8 è molto meglio che se lo facciano nella caserma della Guardia di finanza dell’Aquila che è già perfettamente attrezzata ed a prova di terremoto. Eviteranno così una parte di spreco di risorse con l’auspicio che in Italia ne cambino altre di decisioni, risparmiando fondi per TAV, Centrali nucleari, ponti sullo Stretto e via cazzeggiando. Ed in Sardegna cancelliamo Betile, metropolitana sotterranea di Cagliari, tunnel di via Roma e via progettando.
    I soldi da NON risparmiare sono quelli che deriverebbero dall’accorpamento alle elezioni europee del referendum Segni-Guzzetta. Il vero sperpero in quel caso è stato fatto per raccogliere le firme e per organizzarlo anche se dal punto di vista di LORSIGNORI ne valeva la pena per dare il colpo di grazia a quella parvenza di democrazia che rimane ancora in questo Paese.

  • 4 Sergio Ravaioli
    4 Maggio 2009 - 16:09

    Della lettera di Todde non ho capito il finale “… non ci riconoscerete dai 4 mori,”
    Stai forse pensando ad un ulteriore partito di ispirazione Sardista, oltrei 6 (mi pare) che ci siamo ritrovati nella scheda elettorale due mesi fa?
    I quattro mori sono ormai una bandiera nazionale.
    Va bene rifondare, ma … è proprio necessario rifondare anche la bandiera?!

  • 5 M.P.
    4 Maggio 2009 - 16:35

    IDEM CON PATATE.
    Fine 2007 la decisione di chiedere la tessera del Psdaz e di essere SARDISTA INDIPENDENTISA PER SEMPRE E COMUNQUE.
    Non ho aspettato la fine di Soru ma, nel mio piccolo, ho contribuito a determinarla, quando mi son reso conto che stavamo allevando un piccolo berluschino di sinistra (= che diceva qualcosa di sinistra e basta).
    Sono convinto che in Sardegna, conoscendoci tutti dal Capo di Sotto al Capo di Sopra, potremmo essere in grado di:
    - capire agevolmente come vanno veramente le cose
    - effettuare il controllo dal basso e partecipare più frequentemente alle grandi scelte
    - individuare con maggiore oculatezza dei bravi politici e amministratori
    - Far si che Consiglio Regionale e Consigli Comunali siano i veri protagonisti del nostro Governo (basta con i governatori unici con ampi poteri e via le province)
    - Far sì che i politici e i governanti siano AL SERVIZIO DEI SARDI, e non ALLE SPALLE o persino CONTRO I SARDI.

  • 6 Giulio Lobina
    4 Maggio 2009 - 20:18

    L’indipendenza è una conquista di tutto il popolo. Dobbiamo essere uniti in questo. Anche il nostro statuto speciale parla del “popolo sardo”. Ma dove sono i sardi veri? Dove sono i sardi testardi che vogliono LIBERA la nostra isola? E’ forte il vento che piega i nostri mandorli e i nostri ulivi, il mare che tempestoso si abbatte sui nostri scogli, il sole che arde le nostre terre…e in tutto questo noi sardi siamo ancora così deboli? Se non ritroviamo il coraggio di una Terra che quest’anno ci ha regalato anche l’acqua, non ritroveremo mai neppure l’identità. Non si diventa nazione solo insegnando il “sardo” nelle scuole…ma investendo nel fotovoltaico, nell’eolico e nelle infinite bellezza di un’isola al centro del Mediterraneo! Un’isola magica e unica. L’Europa è più vicina dell’Italia. Ma non si può pensare all’Indipendenza se per arrivare a Sassari, da Cagliari ci vogliono 3-4 ore di macchina…e per andare a Roma 1 ora in aereo. Potenziamo i servizi prima, creiamo una rete di trasporti degna di una nazione. Liberi e indipendenti. Fieri d’esser SARDI, fieri della nostra BANDIERA. Abbiamo tutte le carte in regola. E bisogna iniziare dalle piccole cose…CHE I MOVIMENTI E I PARTITI INDIPENDENTISTI SI UNISCANO SOTTO UN UNICO NOME E PORTINO AVANTI UN UNICO OBIETTIVO: INDIPENDENZA. E’ il terzo polo che manca…è l’unità dei sardi che manca. Sardegna Democratica? Non è meglio REPUBBLICA di SARDEGNA? Quanto ci manca il coraggio…quanto invece fanno comodo le poltrone!!!! Rinascimento. Ci vuole una politica giovane e dei giovani sardi, coraggiosa e rispettosa di un’isola che ci Ama come una madre.

