Sardegna. Coronavirus, stop a navi e aerei. Viaggiano solo merci e autorizzati: quid juris per i non residenti nell’isola, finita la quarantena?

14 Marzo 2020
3 Commenti


A.P.

 

 Ecco la notizia. Stop al trasporto di passeggeri verso la Sardegna. Il ministero dei Trasporti dopo l’appello del presidente della Regione, Christian Solinas, ha disposto la sospensione dei collegamenti aerei e navali per il trasporto passeggeri da e per la Sardegna. Il decreto firmato dalla ministra Paola De Micheli, già operativo e valido fino al 25 marzo, permette soltanto i voli tra Roma Fiumicino e Cagliari, mentre sulle navi potranno viaggiare solo le merci. Attenzione, però, il trasporto delle persone su traghetti e velivoli può avvenire soltanto su autorizzazione della Regione e per dimostrate e improrogabili esigenze. Il Ministero ha giustificato la decisione “per contrastare il diffondersi del Covid-19 in Sardegna, in relazione anche alla particolare situazione dell’organizzazione sanitaria della stessa Regione”.
Data, l’eccezionalità della situazione, c’è tuttavia un quesito interpretativo che Solinas dovrà sciogliere. Che ne è di quanti sono allegramente venuti in Sardegna dopo l’inizio dell’epidemia? Beninteso di quanti sono sbarcati al solo fine di sollazzarsi ed hanno invaso fino ai giorni scorsi le spiagge, rese più suggestive dal fatto che sono quasi deserte, anche perché noi sardi ce ne stiamo, ubbidienti alle regole, a  casa: cioè eseguiamo l’appello “stiamo a casa!”.
Ora, è evidente che chi è venuto dal “continente”, sardo o no, deve stare in quarantena per 14 giorni. Ma, finita, la quarantena, chi non è residente nell’isola e non è qui per lavoro o altra causa consentita dal decreto Conte, a che titolo sta qui? Può farlo, richiamando il decreto ministeriale che limita gli spostamenti dalla  Sardegna? O deve chiedere l’autorizzazione a Solinas? E Solinas deve autorizzare la permanenza o consentire o, addirittura, disporre il rientro nelle rispettive residenze in base al decreto Conte? Costituisce questo uno dei casi in cui, in base al combinato disposto dei decreti del Presidente del Coniglio e del Ministro dei Trasporti, Solinas può o, addirittura, deve ordinare il rientro nella residenza della penisola?
Ci son regioni, dalla Toscana al Trentino, che hanno invitato i non residenti a rientrare nelle loro città. C’è la preoccupazione legata alle debolezze del rispettivo sistema sanitario regionale, e ai gravi oneri che tutta l’amministrazione ha di dover provvedere non solo per i residenti, ma per un numero di gran lunga superiore di persone, esterne al sistema sanitario e alla rete comunale e regionale. E c’è anche una non immotivata indignazione verso cittadini, che, mentre tutti stiamo buoni a casa, si comportano in modo,  a dir poco, indisciplinato. Comunque, quid juris?, come dicono i giuristi. Come deve sbrogliare la matassa Solinas? Aggiungo un elemento per risolvere il rebus: in una gerarchia fra decreti, direi che il DPCM (decreto del Presidente) prevale su un semplice D.M. (decreto ministeriale), il che dispiega effetti anche nell’intepretazione e applicazione.

