Amsicora
Avete visto che idea ha il cavaliere della libertà di stampa? Eccola. Gli imprenditori devono minacciare i media di non dare piu’ pubblicita’ perche’ non diffondano la paura della crisi. E bisogna chiudere la bocca a quegli organismi anche internazionali che continuano a diffondere dati di calo dell’economia anche di 5 punti.
Ma quale crisi? Quali difficoltà dei ceti deboli? Quale disoccupazione? Quale precariato? Per Silvio Berlusconi, con il plauso - a suo dire - delle parti sociali internazionali incontrate in vista del G8, la crisi è soprattutto frutto di un fattore psicologico, inventato da certa stampa antigovernativa catastrofista. “Quello che si deve fare e’ far rivivere i consumi - ha detto Berlusconi - far tornare tutti al loro stile di vita precedente perche’ per la maggior parte la gente non ha motivo di modificarli”. Dipendenti pubblici e pensionati non hanno motivo di diminuire i consumi, insieme ai 14 milioni di dipendenti di aziende private che in larga parte hanno mantenuto il loro lavoro. Fine mese senza un soldo in tasca? Pensionati allo stremo? Fantasie, invenzioni di certa stampa! Sì - ammette il premier-mattatore - qualche problemino esiste, ma piccolo, piccolo. ”Ci sono 8 milioni di partite Iva, loro sì che possono avere problemi ma in maggior parte non hanno modificato i loro stili di vita, c’e’ addirittura un leggero incremento”. Il premier ha attaccato anche “le organizzazioni anche internazionali che un giorno si’ e uno no escono e dicono che il deficit e’ al 5%, crisi di qui, crisi di la’, la crisi ci sara’ nel 2010 e finira’ nel 2011, un disastro… dovremmo chiudere la bocca a tutti questi signori che parlano di crisi, magari perche’ lo dicono i loro uffici studi, ma cosi’ distruggono la fiducia dei cittadini dell’Europa e del mondo”. Ce n’e’ anche per “gli organi di stampa che prendono tutte queste posizioni insieme alle opposizioni che danno degli incentivi alla paura che sono fuori dalla realta’”. “A coloro che investono dobbiamo dire di non avere paura, li sosteniamo perche’ le banche gli diano credito, aumenteremo i fondi di garanzia. Dobbiamo dire agli imprenditori di non avere paura, di fare pubblicita’ ai loro prodotti, l’imprenditore che non ha coraggio perde quote di mercato”. “Gli imprenditori devono continuare a credere, non avere paura e incentivare con le loro azioni editori e direttori di organi di stampa e televisioni perche’ non diffondano la paura”. “Agli imprenditori - ha confermato Berlusconi - ho detto ‘minacciate di non dare la pubblicita’ a quei media che sono anch’essi fattori di crisi, perche’ la crisi a questo punto e’ eminentemente psicologica”.
Visione vermante curiosa, quella del cavaliere, sia della crisi che della libertà di stampa. Perché, fra una festa e l’altra, nel tempo libero il Cavaliere non legge la Costituzione? L’art. 21. E’ così semplice da capire! Eccolo:
Art. 21
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con
la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.
Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell’Autorità
giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l’indicazione dei responsabili.
In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tem-pestivo intervento dell’Autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, fare denunzia all’Autorità giudiziaria. Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s’intende revocato e privo d’ogni effetto.
La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi
noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica.
Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre
manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni.
Ecco l’articolo della nostra Costituzione che tutela la libertà di manifestazione di pensiero. Se per il Cavaliere non è chiaro, gli forniamo pure una breve chiosa. E’ una libertà fondamentale e, dunque, la Carta la garantisce in tutte le sue forme di espressione. L’attenzione s’incentra sulla stampa perché nel 1945-47 era il più importante strumento di diffusione. Oggi se ne sono aggiunti altri, i media, internet ecc. Ma la disciplina nelle sue linee essenziali è sempre abbastanza efficace e chiara.
Anzitutto, non sono ammesse restrizioni preventive, ossia la censura. Le restrizioni possono essere solo successive alla pubblicazione o alla trasmissione e con due previse garanzie:
- la garanzia giurisdizionale: limite può essere imposto solo dall’autoritù giudiziaria con atto motivato;
- solo nel caso di delitto, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi o in caso di stampa clandestina (senza indicazione dei rsponsabili).
Il presupposto è sempre l’esistenza di un delitto nei casi di straordinaria urgenza in cui può intervenire la polizia giudiziaria, salva la convalida successiva del Giudice nelle 24 ore successive.
Limitazioni diverse e più incisive la legge può stabilire a tutela del buon costume.
Ma su questo versante ad essere sanzionato dovrebbe essere proprio lui , il cavaliere, che certo, a 70 anni suonati, non può cambiare. Ma noi possiamo cambiar lui.
1 commento
1 angelo aquilino
28 Giugno 2009 - 10:17
caro Amsicora,
il dottor Berlusconi ha smentito di avere detto quanto gli si attribuisce:non ha mai detto che bisogna zittire i catastrofisti. Tra poco smentirà anche di chiamarsi Berlusconi e così noi di sinistra la smetteremo di diffondere calunnie sul suo conto. Ho l’impressione che anche molti dei suoi sostenitori comincino ad averne abbastanza. Sarà una coincidenza però mancano pochi giorni al 25 luglio.
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