Andrea Pubusa
L’altro giorno Massimo mi scrive: “Sono basito: si utilizza la crisi per sparare a zero su Soru rimarcando “mancanze di spessore politico” dei suoi discorsi. Ma non hanno parlato per lui alcune politiche sociali fatte negli ultimi anni in Sardegna? Hanno parlato molto più di tanti discorsi barbosi di cui ci eravamo, francamente, rotti le palle.
Si prenda il nuovo governatore, l’attuale presidente del consiglio e continui ad elucubrare su come batterli con i suoi discorsi di”alto spessore politico” noni pensiamo di farlo attraverso il sostegno alle politiche che hanno tentato di cambiare la Sardegna e che a voi non piacevano perché non ci avevate messo becco“.
Poi una certa Isa mi dice che le critiche a Soru sono dettate da una malcelata invidia e mi augura una bella ulcera.
Me perché mai tanta stizza? Lesa maestà, ecco il misfatto. E perché? Per aver rilevato che gli interventi di Soru in Consiglio regionale e poi a Sanluri sono di poco spessore. La critica muove da una considerazione ovvia, tanto da essere banale: da che mondo e mondo, il leader dell’opposizione (ma anche quello di maggioranza) nei suoi primi atti di legislatura delinea, con ricchezza di argomenti, i propri obiettivi, partendo da una approfondita analisi della situazione. Sono i discorsi con i quali si delinea un percorso di fase e si chiamano alla mobilitazione non solo gli aderenti, ma anche coloro di cui si vuole conquistare (o riconquistare) il consenso. Abbiamo detto che, sotto questo profilo, i discorsi di Soru sono stati deludenti e al di sotto delle aspettative e del ruolo. A Sanluri, addirittura Soru presentava una nuova formazione politica dal nome impegnativo “Sardegna democratica”. E’ troppo aspettarsi dal fondatore di una siffatta associazione una giustificazione ampia della nascita del nuovo soggetto? Non è il minimo che anche gli aderenti devono chiedere? Se si vogliono conquistare consensi non si fa così? Per Massimo questo sarebbe stato “barboso”, anzi, peggio, una rottura di palle. Come dire il capo si segue e basta, per fede non per quello che propone, non per gli obiettivi che indica. Ma la fede, com’è noto, è un dono del Signore. E chi non ce l’ha? Bisogna accendergliela con la parola, le opere e l’esempio. Un lavoro complicato, che richiede non solo azione, ma una riflessione che le stia alla base. Ma per Massimo chi si sforza di ragionare, di approfondire è barboso e rompe le palle. Una versione moderna del ben noto “me ne frego”; ciò che conta è seguire le direttive del leader, senza discutere tanto. Non solo, chi - come noi - rileva che, per battere la destra occorre una proposta di spessore, secondo Massimo vuol tenersi l’attuale governatore, quasi che il suo avvento non sia stato favorito proprio da quel modo spiccio e disinvolto di fare del loro leader.
E’ tutta un programma poi la convinzione che chi dei sardi (e di noi) non ha votato Soru lo ha fatto perché “non ha messo il becco” nel programma. Si, caro, Massimo, c’è anche questo; in democrazia, molti non votano un programma perché non sono stati messi in condizione di contribuire a formularlo e perché non lo condividono. Cosa c’è di strano? La democrazia funziona proprio così. E’ curioso che tu non te ne sia ancora accorto.
E che bizzarra l’idea dell’invidia! Anzitutto, chi scrive, per ragioni anagrafiche prima di ogni altra cosa, ha esaurito le proprie aspettative riguardo al cursus honorum. Ci consideriamo semplici componenti della riserva democratica, consapevoli e ben lieti di stare nelle seconde e terze linee, ma fermamente determinati a rimanere nella discussione pubblica a difesa degli spazi democratici e delle idee per le quali ci siamo sempre battuti E poi, non è irragionevole attribuire all’invidia, l’esercizio del sacrosanto diritto della critica? Era invidioso di Mussolini chi ha fatto la Resistenza? E lo è stato il PCI nei confronti della DC? Non è demenziale dire questo? Anche qui, al fondo, c’è la convinzione che, siccome la parola del capo è il verbo, chi la critica non può che farlo per motivi riprovevoli: invidia, desiderio di sfascio, intelligenza col “nemico”, tradimento, e perfino follia (non a caso nei regimi autoritari i costoro - a tutto andar bene - vengono ricoverati in manicomio).
