Da sindacalista dico: sosteniamo lo sforzo per uscire dal guado

1 Maggio 2020
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Mariano Carboni della CGIL Nazionale

 

 

25 aprile, Flash mob alle finestre

 


Voglio che tu sappia, Enrico Mentana, che ti considero un professionista serio, uno che ha sempre detto quello che pensa e che ha difeso la propria libertà di espressione, dai vari tentativi di condizionamento della politica, per questo ti dico, con altrettanta libertà, che stavolta non sono d’accordo con te. Ti spiego: 1) io non credo che sia scorretto dire a tutti gli italiani, con precisione e rigore, come stanno le cose, rispetto ad un difficilissimo negoziato che condizionerà la nostra vita ed il futuro dei nostri figli; 2) trovo giusto sottolineare come il senso di irresponsabilità, di Giorgia Meloni e Matteo Salvini, possa indebolire l’Italia nel proseguo della trattativa, nel rapporto  con i paesi sovranisti ed i leader loro cugini (di Meloni e Salvini) che non ci vogliono bene, evidenziando che siamo in un contesto inedito, con migliaia di morti, ancora da sepellire, con le aziende ferme, la gente che non lavora e rischia di fare la fame; 3) non ho trovato eccessivo il linguaggio del Presidente del Consiglio, se teniamo conto delle corbellerie di Giorgia Meloni che, sostenendo la firma “non vera” di accordi inesistenti ha accusato Giuseppe Conte di alto tradimento, come se avessimo costituito i tribunali speciali e fossimo alla vigilia di sentenze sommarie e di esecuzioni capitali; 4) Giorgia Meloni e Matteo Salvini sono espressione della peggiore politica, sono quelli che incarnano l’antipolitica, usano la violenza del linguaggio, per creare nuovi nemici, contro gli avversari, contro gli immigrati, contro i cinesi, contro i tedeschi, non esitano ad usare le menzogne e le falsità ai fini elettorali, si vedano i dati sconcertanti sulle fake news; 5) questo paese aveva estremamente bisogno di una persona seria e pulita che ci prendesse per mano, in un momento drammatico, scongiurando le derive fascio leghiste, stile Orban, di un leader in grado di reggere le interferenze della parte peggiore del padronato italiano; 6) ha avuto le palle di tenere barra dritta sul prima la salute, di mettere in cima le valutazioni del comitato tecnico scientifico che continua a dire che si rischia seriamente di morire, e che serve calibrare la ripresa in contesti lavorativi sanificati; 7) ha respinto un emendamento, presentato da Matteo Salvini, che voleva liberare da ogni responsabilità i padroni delle aziende sanitarie padane, che avrebbe penalizzato il personale medico sanitario esposto al pericolo di contaminazione.
Ascoltando la conferenza stampa di Giuseppe Conte ho riscoperto la politica (scienza e tecnica) e di fronte alla chiarezza e la limpidità di quel linguaggio, lo sforzo  di argomentare il suo punto di vista, la tenacia che ci mette nel confronto con l’Europa, ho capito che ce la possiamo fare. Io non penso che Giuseppe Conte sia un Superman, non nasconde le sue fragilità e le sue preoccupazioni, pensando alla prospettiva ritengo che continueremo a dire che per i sindacalisti non esistono i governi amici, ma interlocutori più o meno seri, ma è giusto riconoscere che Conte riflette l’empatia di una persona per bene.
Dobbiamo aiutare questa persona per bene, a portarci fuori dal guado, ricostruendo la giusta coscienza collettiva e facendo la nostra parte.
Lo so che vi da fastidio ricordare le nefandezze che avete combinato, l’olio di ricino che, i vostri idoli, hanno usato per torturare centinaia di persone, il genocidio di milioni di esseri umani, in Italia, in  Europa e nel mondo, i campi di sterminio ed il massacro dei bambini, ad Auschwitz e Birkenau, per questo vorreste abolire il 25 aprile. Ve lo dico sommessamente, ve lo dovete scordare!  Il vostro cervellino è talmente piccolo e malconcio che non è in grado di leggere e comprendere, un semplice libro di testo usato dai bambini delle scuole elementari. Rifiutate la realtà, deformate la storia, proponente un revisionismo mentecato, perché il vostro cervellino è ancora bacato. Siete senza speranza! Preferite festeggiare le lucciole di San Pancrazio, anziché rendere omaggio a coloro che hanno contribuito, solo 75 anni fa, a liberarci dal terrore e ci hanno restituito la libertà. Siete talmente ignoranti da non rendervi conto che la vostra libertà di parola è il risultato di quella battaglia e della liberazione nazionale. Dovreste vergognarvi, ma non ce la potete fare. Buon 25 aprile e buon 1° maggio a tutti noi,  pensando ai nostri nonni che hanno combattuto per restituirci la libertà e la serenità.

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