3 commenti

  • 1 Tonino Dessì
    14 Marzo 2020 - 20:38

    Mi sono interrogato anch’io, apprendendo e vedendo le sconcertanti notizie sull’affollamento dei treni in partenza ieri da Milano per Puglia, Calabria, Sicilia. Se si guardano le immagini l’Esercito c’era e controllava i varchi e il rispetto delle distanze nelle file. Sono arrivato alla sola conclusione possibile, che tuttavia mi conferma nel convincimento sulla priorità di congelare tutti i movimenti, piuttosto che costringere la gente a spostarsi sulla base della residenza, come ha disposto ieri, dopo la Regione Toscana, la Provincia Autonoma di Trento. Quella gente che prendeva i treni era autorizzata proprio dal DPCM del Governo e dalle disposizioni della Regione Lombardia. Il primo (guardate del resto anche i moduli nazionali di autocertificazione che ormai ci portiamo dietro tutti) autorizza i movimenti da e per la propria residenza per motivi di lavoro, famiglia, necessità, servizio; le seconde, sia pure meno draconiane delle ordinanze toscane e trentine, inducono comunque i non residenti (molti sono lavoratori di impianti ormai avviati alla chiusura e studenti di scuole e università già chiuse) a tornarsene a casa loro, possibilmente fuori dal territorio lombardo. C’è un gran paradosso, in tutto ciò. Ma se fossi, come sono stato, autorità di protezione civile, farei prevalere il divieto assoluto di muoversi. Chi è arrivato improvvisamente in Sardegna, magari non ha portato nessun contagio (dopo due settimane ci sarebbero le evidenze). Se si contagia qui l’aspettano i servizi sanitari di qui. Dopodiché la partita mi pare proprio chiusa. Rifletterei piuttosto si quanto può durare la gestione dell’emergenza ex art. 16 Cost. mediante DPCM, DM e ordinanze, statali e regionali, senza che il Parlamento ne sia stato ancora coinvolto. Ma immagino che ormai questo sembri un lusso.

    Risposta

    Caro Tonino, mi pare una soluzione ragionevole. Tuttavia, sul piano giuridico, i non residenti vacanzieri non hanno titolo in base al decreto Conte per star qui, cosa autocertificano? Poi c’è un altro aspetto che preoccupa: il sistema sanitario, amministrativo in senso lato, della Sardegna, già carente, deve farsi carico di un enorme numero di persone fuori dalla rete regionale e comunale. I sindaci dei comuni invasi (Villasimius, Calasetta, Carloforte ed altri) sono allarmati e incavolati.

  • 2 Tonino Dessì
    14 Marzo 2020 - 21:30

    In effetti nella fretta ho commesso qualche refuso.
    Intanto non è la Provincia Autonoma di Trento ad essersi accodata alla Regione Toscana, ma la Provincia Autonoma di Bolzano a maggioranza linguistica tedesca.
    In secondo luogo, in riferimento ai non residenti in Sardegna, non sardi e sardi, intendevo dire quelli che sono venuti qui “improvvidamente”, non “improvvisamente”, anche perché dopo l’ultimo DPCM e dopo il DM richiesto da due settimane dal Presidente della Regione ed emanato oggi, che blocca i trasporti da e per la Sardegna, improvvisamente nell’Isola non può arrivare niente e nessuno.
    Infine su chi, non residente, è ormai qui.
    Boh, non è che debba decidere io. La cosa certa è che non potrebbe tornarsene a casa nemmeno se lo volesse, mi pare. Se poi sia sanzionabile per esser arrivato in Sardegna e per esserci dovuto restare sarà il minor problema da affrontare e un po’ francamente esula dalle mie preoccupazioni prevalenti.

    Risposta

    Pare che Conte abbia invitato tutti a stare dove si trovano. Ma, se non viene modificato il decreto, chi è andato fuori in vacanza-virus non ha motivo per stare fuori dalla residenza. In effetto ora, in Sardegna c’è l’ulteriore complicazione del rientro. Dovrebbe chiedere l’autorizzazione a Solinas. A questo punto qualche furbone potrebbe trovarsi intrapolato, suo malgrado.
    Vediamo come butta.

    Precisazione

    Non so come, è sparito un commento di Franco Boi che giudica utile la discussione…ma precisa di parteggiare per Tonino! …E’ perdonato!

  • 3 Aladinpensiero
    15 Marzo 2020 - 01:18

    Anche su aladinpensiero online: http://www.aladinpensiero.it/?p=105491

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