C’è poi un altro gruppo di soriani, gli intellettuali, che se la prende con gli elettori: servi, stolti e ingrati. Si giunge perfino al punto, tenendo il culo al caldo, di mandare al diavolo i lavoratori e di compiacersi delle loro traversie.
Anche qui, da che mondo e mondo, le sconfitte inducono ad una riflessione critica anzitutto sulle azioni del leader, cui si attribuisce la responsabilità fondamentale, nel bene e nel male. Certo, ciò non esclude l’analisi critica sui processi sociali; ma prendersela con gli elettori è proprio il colmo. Del resto, di solito, in democrazia, in caso di sconfitte (quella di Soru è una disfatta), si cambiano i leader, non gli elettori! Qui, invece, si pretenderebbe addirittura il contrario.
Ora da queste lettere e articoli si stagliano due figure simmetriche a destra e, in Sardegna, nel centrosinistra, i tifosi acritici e settari del leader. Ultras che, in caso d’insuccesso, anziché interrogarsi sulle cause ne imputano la ragione alla cattiva condotta altrui. Costoro disertano l’agorà (lo spazio della discussione pubblica) e preferiscono lo stadio, a Roma come a Sanluri. Bene, questi soggetti li abbiamo conosciuto in altre situazioni. Senza andar più lontano, esistevano anche ai tempi dei movimenti (fine anni ‘60-primi anni ‘70), erano i marxisti-leninisti settari, e sono andati a finire male. A parte gli estremisti, molti hanno alimentato la deriva moderata e alcuni sono oggi fra i supporters del Cavaliere. Ci sono anche quelli che hanno fatto tesoro di quella esperienza negativa e l’hanno superata positivamente; molti di essi hanno dato un reale apporto alla battaglia democratica. Ma lo hanno fatto quando hanno ripreso a ragionare, a dialogare con gli altri, a pensare che, per andare avanti, specie nell’area progressista, occorre alimentare, non stigmatizzare, la discussione pubblica. E’ quanto noi abbiamo fatto e intendiamo fare su “Democraziaoggi”, fuori dal coro e dai luoghi comuni. Ed allora un invito nell’interesse comune: cari Massino, Isa e soriano tutti, abbandonate il tifo da stadio e venite nell’agorà, nello spazio pubblico dedicato alla discussione sul bene comune. Accettare il terreno del confronto sarebbe un bel passo in avanti. Sarebbe il segno che state riacquistando o acquistando il gusto del confronto democratico, che è l’unico che può unire e ricondurre il centrosinstra alla vittoria. Speriamo bene.
26 commenti
1 Quesada
20 Aprile 2009 - 11:03
La Sardegna ed i Sardi sono pieni di problemi, anche gravi.
Dal 16 febbraio 2009 Soru non fa più parte di questo lungo elenco. E’ rimasto un problema solo per alcuni tifosi, in rapida diminuzione.
Professor Pubusa, non perda tempo a cercar di far ragionare le tifoserie.
Ci sono cose più serie nelle quali impegnare il proprio tempo.
Cose che peraltro lei ha dimostrato di saper fare.
2 Massimo
20 Aprile 2009 - 15:11
Mi dispiace che lei prima di rispondermi in questo articolo abbia censurato un altro mio intervento postato a seguito del suo precedente articolo. Glielo ripeto: io non sono una “vedova” di Soru, penso di averne compreso le politiche e gli errori, penso di essere entrato nell’agorà intervenendo su questo sito e su altri. Ho, solamente, rilevato il vostro astio nei confronti di Soru e del suo operato: era nelle vostre facoltà criticare il secondo, il primo non so bene da cosa sia dettato, ma ho potuto partecipare ad alcuni incontri sulla Statutaria nei quali Lei attribuiva a quest’ultima legge deficit democratici di scala planetaria: non mi sembra così sia stato, la riprova nei sussulti dell’attuale maggioranza (lato PSdAz), dove sarebbe il deficit di democraticità se un piccolo partito può già condizionare l’attività di una compagine di governo appena nata? Per quanto concerne l’accusa dell’invidia che lei cerca di ribaltarmi addosso sono convinto che, invece, sia uno degli spunti che più vi anima: non siete stati interpellati, non condividevate certe politiche (sul loro “essere di sinistra” e sui loro effetti parlerà il tempo) e ne criticavate l’opportunità, tutto molto democratico, ma non potete dire che sono state la causa della sconfitta, sapete benissimo che non si vota più su queste cose ma che altri elementi entrano nella “valutazione” degli elettori dei quali, sia detto per inciso, non mi voglio privare perchè ci sono parte della mia famiglia, parte dei miei amici e conoscenti.Mi sembra, inoltre, ingeneroso etichettare come “disfatta” la sconfitta di Soru e della sua coalizione (c’era anche quella, sebbene molto stancamente), davvero crede che con un altro candidato si sarebbe raggiunto un diverso e migliore risultato date le condizioni in cui la consultazione elettorale si è svolta? Come dimostra questa lettera, e come già dimostrato, io sono entrato dall’agorà, lei scenda dalla cattedra magari potrebbe essere più utile se aiutasse la “riserva democratica” a sviluppare i nuovi programmi ma senza la pretesa, che nono potrà negareessere sua, di indicare, sempre e solo lei, la via della vittoria.