    GL

  • 7 M.P.
    5 Maggio 2009 - 09:15

    Invito cortesemente Todde a chiarire quella inaspettata frase finale sulla bandiera dei 4 mori (ANCORA !).
    Per inciso: che rappresenti la vittoria di un re straniero sui giudici sardi, o dei sardi sui saraceni, o altro ancora, i QUATTRO MORI SONO LA BANDIERA DEI SARDI; questo è il comune sentire e bisogna rispettarlo. Non credo sia il caso di avviare alcun dibattito su questo; c’è ben altro.

  • 8 Salvatore TEDDE
    6 Maggio 2009 - 15:13

    Non sarò breve;
    complice l’odierno veloce panino che mi lascia libera la pausa pranzo; ma so che avrete pazienza. Provo a rispondere - nelle righe - a ben 7 interventi + qualche altro elemento da fornire ad Andrea Pubusa che legge in background, gentile padrone di casa (a proposito: grazie per avermi “cagato”…; di questi tempi non è facile).
    Vedete cari Elio Pillai e co-forumisti tutti; noi viviamo la passione politica principalmente per stati d’animo; stati d’animo mossi di volta in volta da ciò che accade dentro la cornice o il perimetro dei valori e della sensibilità che ciascuno di noi ha bevuto, coltiva o, talvolta, decide di rompere, allargare o restringere.
    Ed’è per questo che (almeno per quanto mi riguarda, mentre non posso sapere di voi che, pure, fate iintendere alcuni di aver provato e provare identiche pulsioni da “fuggiasco” - passatemi il termine…), io ho esternato quelle considerazioni - riassunte col titolo “si va via..” in una lettera inviata - non a caso… - al PD e all’Unità; credo siano esternazioni da prendere e leggere come riflessioni a voce alta; punto.
    Scusate la franchezza; credo che la lettera sia stata letta un pò troppo di fretta o, magari, cogliendone solo ciò che si trova funzionale … al proprio “stato d’animo” (per tornare alla passione politica).
    Dico questo perchè qualche riflessione (segnatamente … ) rispetto all’insieme delle cose che (pure un pò “accatastate” e forzatamente sintetizzate a causa del limite dei 4000 caratteri imposto dal form della comunicazione elettronica…), la vedo abbastanza parziale, molto rivolta all’indietro e, per questo, a me poco utile! Sì, perchè io voglio fare anche un pò l’egoista ogni tanto; e farmi tirare e/o rilanciare la volata dalle riflessioni altrui. Guardiamo avanti allora.
    Andrea Pubusa (col quale, da 5/6 anni a questa parte non sono d’accordo quasi su nulla, ma del quale non mi perdo una esternazione), da vecchio marpione e conoscitore degli stati d’animo politici, ha voluto sottoporre il mio scritto (inviato, nelle intenzioni, come commento), alle riflessioni dei forumisti di questo sito; credo lo abbia fatto poichè, come dice nella chiosa iniziale, emergono tratti di stati d’animo “diffuso” ma, in seconda battuta, ho la speranza che egli abbia colto nella mia lettera, soprattutto la seconda parte.
    Infatti, tutto il mio bla-bla iniziale è utile a dare una idea di quale sia il vissuto politico e l’esperienza di vita di chi a 52 anni, in Sardegna (non è casuale, in questa Sardegna che, ahimè, non è in nulla diversa dall’Italia), matura una scelta indipendentista. E la matura non a causa di Berlusconi (no caro Pillai; non mi stupisce Berlusconi, per nulla); son giunto da tempo (e questo è il dramma), alla conclusione che Berlusconi altro non è che una “proiezione”, una sorta di ologramma, di un modo di “voler essere”, di uno status ambito, di un sogno collettivo (ancorchè per molti inconfessabile come alcuni sogni erotici), di una parte maggioritaria e significativa degli Italiani (sardi inclusi; bene inclusi). Insomma, Berlusconi caro Pillai è solo una necessità per la maggioranza storica dei cittadini di questo paese. Nulla di nuovo e la storia si ripete puntuale come le stagioni.
    Da qui l’idea (forse un pò ingenua e velleitaria; quasi infantile perchè no? Come tutte le idee davvero nuove, in fondo) del “si va via..” da questa Italia (e anche da questa Sardegna intesa come ambiente socio-politico attuale).
    Non via dal Berlusconi, dalla Sardegna del cdx, dal Sorismo/Antisorismo, dalla moneta a due facce PDL/PD etc etc; dalla desolazione del cortocircuito comunicativo-informativo Rai-mediaset-Gruppo_Esprresso/Mondadori:Unione sarda/La Nuova_Videolina etc etc….;
    Via davvero…; via da questo gigantesco Blob magmatico che è divenuto il confronto/scontro quando, peggio, non l’abbraccio/incontro della vita politica e culturale pseudo_democratica di questa comunità nazionale, ormai, solo geografica e convenzionale a Google-Maps. Dove gli individui, le persone in carne ed ossa, non contano più un cazzo; a meno chè, per qualche quarto d’ora o per due mesi di fila non partecipino allo show a reti unificate del Porta_a_Porta/AmicidiDefilippi/I pacchi tuoi/Fattorie_GF&t_similia/AnniZeri&Ballarò vari.
    Legittima difesa ho scritto. Troppo grande, smisurato, troppo-troppo è divenuto quest’oceano di non idee, esternazioni, ribattute, repliche al nulla, e bla e strablà nazionale. E io sono, evidentemente, un “uomo d’acqua dolce” e, all’acqua dolce ed ai suoi spazi più ristretti ho necessità di tornare.
    Vado via, in sintesi, come se scendessi da un Transatlantico tutto luci, colori e musica (troppe luci, colori&musica) che, nella migliore delle ipotesi, sento non uscirà mai dal porto; nella peggiore, andrà a schiantarsi - a breve - al culmine del chiasso e della festa, contro l’ultimo ed il più insignificante degli scogli.
    Ma non è una fuga; torno semplicemente da dove ero partito quando avevo 15 anni; a quello spirito. Voglio riprendere il mare con una barca piccola; ma solida; fatta da noi; sulla scorta dei consigli di alcuni nostri vecchi mastri d’ascia meno (ma molto meno) loquaci degli armatori di transatlantici pseudo-nazional/europei/Atlantici che, a vederli bene, più “biddàios” di loro non si può!
    Ah dimenticavo…: la bandiera, mi chiedete Ravaioli ed M.P., con accenti diversi? Giusto; la bandiera è importante:
    Però, scusate pocopoco…; io credevo di parlare della Luna e voi mi chiedete del dito? Quindi debbo intendere che per l’idea del provare a pensarci liberi, sovrani ed indipendenti va bene? Si può fare? E’ ok…insomma? Dobbiamo solo metterci d’accordo sulla bandiera. Va bene: accetto; affare fatto. La bandiera la porterete voi; quella che vorrete; fosse anche quella del Cagliari ‘70. Deus cherzat.
    Salvatore Tedde (non Todde, ma non è importante)

