Amsicora
Gente! Audite! Audite! Sapete chi i vecchi e i bambini li vuol lasciare a casa? In questi giorni mi sono scervellato, senza risparmio di tempo…tanto ce n’è. Leggendo e rileggendo tante analisi di filosofi e pensatori, ci sono arrivato anch’io, che spesso nei meandri contorti della speculazione astratta mi perdo. Poi ieri ho visto il film sul giovane Marx e e l’ancor più giovane Engels, ed ho riletto il Manifesto, che scrissero di getto, poco più che ragazzi. Una illuminazione! Sono lor Signori, i padroni, loro già pensano ad un futuro uguale al passato prossimo, loro annegano nel gelido calcolo ogni cosa, ogni altro valore, a loro interessa il lavoro altrui e il profitto proprio. L’esercito da mandare in fabbrica tutti i giorni dev’essere efficiente, di anziani saggi ma sciancati, non gliene può fregar de meno. Sono un peso, vogliono molta assistenza e tante cure e sono improduttivi. Anzi, siccome hanno tempo, magari pensano e non sempre a loro questi pensieri piacciono. Mutate le mutande, anche i nazisti nel campi facevano la stessa cosa, in modo più drastico d’accordo, ma la stessa cosa: chi non può lavorare non rompa…alle camere a gas senza se e senza ma! Come i bambini del resto, anch’essi poco produttivi, anch’essi al gas!
E così anche i lavoratori oggi in tempo di pandemia: giustificati se vanno al lavoro, multati se pretendono svago. Questo chiedono le nobili regioni del Nord, i vari Fontana, Ciro e Zaia. Fuori dalla fabbrica anche i lavoratori come gli anziani: a casa!
C’è un messaggio in tutto questo? C’è, c’è, compagni e compagne, ed è tutto un programma. A lor signori ciò che interessa è perpetuare e mantenere la fabbrica-caserma, tutto l’altro non è da considerare positivamente se non è strumentale al profitto. E allora? Allora, svegliamoci, rimettiamo le cose al loro posto. La vita e la persona al centro, la fabbrica come strumento, il profitto in fondo (anzi, sapete cosa vi dico? meglio nel cesso della storia!). Ribaltando i valori di lor signori, secondo quanto dice la nostra Costituzione, le cose riacquistano senso, umanità. La libertà d’impresa viene dopo la sicurezza e la dignità dei lavoratori, art. 41 capoverso. Sarà per questo che ai padroni (e ai loro servi sciocchi, come sindaci e governatori di ns. conoscenza) non piace la Carta e non piace il 25 aprile e neanche il 1° maggio? E sarà per questo che leghisti & C. disertano Festa della Liberazione e dei Lavoratori? In fondo se ci pensate bene a chi non garbano gli anziani e i bambini non piace neanche la democrazia e la libertà, quella vera che pone al centro la persona. Quella per cui hanno combattuto il Movimento dei Lavoratori e la Resistenza. W il 25 aprile e W il Primo Maggio. Sempre!
1 commento
1 aldo Lobina
1 Maggio 2020 - 15:32
Amsicora, ma allora tu non sei un personaggio, un eroe della nostra storia passata. Non sei morto! Sei vivo e interpreti perfettamente i segni dei tempi, anche ora! L’altro giorno ci hai parlato di abilis e tontus, oggi di padroni e di servi, Hai una visione nitida della nostra realtà, una perfetta conoscenza delle debolezze umane, delle miserie e delle viltà. Mettere la persona al centro del nostro modo di essere è quello che non siamo riusciti ancora a realizzare se non sulla Carta. Ma la Carta è una preghiera, una speranza, una visione affascinante. Solo una Legge. Contro la Carta forze di diverso tipo si coalizzano per cambiarla, per ridurla a carta straccia. Il lavoro su cui si fonda la nostra Repubblica è un sogno, non una realtà. Spesso è una tragedia perché chi lo ha lo perde con la vita. Spesso è una chimera perché chi lo cerca non lo trova. Spesso è oppressione, perché sfrutta il cittadino senza giusta mercede, togliendogli le garanzie. Qualche volta per fortuna è realizzazione personale, servizio e progresso civile nell’interesse generale. Oggi è la festa del lavoro, che nobilita l’uomo. Che non lo offende. Che lo onora con la propria vita. Bravo, Amsicora! Complimenti!
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