3 Sergio Ravaioli
20 Aprile 2009 - 15:56
La questione, fuori dagli stadi, non è “… indicare la via della vittoria” ma risolvere i problemi.
Per favore, signor Massimo, ci faccia un elenco dei problemi che Soru ha risolto.
4 Maurizio Meloni
20 Aprile 2009 - 16:32
Rispondo io:
1) Piano idrogeologico
2) Legge salva-coste
3) Riduzione dei costi della politica
4) Riduzione delle consulenze affidate ad esterni (alcuni professionisti, specie nel settore dell’edilizia, sono molto arrabbiati…)
5) Master and back (io grazie alle borse regionali ho potuto frequentare un dottorato a Pavia, tornare in Sardegna e trovare lavoro con più facilità)
6) Tutela dei disabili.
Le basta, sig. Ravaioli? Questi sono fatti, non chiacchiere.
Ora risponda Lei a me: Lei, mi sembra di aver capito, è un esponente del PSD’az, giusto? Ma Berlusconi in campagna elettorale non aveva promesso di risolvere la crisi del Sulcis con una telefonata all’amico Putin? Come mai adesso fioccano i licenziamenti? E come mai il suo partito non si mobilita in difesa del territorio? Avete già smesso di ruggire, come ruggivate contro Soru? Potere magico del Cavaliere: trasformare in candidi agnellini certi (falsi) ex leoni….
5 andrea
20 Aprile 2009 - 16:57
Gentile prof. Pubusa,
ma che fa, l’opposizione all’opposizione?
Mi sono francamente rotto le palle di esser liquidato frettolosamente da destra e sinistra, passando per il centro e il centro-destra/sinistra, come un tifoso da curva sud. Mi sembra un pregiudizio pseudo-intellettuale originato da scarsità di argomentazioni. Nè posso sopportare di esser inglobato in una massa acritica bramosa di conduzioni autoritarie dall’alto. Personalmente mal frequento gli stadi, le bandiere, i branchi, le folle impazzite e slogheggianti, la caccia alle streghe e is immagineddas, madonnine o leader politici non fa alcuna differenza. Ai bei tempi che furono, ingenuo e immaturo militante come d’altronde credo d’esser tutt’ora, votai Soru con grande fastidio e svariati conflitti interiori riguardanti politica, cultura e, perchè no, appartenenza di classe (vede, caro Prof. Pubusa, io non potrei - anche volendo - mandare affanculo me stesso e il mio albero gealogico,
non Le pare?)
Però poi conobbi, per la prima volta, un disegno politico coerente, un progetto a lungo termine di ampio respiro, un futuro finalmente pensato autoctonamente riguardante l’ambiente, l’istruzione, la trasparenza della P.A., le servitù militari, il rapporto fiscale con Roma e Lei sa certamente meglio di me di cosa sto parlando.
Per la prima volta si toccava politicamente con mano ciò che Salvatore Cubeddu definisce il “nodo irrisolto” della questione sarda: la volontà mai sopita di autodeterminare il nostro cammino di sardi in Europa e nel Mondo.
E ne avrei voluto ancora di tal progetto, anche se solo sfiorato, anche se solo accennato, senza per questo divenire un hobbesiano uomo-lupo a caccia del “controrivoluzionario” da rieducare o sputtanare sulla pubblica piazza e senza perdere in sensibilità verso i nodi d’ordine democratico che gli assetti istituzionali andavano ponendo.
Ma era questa, quella DEMOCRATICA, la vera emergenza sarda?
