Benvenuti nell’era del trasformismo!

8 Ottobre 2019
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Pietro Casula  presidenza Movimento per la Sardegna

Pensare che Deputati e Senatori debbano mantenere rigidamente sempre la stessa opinione sarebbe un’assurdità. Ma se si tratta di un cambiamento della propria identità politica di appartenenza allora le cose sono ben diverse. Le schermaglie politiche delle scorse settimane ci fanno apparire sempre più chiaramente la progressiva frammentazione del governo che, all’insegna di una continua formazione/scomposizione e ricomposizione dei (cosiddetti) partiti di maggioranza,
rischia una sorta di implosione.
Benvenuti nell’era del trasformismo! Intanto non è male schiarirsi un po’ le idee su questo fenomeno (tutto nostro) che sta caratterizzando la crisi politica apertasi qualche mese fa. Trasformismo, intanto, non significa cambiare idea, cambiare opinione su questa o quell’altra questione o tema. Ci mancherebbe! I protagonisti, le situazioni, il mondo cambia continuamente e sarebbe assurdo pensare o pretendere che Deputati e Senatori dovessero mantenere sempre la stessa opinione. Altro è quando si tratta di cambiamento della propria identità politica e non un semplice cambio di idee su una sia pure importante questione o tema. Ci possono essere tante ragioni per cambiare idea su questo o quell’altro tema o idea e perché no anche per decidere di cambiare la propria identità politica. Ci sta tutto. Ma non si può continuare a voler apparire come un avversario della sinistra, stare prima addirittura in un governo che si contrappone alla sinistra, e di colpo, senza darlo in alcun modo a vedere, cambiare modus e diventare alleati della sinistra stessa! È giusto e sacrosanto che il popolo sappia chi è veramente chi elegge. I provvedimenti varati dall’esecutivo non sono mirati a migliorare la vita dei cittadini, semmai puntano a sedurre una parte dell’elettorato con il solo scopo di carpire il consenso interessato Non ci vuole molto a capirlo, basta vedere le porcherie promosse dalle istituzioni. Si noti il vizio di origine: un governo composto da forze politiche di cui nessuna ha vinto le elezioni, svolte in dura competizione tra di loro, ma saldamente unite dall’attaccamento alle poltrone del potere. Non è moralismo.
Non è un’astrusità pensare che il parlamentare che cambia casacca a seconda delle stagioni non rispetta il suo mandato nell’interesse del popolo ma fa solo ed esclusivamente il proprio tornaconto, il proprio meschino interesse.Chi cambia idea o identità è liberissimo di farlo ma se vuole evitare l’accusa di essere trasformista, opportunista abbia almeno il coraggio di ammettere pubblicamente di aver cambiato identità e magari spiegare anche le ragioni che lo hanno spinto a farlo. Meglio ancora ritirarsi, scomparire dal panorama politico e meditare.
Faccio mie le sue parole, caro Pubusa: “…Oggi con gli umori oscuri in circolazione la Costituzione sarebbe meglio rispettarla e attuarla. Il fatto che ogni maggioranza sfoderi subito la sua revisione è un modo per svalutarla, per toglierle quel carattere sacrale che deve avere come legge fondamentale. Il miglior programma di governo sarebbe proclamare la volontà di attuare pienamente la Carta in ogni sua parte. Si aprirebbe anche una prospettiva politica mobilitante”.

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