  • 9 admin
    6 Maggio 2009 - 20:36

    Caro Tedde,
    la tua decisione “disperata”, al pari di quella di altri che hanno fatto scelte simili alle tue, nasce dall’abbandono da parte delle dirigenze, ma anche tuo e vostro, di un deposito di principi della sinistra socialista (quella storica) e comunista italiana, che, coi dovuti adeguamenti e integrazioni, è invece ancora capace di darci i criteri per risolvere i grandi problemi del nostro tempoi: la democrazia, la pace, il lavoro, la solidarietà internazionalista; non la compassione verso i terzi e i quarti mondi, ma la loro inclusione in processi di democratizzazione e di perequazione.
    Tu dici che negli ultimi 4-5 anni dissenti da tutto quello che io dico e faccio. Ma io dico esattamente quello che dicevo prima, quanto non ho esitato a fare una battaglia per la democrazia nel PCI-PDS-DS. Oggi, fuori da una militanza di partito, tento (con altri compagni ed amici) di mantenere viva una tensione democratica, senza la quale non penso possa ricostruirsi una sinistra di governo in Italia. In questo senso ho mantenuto iil gusto della libertà, ossia di considerare la differenza un fatto intrigante, da cui possono nascere nuove idee, anziché un elemento di disturbo da comprimere o ignorare (come faceva qualcuno a cui tu - se non ho mal capito - hai (ingenuamente come molti altri) affidato le sorti della sinistra sarda e della nostra isola. Torna agli ideali degli anni verdi e vedrai che avrai più fiducia in te e negli altri. In fondo anche negli USA dopo Bush è arrivato Obama. Dopo la notte viene sempre il giorno (a.p.).

  • 10 Elio Pillai
    7 Maggio 2009 - 18:10

    Tedde ,se in un altra pausa pranzo hai tempo e la voglia di leggere il mio pensiero sulle vicende sarde e non,attuali e meno attuali,prova a leggere un articolo che ho scritto cn Tore Melis, “la sinistra perde se non dice nulla di sinistra”,questo è il titolo che gli ha dato il direttore.il mio era:”ecco cosa succede quando la sinistra s’innamora del liberismo”.Il direttore l’ha addolcito,pazienza.Con salvatore Melis abbiamo cercato,con modestia e con i nostri limiti, di analizzare le ragioni delle disfatte di questa sinistra.Che che ne dica anche Raggio queste disfatte vengono da lontano e neppure lui è esente da queste critiche.
    Devo dire che l’articolo ha avuto meno fortuna del tuo.Non siamo stati cagati da nessuno.Sai perchè….perche’ era noto che del pci,pds,ds,non si deve mai criticare,neanche quando sbagliava.Conosciamo bene questa omertà di sinistra.E questo blog risente molto di questo grosso limite…..
    e dopo il giorno viene di nuovo il buio.
    e.p.

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