Professore, la sua posizione critica nei confronti dell’ex giunta è senz’altro rispettabile, e tuttavia ai miei occhi sospetta, al limite dell’ambiguità. Ma forse leggo Democraziaoggi da troppo poco tempo..
Dunque, Gentile Prof. Pubusa, decidiamo cosa vogliamo fare, la sua e la mia generazione, per il bene del nostro Popolo e della nostra Terra.
Renato Soru si è conquistato in questi anni un piccolo patrimonio di credibilità e un vasto consenso, ampio e determinato tra la nostra gente: perchè?
Oppure, se vuole, possiamo continuare pure a sbranarci testardamente a vicenda, come masse settarie votate, queste si, al tifo sguaiato e privo di consistenza politica.
6 Massimo
20 Aprile 2009 - 19:00
Gentile Sig. Ravaioli
non le sembra che il bilancio di fine mandato della Giunta Soru possa essere ben più esaustivo delle mie elencazioni? Non ci trova davvero niente di positivo e interessante? Se la sua risposta è no è inutile che continuiamo a dialogare e la sua mi sembrerebbe, veramente, una posizione preconcetta. Mi dispiacerebbe perchè io dialogo con tutti ma veramente ho poco tempo da perdere! A sinistra si viene accusati di combattere, sempre e solo, contro Berlusconi (non sono tra quelli), mi sembra che qualcuno da sinistra (?) combatta anche contro Soru (e solo contro di lui).
Saluti, Massimo
7 Massimo
20 Aprile 2009 - 19:04
@ Andrea
concordo con le tue impressioni! Mi sembra che la democraticità di cui il prof. Pubusa si faceva paladino durante la sua campagna contro la statutaria, sia davvero, vivaddio, l’ultimo dei problemi della nostra regione.
8 Efis Pilleri
21 Aprile 2009 - 11:32
Sono uno degli oltre 73.000 elettori sardi che da un’elezione all’altra hanno tolto la fiducia che avevano dato, nel mio caso con entusiasmo e convinzione, a Renato Soru. Ho trasferito il mio voto a Gavino Sale per motivi che ritengo concreti e validi che in parte assomigliano a quelli esposti più volte da Andrea Pubusa, Sergio Ravaioli e tanti altri con cui ho parlato e mi sono confrontato. Non pretendo ovviamente di conoscere tutti quelli dei 73.000 anche se in realtà i voti persi sono molti di più, perchè è certamente vero che Soru ha conquistato molti nuovi consensi che nel ristretto campione di mia conoscenza provengono in parte da giovani ed in parte da elettori di destra. Di fatto, tra quelli di mia conoscenza, non annovero speculatori, invidiosi, profittatori, fans di Berlusconi. Ma perchè queste categorie avrebbero dovuto, precedentemente sostenere il Nostro? Conosco invece le ragioni di tanti ex elettori di sinistra appartenenti a classi disagiate, che poco frequentano il web e che per motivi validi e concreti, dal loro punto di vista, hannno spostato il voto a destra o hanno dato un voto disgiunto. Queste, a mio parere, sono le ragioni che la sinistra dovrebbe approfondire e discutere come avrebbe fatto in altri tempi.
9 M.P.
21 Aprile 2009 - 15:10
Oggi più che mai tutti diciamo tutto e il contrario di tutto. Tutti possono essere accusati di qualcosa che hanno fatto o che non hanno fatto.
BASTA!
Il Psdaz, con tanti difetti, offre la possibilità di affermare le proprie idealità stando VICINI alla propria realtà, quella del popolo sardo, e di guardare all’esterno verso l’Europa e il mondo.
Partiamo da noi stessi, verifichiamo le questioni sul campo, proponiamo soluzioni concrete a breve medio e lungo termine, altrimenti ci innalziamo un po’ al di sopra e le cose resteranno intatte, nel senso di “non sfiorate nemmeno”.
Senza alcun interesse personale: SORIANO della prima ora, ANTISORIANO dell’ultima; qualcosa che non va ci sarà pure.
Meloni, diminuiti i dipendenti, diminuiti i consulenti?
Anche Gesù aveva moltiplicato pesce, pane…e binu!
10 admin
21 Aprile 2009 - 20:59
Non voglio tornare su questioni già trattate. Vorrei solo osservare che:
- Soru è stato sonoramente ripudiato dai sardi. Non diceva che col presidenzialismo il candidato presenta il programma, governa e poi si attiene al responso elettorale? Ed allora il voto ha detto con chiarezza che Soru deve tornare a casa;
- In ogni seria democrazia, battuto un candidato, questi passa la mano e se ne cerca un altro;
- quanto ai risultati della Giunta, tralascio lo sfascio dell’amministrazione su cui tante volte ho scritto e il fenomeno delle consulenze su cui tanto ci sarebbe da dire, e rilevo che la scorsa legislatura è stata una delle più povere quanto a produzione e innovazione legislativa. Neanche paragonabile alla Giunta Melis, ma lontana anche dalla tanto vituperata giunta Palomba. Purtroppo molti di coloro che scrivono della vicenda regionale sarda, o per la giovane età o per distrazione, sanno poco o nulla. Ad esempio, la tutela paeaggistica e delle coste risale nel suo nucleo essenziale alla legge generale del 1989 e alle integrazioni del 1993. Soru ha solo riadottato il PPR (atto doveroso, dopo l’annullamento di quelli adottati in precedenza) imprimendogli un carattere gerarchico e rigidamente ingessante, da scontentare tutti amministratori locali, cittadini, imprenditori e anche gli ambientalisti ragionevoli;
- quanto alle borse postuniversitarie, caro Maurizio, esistono da oltre 20 anni e personalmente, da docente, me ne sono occupato tante volte in relazione alla predisposizione di domande di miei allievi (ne sà qualcosa il Dr. Franco Ventroni per anni addetto alla materia presso l’Ass. alla Programmazione). Con Soru si è mutato il nome (provincialmente inglesizzandolo) e si è previsto il rientro. Un buon ritocco ad una legislazione in atto da decenni. Troppo poco per parlare di svolta epocale. Non Le pare Maurizio? (a.p.).
11 stefano de candia
22 Aprile 2009 - 10:58
Per molti di quelli che sono intervenuti ma in particolare per Massimo e per Maurizio.
Il fatto che noi del PSd’Az siamo in grado di chiedere il rispetto di accordi presi in campagna elettorale dimostra solo ed esclusivamente che la nostra era reale buona fede nel voler strutturare un progetto di governo della Sardegna con idee chiare e non solo ed esclusivamente per mero interesse di poltrona come da molti è stato detto.
Circa la telefonata di Berlusconi a Putin solo chi è stupido può credere che gli asini volino e solo chi voleva credere ha creduto che una situaizone come quella dell’Euroallumina potesse risolversi con una telefonata a Putin.
Peggio per chi crede alle favole, noi del PSd’Az non abbiamo promesso nulla di nulla a riguardo ed anzi abbiamo una visione molto diversa per risolvere le cose che è fatto di progettualità e non di annunci che sono stati fatti anche dalla parte opposta e cioè da Soru &C.
Se poi voi soriani di ferro siete contenti di come avete perso e non vi interessa capèire il perchè ciò è accaduto e preferite dare la colpa della sconfitta ad invidia, odio ecc fate pure perchè perderete nuovamente e poia ncora 100 volte.
Possibile che non riusciate ad accettare che Soru e il modello di governo e di gestione del potere che ha attivato non è piaciuto ai sardi, o alla maggioranza di essi? possibile che non riusciate a capire che senza un’analisi critica del perchè avete perso in modo così devastante, altro che chiunque avrebbe fatto peggio di Soru…, non potrete mai uscire dal tunnel delle semplici recriminazioni da tifoseria da stadio?
Maurizio lei non ha detto ciò che è stato risolto da Soru lei ha enunciato solo alcune cose iniziate da Soru e che molti non credono essere risolutive di nulla.
Questo non togie che Soru abbia fatto anche qualcosa di buono, almeno per la legge dei grandi numeri questo era prevedibile, ma ciò che voi non accettate, e lui per primo, è che si possa contestare qualcosa al capo…
Date retta cambiate modo di approcciarvi e vedrete che alle prossime elezioni le cose andranno meglio o quanto meno ci sarà più incertezza e magari si privileggeranno le idee e i programmi e non le personalità come a questa ultima campagna elettorale.
Comunque io sono fiero ed orgoglioso di come il mio partito, il PSd’Az, stà interpretando il suo ruolo nell’attuale maggioranza e cioè in modo critico ed attento ma sempre con l’idea di fare proposte e non solo di distruggere.
FORTZA PARIS
12 Maurizio Meloni
22 Aprile 2009 - 12:46
Caro sig. De Candia, quel “soriani di ferro” proprio non mi piace. Io sono sempre stato un elettore di centro-sinistra e credo di avere agito coerentemente con le mie idee (pratica mai osservata dagli esponenti di quei partiti che passano da destra a sinistra a seconda delle convenienze del momento). Solo per questo devo essere bollato come manicheo? Se ci sono i “soriani di ferro”, a me sembra che non manchino anche gli integralisti dell’antisorismo e che, sempre seguendo le logiche da stadio, abbiano trovato in questo blog la loro personalissima curva sud.
Caro Prof. Pubusa, Lei ritiene che “molti di coloro che scrivono della vicenda regionale sarda, o per la giovane età o per distrazione, sanno poco o nulla”. Perdoni l’osservazione, ma non è molto carino trattare i suoi lettori da ignoranti. Vuole fare di questo blog un luogo di discussione, favorendo il superamento del clima da stadio? Bene, ma con chi dovrei discutere? Con persone che mi bollano come ultras o come superficiale, assumendo impropriamente il monopolio della coerenza, dell’onestà intellettuale o della conoscenza della realtà sarda? Ci rifletta sopra, se vuole davvero che questo sito sia aperto a tutta l’area democratica….Saluti.
13 Massimo
22 Aprile 2009 - 12:51
@Stefano De Candia
Per il momento il ruolo del PSd’Az si limita a quello di componente della maggioranza: nienete di più e niente di meno: Il fatto che abbiate doviuto accogliere Maninchedda tra le vostre file dice tutto della classe dirigente che avete saputo creare negli ultimi anni!
@Admin
tutto esiste da 30 anni, magari le cose bisogna rifinanziarle e darle la nuova veste adeguata ai tempi: mamma mia quanta acredine ancora una volta, addirittura paragoni con le 5 (dicasi cinque) giunte Palomba! Siete irrecuperabili.
14 stefano de candia
22 Aprile 2009 - 13:07
Per Massimo
Il fatto che facciamo parte della maggioranza è cosa evidente e naturale essendo stati parte della coalizione che ha vinto le elezioni circa il come si può far parte della maggioranza è meno evidente e lei mi dimostra infatti di non aver compreso la differenza, così come credo non sappia che Paolo Maninchedda non è stato imposto da nessuno, ma si è proposto lui per entrare nel partito e noi lo abbiamo accolto, quindi nessuna imposizione di accoglienza e circa la nostra classe dirigente credo che non sia un problema suo visto che lei non è del PSd’Az e che soprattutto per Soru non esiste altro che lui quindi non esiste classe dirigente ma un solo capo.
Capisco che per lei e per quelli come lei la democrazia sia una chimera in ambito di organismi di partito, anche perchè voi nemmeno lo avete un partito…
15 andrea
22 Aprile 2009 - 16:01
In democrazia, chi vince governa e chi perde va all’opposizione, cercando di capire eventuali errori e organizzando i rimedi per farvi fronte. Quel che sta avvenendo con Sd, in termini di partecipazione civica, ha dell’incredibile: e lei non mi ha ancora spiegato perchè.
Signor De Candia, di cosa stiamo parlando? Gradirei atteggiamenti meno infantili e una ferma e adulta assunzione di responsabilità: votando il simbolo del suo rispettabilissimo partito si estendeva il proprio sostegno al candidato Ugo Cappellacci, anzi, per amore della verità e per rigore verso la lettera della scheda elettorale, a Silvio Berlusconi Presidente in Persona, colui che diede del “magazzino” al nostro patrimonio archeologico. Alla storia prossima e imminente il giudizio sulle scelte strategiche (di governo, di lotta - prese in prestito dalla lega? - o di quel che più le aggrada) del psdaz. Per il momeno, i sorrisi programmatici con i quali avete stretto alleanza di governo sembrano soltanto sorrisi isterici. Ma ne possiamo parlare da Sardi, rispettandoci, senza odio, senza ferro e, mi perdoni, senza accuse reciproche di appartenenza a questa o a quella tifoseria. Sempre per amore della verità: il tar ha annullato una decina di ppr per motivi sui quali non m’interessa esprimermi ora. Il ppr adottato dalla giunta uscente può essere qualificato in diversi modi, anche se il termine “rivoluzionario” è stato quello più utilizzato dalle riviste specializzate di settore per 1) trasparenza 2) valore pioneristico 3)innovazione 4) superamento di visioni anacronistiche dell’ambiente, del territorio e dello sviluppo.
16 andrea
22 Aprile 2009 - 16:04
Il ppr ha ingessato si, i costruttori di seconde case i quali, che che ne dica Amsicora, non sono certo rappresentativi della nostra gente.
17 mario
22 Aprile 2009 - 16:45
Soru ha perso con buonapace dei suoi avversari esterni ma sopratutto interni. A chi lo aveva votato prima e non in questa ultima tornata elettorale dico di tenersi Cappellacci. Ne riparleremo quando la giostra riprendera a girare. Al prof Pubusa una domanda: la democrazie ha guadagnato o perso terreno con l’elezione di un presidente eterodiretto?
18 stefano de candia
22 Aprile 2009 - 18:51
Sig. Andrea
Non capisco dove stia l’infatilità, e credo che lei non abbia nemmeno nessuna autorità per chiederne di meno…
Mi stupisco di come non abbia stigmatizzato interventi precedenti ricolmi di ben altro che infantilismo.
A parte questo entrerò nel merito delle sue osservazioni facendo riferimento in particolare ai sorrisi isterici o al fatto che si votatva Berlusconi in persona.
Partendo dai sorrisi isterici, o da lei definiti tali, credo che si sbagli di grosso, i nostri sono stati sorrisi pieni e goduti per la vittoria e ora sono dei non sorrisi per come stanno evolvendosi le cose, e non lo nascondiamo nè a noi nè a chi ci ha votato.
Certo per qualcuno ci sono state lacrime amare, quelli che hanno perso come lei e la SD o il PD ecc, ma non per questo avete il diritto di disprezzare chi quelle lacrime le ha provate in mille altre situazioni.
Le nostre scelte strategiche sono state chiare e stiamo dimostrando di essere conseguenti ai nostri credo e ai sardi che ci hanno votato sposando un progetto politico.
Circa il fatto di aver votato Berlusconi lei come altri è in malafede nell’affermare questo per il semplice motivo che come lei ben dovrebbe sapere Berlusconi non avrebbe mai potuto diventare presidente della regione e quindi dire che si è votato per lui è falso e poco utile alla discussione.
Se poi vuole esempi della sua parte politica di ignoranti o detrattori della nostra terra posso portagli decine e decine di esempi di parlamentari del pci, pds, prc ecc che hanno preso posizioni assurde, non semplici parole dette da un giullare miliardario ignorante e buffone, che hanno fatto del male vero alla nostra Sardegna.
Ma a lei queste cose non interessano preferisce odiare Berlusconi e fregarsene di cosa succede in Sardegna o di chi la governa a destra o a sinistra…
Meno presupponenza e più realismo non guasterebbe da parte vostra, soprattutto per capire perchè non siete più rappresentativi del vostro elettorato di riferimento classico
Circa ciò che stà accadendo con SD le ricorderei che è già successo con Progetto Sardegna peccato però che il Padrone di tale movimento quando ha visto che c’era gente che voleva contare all’interno di tale movimento ha chiuso Progetto Sardegna e l’ha potuto fare perchè era d sua proprietà, nel vero senso del termine avendone registrato lui simbolo ecc….
certo per lei questa sarà anche democrazia per me non lo è e preferisco di gran lunga il mio glorioso, lo può dire proprio forte, partito che seppur tra mille errori, spesso dovuti alle carenze delle persone inutile nasconderlo, è stato ed è un partito dove la democrazia esiste ed è un valore fondante.
19 Massimo
22 Aprile 2009 - 18:55
@stefano de candia
Maninchedda si è proposto a voi perchè nessun altro lo voleva e voi, che non avevate proprio nessuno ma siete depositari di un simbolo che dovreste tenere in più alta considerazione, lo avevte preso. Poi vi siete fatti imporre la sua linea, vincente fino ad adesso che, ancora, non si è iniziato a governare, per il resto vedremo.
Per me non esiste solo Soru: prendine atto perchè questa tua continua accusa sta cominciando a darmi sui nervi! Ho apprezzato alcune politiche di Soru, in special modo il PPR perchè vengo da una zona dove il laissez-faire in campo immobiliare ha creato solo disastri, lasciando pochissimo sul territorio (Costa Rei è frutto dell’opera di belgi, tedeschi e cagliaritani della peggior specie). Quel piano è stato apprezzato dappertutto tranne che in Sardegna dove turismo si accoppia, sempre ed inevitabilmente, con edilizia invece che con servizi, agroalimentare di qualità e accoglienza. Basterebbe quella legge, che non ha ingessato prorpio niente, a caratterizzare in senso positivo una consiliatura.
20 Massimo
22 Aprile 2009 - 18:58
@stefano de candia
do you remeber Moro seduto?
21 Massimo
22 Aprile 2009 - 19:01
E allora, taci. Fallo per amore di un simbolo che io rispetto e voi infangate accogliendo cani e porci.
Hai riso per la vittoria e già ora devi inghiottire amaro: è la nemesi per chi si vende al primo che passa…..
22 Democrazia Oggi - Usciamo tutti dallo stadio e insieme andiamo nell’agorà
22 Aprile 2009 - 19:49
[…] che mi ero auto-imposto dal mese scorso per proporre la mia opinione nel dibattito innescato dall’articolo di invito ai soriani a uscire dallo stadio e a misurarsi in un civile dibattito nell’agorà. Andrea […]
23 andrea
22 Aprile 2009 - 20:05
Suvvia Signor De Candia, lei continua a non volersi assumere le sue responsabilità politiche e mi spinge in un ambito, quello dello scontro, sul quale io non ho nessuna intenzione di inoltrarmi. E questo unicamente per rispetto verso questo spazio di confronto e di discussione.
Tuttavia, prendo atto che, mentre per me il suo è un rispettabilissimo partito, per lei la mia associazione è una miserevole accozzaglia di servi ebbri dell’immagine di un padrone avezzo alla tirannide: ciò potrebbe ben chiarire definitivamente a mio avviso da quale parte stanno realmente le tifoserie.
Io non mai parlato dei vostri sorrisi ma, se non lo ha ancora fatto, lei vada a leggersi sulla Nuova di oggi l’articolo sul piano-villini&villoni del governo e della sua implementazione nel feudo sardo e mi giuri che non condivide le mie, di lacrime.
Nè ho mai detto di disprezzare i militanti del psdaz. Questi sono esercizi lessicali manipolativi che lei può fare unicamente con le SUE parole.
E, detto con franchezza, io non sono suo.
24 stefano de candia
23 Aprile 2009 - 10:49
Per Massimo
Se ha i nervi si ricoveri che ne ha bisogno…
Circa il resto lei straparla e non voglio stare al suo livello, in silenzio metterà i suoi amici non certo me!
Anzi eviti di rivolgersi a me perchè è un gran maleducato e io non voglio fare una gara in tal senso.
25 stefano de candia
23 Aprile 2009 - 11:00
Sig. Andrea
Lei ha problemi di memoria e breve ma questo può essere risolto rileggendosi il suo intervento n°15 dove mi chiede meno infantilismo, dove parla di sorrisi programmatici ecc.
Chiedo ioo a lei dove ho scritto che lei disprezzava i militanti del PSd’Az?
Circa SD le confermo tutto quanto detto in quanto nascerebbe nello stesso modo in cui è nato Progetto Sardegna e farebbe la stessa fine se si dovessero verificare le stesse condizioni di richiesta di maggiore partecipazione alle decisioni.
I fatti ci sono tutti a cominciare da come Soru ha deciso di gestire le elezioni con dimissioni anticipate per non fare le primarie, non accettando il fatto che era in minoranza nel PD ecc.
Ripeto lei potrà anche dolersi del fatto che qualcuno glielo ricordi ma con Soru non ci può essere democrazia e visioni diverse, deve decidere solo lui o altrimenti rompe tutto…
Chieda ai dipendenti di Tiscali cosa stà facendo in questi giorni… chieda come e cosa stà facendo, se non stà attento potrebbe essere anche che qualcuno gli alzi le mani e non per abbracciarlo….
Circa il prendere coscienza delle nostre posizioni nessun problema, se non verranno rispettati gli accordi noi usciremo dalla giunta senza problemi lo abbiamo dichiarato e lo faremo, capisco che si possa fare facile populismo ma sarà così, e io spero che ciò non accada e che si rispettino i patti perchè sarebbe sempre meglio finire ciò che si è cominciato.
Senza spirito aggressivo o altro ma dovreste guardare a cosa e come lo dite prima di leggere le risposte degli altri
26 Massimo
23 Aprile 2009 - 12:49
Non mi sembra che Tiscali sia una parte della politica sarda. E’ un’azienda e deve essere gestita con i metodi delle aziende.
Per quanto riguarda l’uscita dalla giunta, se e quando la farete, non se ne accorgerà nessuno, avrete fatto da predellino per il PDL: complimenti.
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